Archives for : gennaio 2014

Arte e denaro  2

Il denaro è una delle ragioni per cui la società è andata progressivamente spersonalizzandosi. Come rileva Marx (Capitolo quarto- Seconda sezione) Al contrario del potere terriero, la proprietà privata, che poggia su rapporti personali, più o meno degradati, il denaro è assolutamente spersonalizzante. Dal detto di Vespasiano: “ pecunia non olet” ai proverbi francesi: “Nulle terre sans seigneur” “ L’argent n’a pas de maitre”. L’esasperazione di questa tendenza ha un protagonista in Enrico III, il cristianissimo re di Francia, che arrivava a rubare ai conventi le reliquie per convertirle in denaro. I focesi saccheggiarono il tempio di Delfi rubandone i tesori. Shakespeare nell’opere Timone d’Atene (Scena III,Atto IV) Affronta da par suo il tema del denaro:” Oro? Giallo, luccicante, prezioso oro? Basterà un po’ di questo per rendere nero il bianco, bello il brutto, dritto il torto, nobile il basso….” Oggi dovremmo rispondere tristemente con un si. Il tema del denaro è antico quanto la civiltà. Sofocle lo affronta in Antigone: “ In verità per l’uomo nulla ha poteri così tristi e larghi come il denaro, che città devasta, uomini strappa alle lor case ….” In pochi ambiti forse il denaro ha creato un vuoto di valori culturali come nell’arte. Aristotele contrappone l’economia alla creamatistica. La ricchezza consiste nei valori d’uso . Questa specie di proprietà non è illimitata. Nello sviluppo della civiltà la tendenza originaria dell’economia del lavoro e dello scambio si è tramutata in crematistica, arte di far denaro. Cosa sono le aste delle opere d’arte se non lapalissiana dimostrazione di come l’arte abbia perso ogni significato culturale per diventare una merce il cui costo è disgiunto dal valore. Quando le opere venivano prodotte per un committente, esse avevano un significato storico, religioso, filosofico. Un arte prodotta per il mercato è affidata al soggettivismo dell’artista che la produce e alla sua personale cultura. Quale criterio segue l’artista che produce per un acquirente che non conosce? In astratto è guidato dalla sua cultura e dal suo gusto, ed è proprio qui che casca l’artista. Quale sarà stata l’idea guida di Burri quando decide di utilizzare sacchi per la spazzatura? Cosa si proponeva Manzoni quando inscatolava la merda ed il suo fiato? E prima ancora quando Duchamp metteva in mostra un orinatoio? La storia dell’arte contemporanea celebra queste “opere” ma ne ha davvero compreso il senso? Di certo non è convincente l’ermeneutica della critica e della storia dell’arte. Forse la spiegazione è estremamente semplice, addirittura banale, trattasi di operare a fini di lucro. Una volta chiesi ad un amico, un artista importante, le cui opere sono nei maggiori musei, la ragione per cui avesse scelto di dedicarsi all’arte. La sua risposta fu disarmante: sempre meglio che lavorare. Artisti e critici come una società di mutuo soccorso usano espressioni enfatiche per nascondere la bruta realtà del nulla che le opere rappresentano. Il mondo dell’arte si avvale di una finta libertà , l’organizzazione molare si traduce in un’azione castrante attuata da malati di egocentrismo che, in quanto ignoranti, sopravvivono di autoreferenzialità espressa nella formula tautologica: è arte perché è arte. Una paziente ripresa del processo di valutazione è resa inattuabile dai mercanti. Mettere in discussione l’arte significa mettere in discussione la cremastica stratificata nel mondo dell’arte. L’artificio non può essere svelato, conviene proseguire nella finzione che il re sia coperto da sontuosi abiti. Forse un giorno nascerà il bambino che saprà dichiarare l’evidente verità, ma fino ad allora proseguirà la finzione. grafica impressionista20

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Dopo la Fiera di Bologna  4

Bologna foto con meLa Fiera di Bologna è terminata. Qual è stata la tua impressione? Certa è buona cosa che si tenti di risalire la china. Si è vista tanta pittura e fotografia. Nei prossimi giorni dedicheremo una delle considerazioni sull’arte alla Fiera dell’Arte di Bologna. Allegata una fotografia eccezionale, sembra un fotomontaggio invece, per quanto possa apparire strano, è uno scatto estemporaneo.

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Arte e pornografia  6

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Il detto: “l’arte non anticipa i tempi, li segue zoppicando” è confermato dalla propensione dell’arte contemporanea alla pornografia. E’ inutile dire che ognuno può avere in proposito le proprie opinioni. Tuttavia si pone una questione di fondo; come considerare gli artisti che fanno appello agli istinti meno nobili degli esseri umani? Qui di seguito presentiamo opere di artisti che, direttamente o indirettamente rappresentano il corpo umano, potremmo dire lo usano, ai propri fini. Più diretto l’suo della fotografia, come una sorta di ready made che non richiede interventi manuali. Ma anche la pittura, partire da Gustave Courbet con “L’origine du monde” per altro, se si vuole essere pignoli, una enorme corbelleria sul piano della scienza, il mondo non nasce certo con la riproduzione degli esseri umani, ma si dipana in una lenta evoluzione che vede la vita, nelle sue varie forme a partire da un unico principio. L’azione degli artisti, anche quando vuole essere di provocazione, in realtà mette in evidenza l’esasperato antropocentrismo. Qual è la tua opinione in merito? Pensi che anche la pornografia sia una forma d’arte, come sostengono in molti, oppure sia un comodo espediente per attrarre l’attenzione e mettere in pratica un facile anticonformismo di maniera?

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