Il principio della scienza è totale estraneità da sè, concentrazione sul dettaglio. In una parola: riduttività. Ogni scienza si occupa di un particolare settore, un frammento della realtà. Cosa significa l’affermazione di Derrick de Kerckhove: i bambini imparano senza leggere. Imparano cosa? I contenuti reperibili sui motori di ricerca sono parte di una cultura precedente acquisita sui libri. Sono stati messi in rete da coloro che hanno studiato con metodi tradizionali. Non c’è altro modo di apprendere se non attraverso la lettura e lo studio. Sapere non è ancora capire. Il nozionismo aborrito dal ’68, è ora in auge tramite il web. Motori di ricerca ed enciclopedie del web, forniscono dati succinti. La storia è ignorata. La cultura contemporanea inventa neologismi privi di senso. Considerare la scoperta del tatto attraverso la tecnologia touch screen, è una stupidaggine madornale, quasi quanto l’affermazione che siamo nell’epoca della post scrittura. Forse siamo nell’epoca della post intelligenza umana a cui tenta di supplire la tecnica. E’ un’ illusione. La nuova narrativa è per lo più espressione di sesso, crimine e noia. Anche gli esordienti sembrano assorti nel descrivere esperienze negative, conseguenza di un vuoto interiore che è prodotto, oltre che dalla precocità di esperienze di ogni genere, quasi tutte negative, anche dalla dispersione mentale facilitata dalla tecnologia. Rimpiangere, disprezzare, decidere,credere, pregare, imparare, riflettere, valutare, far di conto, ricordare, amare, odiare, gioire, essere tristi, ottimisti, pessimisti, incerti, convinti, fiduciosi, tutte queste, e moltissime altre reazioni richiedono l’attivazione di stimoli, di valutazioni specifiche. Per questo il grande neurologo Gerard Edelman, sosteneva che noi viviamo in un presente ricordato, nel momento in cui ne diventiamo consapevoli è già trascorso. Immaginare i giovani annoiati, appare un ossimoro. E invece è realtà. Forse semplicemente non ci sono più giovani, ma individui con pochi anni. Neppure ai bambini è consentito di essere umani. Sfruttati dai media, in primis la tv di Stato alla quale paghiamo lo scotto di essere idiota. La breve esperienza dei bambini mette a rischio, oltre alla loro incolumità, anche nei confronti delle madri, la loro salute mentale. Le prime scorie che un tempo la famiglia filtrava,ora li compiscono direttamente. La famiglia non c’è più. Ho fatto un tentativo il cui esito è significativo. Inserendo su motori di ricerca la citazione di uno dei cardini della filosofia di Bergson: “Elan vital”, appaiono una quantità di link relativi a palestre e centri di massaggi. Questo è il mondo che la tecnologia ha in larga parte contribuito a creare.
Considerazioni sull'arte


La stampa è considerata uno dei pilastri della democrazia moderna. Tuttavia un analista dei media fa emergere che la loro parzialità priva il pubblico della possibilità di comprendere il mondo reale, quanto meno avere un atteggiamento critico sulle maggiori distorsioni. Questa affermazione è suffragata da elementi che emergono quotidianamente dalla lettura dei giornali e osservazione della Tv. Non è del tutto vero l’assunto che il campo dell’informazione è “posseduto” dai capitalisti che assumono personale per confezionale e vendere un prodotto. Per rendere il “prodotto” accettabile da un gran numero di persone, può servire l’uso di massicce dosi di demagogia. La struttura dei media è costruita in modo da promuovere l’adesione alle idee convenzionali, a volte rivestite da un “progressismo” di facciata. Quanti milioni spendono per pubblicità sui media le case di moda? E’ inevitabile che anche le loro iniziative nel campo dell’arte trovino vasta eco, a prescindere dalla qualità degli artisti proposti. Un critico, un commentatore, avranno tanto più successo quanto più sapranno vendere aria fritta per aria nuova. E’ del tutto evidente, per chi voglia vedere, che la stampa italiana si accoda alle notizie diffuse dalle agenzie internazionali, per lo più anglosassoni, e comunicazioni provenienti da organi governativi. La mancata reazione alle menzogne di George Bush per giustificare l’attacco all’Iran è significativa. Non diversamente è stata manipolata la pubblica opinione per giustificare l’attacco alla Libia, deciso da Francia, Inghilterra, USA. Non c’è stato un solo presidente Usa che non abbia scatenato una guerra di aggressione a una nazione indipendente, con la scusa di difendere o esportare la democrazia, vale a dire il modello di vita americano considerato per definizione il solo accettabile. Forse in troppi hanno introiettato la tesi di Hobbes sul monopolio degli Stati all’uso della violenza. Si parla di torture e violenza in Ruanda, Bosnia e paesi del Medio Oriente, ma è stata messa la sordina a Guantànamo. Le conseguenze delle guerre scatenate dagli USA , Inghilterra, Francia per ragioni economiche, ricadono su tutti. Tutto ciò e reso possibile anche grazie alla complicità dei media. Ogni tanto in Europa qualche intellettuale tenta una critica. Pierre Bourdieu si è scagliato contro la regina dei media: la Tv. Purtroppo le critiche non hanno effetto, anche per la poca credibilità dei promotori che trascurano l’essenza del problema. L’influenza dei media è facilitata dalla distrazione delle masse, incoraggiate e coltivare vizi privati dagli stessi intellettuali che muovono critiche su altri fronti. Vi è poi una crescente ignoranza a cui la tecnologia fa da paravento. Le sfumature di grigio, e lo spettacolo del calcio, bastano a inebetire le masse che si sentono libere ed emancipate. Massiccia è l’azione promozionale a favore della mediocre arte contemporanea. La cultura sostituita da pubblicità & marketing. E’ questo il nocciolo della questione. La comunicazione , secondo Armand Mattelart, diventa il paradigma stesso della “conoscenza” e quindi del potere. E’ chiaro che, se la missione dei media, come qualcuno ha sostenuto, è quello di formare l’opinione pubblica, giornalisti e critici sono in larga misura inadempienti. A questa già non facile situazione, negli ultimi anni si è aggiunta la distorsione informativa che deriva dalle contrapposizioni di genere. Vi sono casi conclamati di mistificazione della realtà basati su distorte posizioni propagandistiche al servizio di ideologie prive di concretezza e logica. Non basta la libertà di poter esprimere le proprie opinioni sulla rete per migliorare il mondo. Se tutto ciò che la liberalizzazione dei costumi ha portato è l’offerta di sesso ed esibizione pornografiche. Eppure tutto ciò è difeso strenuamente dai Pasdaran del liberismo, costituito anche da reduci di una sinistra in disarmo che tradisce se stessa abbracciando le più trite teorie e perversioni borghesi. Nel circo Barnum di politica, stampa, cultura, arte, è proibito ogni accenno all’etica, anche solo al senso del limite. Leggere certi giornali di sinistra, sembra di sfogliare il Travaso, rivista porno qualunquistica degli anni ’50. Non è un caso che l’ex direttore di Cuore, sia uno degli opinion maker di uno dei più diffusi quotidiani italiani. In questa melma qualunquista, in cui destra e sinistra hanno entrambe il colore del fango, l’arte naviga a vista, realizza mostre dal romantico e significativo titolo “Caga e muori”, scritto però in inglese – Siamo o non siamo in piena globalizzazione! – Ecco dunque che dal triste panoramica si scorge una certa logica, quanto meno una parziale spiegazione dell’anfibolia contemporanea.






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