Archives for : marzo 10, 2014

Come eravamo  6

Ricordo una bellissima frase di un romanzo di Giovanni Arpino, scrittore a mio avviso sottovalutato: “ Vivo nella mia pelle sinceramente oscuro”.  Nel momento in cui scatti una fotografia, scrivi un brano è come se tentassi di impadronirti di un frammento di realtà, un tentativo di arricchire la tua vita. Può ancora esistere una vita personale, una passione propria, inutile, senza che si abbia bisogno di ricercare riconoscimenti? Quando un intellettuale “organico” al mondo dei media, beniamino dell’industria editoriale, scopre una persona che ha scattato fotografie, ha scritto testi in assoluto anonimato, appare uno scoop. “Una badante faceva fotografie bellissime senza che il “mondo”  sapesse nulla di lei”. E allora? Il fatto che il mondo la conosca aumenta il valore di ciò che ha fatto? Il mondo è pieno di idioti di successo, non è male che una piccolissima parte dell’umanità intellettualmente produttiva  conservi l’anonimato, non monetizzi i pensieri, la scrittura, la poesia, le opere. Si può vendere la spiritualità, la poesia? Non è come mercificare pezzetti d’anima? A volte riteniamo di essere costretti a farlo, ma se cediamo alla costrizione diventiamo più poveri dentro. gente di briaglia5gente di briaglia3

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