E’ apparentemente azzardato l’accostamento arte e mutande. L’arte contemporanea paragonata alle slip delle donne, un tempo capo di abbigliamento per riparare e proteggere, oggi,ridotto a trasparenze e in dimensioni minuscole, trasformato in strumento di seduzione, ma inutile per il fine per il quale era stato pensato. Metafora dell’arte oggi. Riproduciamo alcune opere dell’artista polacco Janus Haka. Icastica conferma dell’assunto. L’arte, per essere seducente, deve far ricorso alla pornografia, che, more solito, una fitta schiera di intellettuali, critici, filosofi, si affretta a giustificare con speciose argomentazioni. L’accostamento arte mutande non è certo elegante, ma la metafora è azzeccata, anche quando l’articolo in questione non è direttamente rappresentato. Sull’inutilità dell’arte, nella forma che è andata assumendo, pochi oggi azzardano dubbi. D’altra parte siamo circondati da una pluralità di oggetti inutili, se non dannosi. Si moltiplicano effimere ritualità sociali. Assembramento di masse vagolanti che qualcuno, facendo ricorso a un termine ispanico, ha definito: “movida”. Nelle antiche osterie ci si radunava tra amici per gustare un bicchiere di vino, e giocare una partite a carte. Oggi anche il bere, è diventato rito di massa e di eccessi. Si beve per la strada, uomini e donne in gruppi vocianti bevono fino alla stordimento. Questi squallidi riti non hanno critici, solo celebranti. Uno dei tanti segni della deriva di una società che ha smarrito la ragione.
Considerazioni sull'arte
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