Archives for : dicembre 2015

Pecunia, ultima dea.  1

All’origine dell’ignoranza contemporanea, cosiddetta di ritorno, c’è anche lo zampino dei media che funziona da megafono per opion maker che propagano verità a puntate, qualche volta con libri il cui contenuto si riduce spesso a rimasticature di teorie di filosofi del passato, riadattandole al presente con frettolose semplificazioni. Il fenomeno deriva in parte dalla scienza che deve necessariamente far ricorso alla frammentazione della materia di cui si occupa, alle cosiddette specializzazioni, senza le quali la scienza avrebbe maggiori difficoltà a sviluppare le proprie ricerche. La sineddoche, il cui uso è inevitabile nella ricerca scientifica , rischia di essere fattore decettivo quando ha come riferimento fatti e realtà sociali. Questo è evidente anche nella nostra vita quotidiana. Come ha scritto di recente Ernesto Galli della Loggia, non esistono più statisti in Europa, solo showman. Il decadimento della cultura trascina il potere che ha rinunciato all’ideologia a favore di un finto pragmatismo che si esprime con show e annunci. La breve digressione per chiarire che i due aspetti trattati, si alimentano reciprocamente. L’infimo livello culturale della società contemporanea è anche frutto delle distorsioni di politici e intellettuali, i cui atteggiamenti, prima ancora delle loro azioni, hanno ricadute negative sull’intera società. Entrambe le categorie sembrano preoccupate soprattutto di ottenere consenso. Il progresso della scienza e della tecnica, settori in cui vi è un immediato riscontro, hanno avuto un enorme sviluppo pratico in questo ultimo mezzo secolo. Oggi accade che ragazzini diventano miliardari da un giorno all’altro solo per avere inventato un software. Ciò indubbiamente trasmette un duplice messaggio negativo. Da un lato dà l’impressione che non valga la pena dedicarsi con impegno allo studio. Dall’altro lato enfatizza l’aspetto economico di certe scoperte tecniche e convoglia le tendenze di molti giovani verso un pragmatismo privo di cultura. Siamo quindi destinati a vivere in un mondo di tecnici ignoranti? Nel novero sono inclusi gli artisti che aderiscono all’uso della tecnica, producono opere a ritmi e con sistemi industriali, Jeff Koons, noto anche per il buon gusto dimostrato nella scelta della moglie, è un esempio tra i molti, egli appartiene alla schiera degli artisti di successo. La società contemporanea non ha impacci di ordine ideologico,tanto meno limiti alla libertà. Domina un solo idolo: il denaro. Come già capì l’imperatore Vespasiano: “ pecunia non olet”. perestroyka153

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L’arte impura  0

L’arte impura.
Nella produzione di opere d’arte il concetto di creazione appare piuttosto contradditorio. L’abbandono dell’estetica e l’eccessiva inclinazione ludica nella “creatività” si traduce in una modifica lessicale e porta a rifluire nella definizione di ri- creazione. L’abbandono della mimesi, deprecata da Platone nella Repubblica, l’accoglimento del ready made, ha condotto alla pura e semplice imitation. L’artista racconta, fa l’inventario di ciò che esiste assumendo di possedere il dono della trasformazione iconica. L’artista tiene uno specchio davanti al mondo. Forse l’arte si riduce all’incapacità di vedere il mondo così com’è, un rifiuto a volte patologico a volte infantile del “principio di realtà”, Freud insegna. E’ come se l’artista fosse colto da affanno, nel tentativo di ordinare la materia seguendo il filo del proprio pensiero che non è puro, ma inquinato dall’esperienza, così non vuole, o forse non sa, riprodurre, condizioni di realtà. Nessun pittore ha mai inventato un nuovo colore. Persino il più anarchico, parola che significa “non- incominciato”, tra artefatti e recuperi si arrabatta con la materia che vorrebbe gestire. Nessuna forma artistica nasce dal niente. Il contemporaneo sembra la manifestazione della esasperazione per uscire dal vicolo cieco in cui si sono cacciati gli artisti. Spinti dalla presunzione di cambiare il mondo, hanno perso la capacità di descriverlo. Ezra Pound spronava poeti e artisti “Make it new”, non poteva immaginare la deriva in cui l’arte sarebbe finita. Gli astrofisici contemporanei concordano nell’ipotisi di una pluralità di universi. Ciò è per alcuni fonte di speranza, per altri di angoscia, ma per tutti dovrebbe essere chiara la necessità di ridimensionare le nostre ambizioni di dominio. Se ascoltiamo le tematiche e vediamo le opere di buona parte degli artisti contemporanei, dobbiamo rassegnarci al fatto che l’arte non è più metafora di nulla, ma solo parodia.
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Eros e inciviltà.  0

Da quando nel 1964 Marshall McLuhan pubblicò “Understanding Media”, in Italia apparso nel 1967 con il titolo “Gli strumenti del comunicare” nella collana argomenti della Garzanti, sono passati solo 51 anni, ma sembra siano trascorsi secoli. Che senso ha oggi la celeberrima affermazione di McLuhan:” Il mezzo è il messaggio”. Proviamo ad ampliare l’orizzonte e capire la ragione della situazione attuale, immersi nel regno del consumo e dell’apparenza. J.J. Bachofen nel suo testo più noto: “Il potere femminile” , afferma e documenta che nel genere femminile è più sviluppata la parte destra del cervello, la parte in cui si elabora il linguaggio. Qui abbiamo una prima risposta anche se non è chiaro il rapporto tra la parte destra e la sinistra sede della razionalità. Non hanno dato risposta alla domanda i numerosissimi libri che hanno affrontato il tema della mente e del cervello. Nel mezzo secolo che ci separa dalla pubblicazione del libro di MacLuhan, nel mondo sono avvenuti cambiamenti radicali, non sempre recepiti in modo corretto, non sempre positivi. In parte sono stati sviati dall’ansia di progresso e forzature ideologiche su questioni di genere. Chi voglia documentarsi scoprirà che è lunghissimo l’elenco delle donne al potere, a partire dall’antichità come documenta Bachofen. Nella stessa Inghilterra nell’anno 1037 regnava la regina Emma. Perchè al potere femminile non ha fatto riscontro una cultura femminile, una scienza femminile. Soprattutto perché le donne al potere non hanno creato le condizioni per dare maggiore spazio alle donne nelle società? E’ di questi giorni la notizia che in Italia i ranghi della magistratura vedono una prevalenza femminile. Così è, da tempo, nella scuola e forse nelle redazioni di giornali e tv. La giustizia, la scuola, la società in generale funziona meglio, è più equa ed efficiente grazie alla presenza femminile? Anche nel sistema dell’arte la presenza femminile si avvia ad essere preponderante. Ci sono gallerie e associazioni nate allo scopo di promuovere l’arte femminile. L’arte contemporanea è progredita in qualità? E’ noto da tempo che anche sul Web la presenza femminile è maggioranza. I siti pornografici sono i più visitati, seguiti dalla chat per incontri, siti musicali e per acquisti in rete. E’ nata una nuova espressione “virale”, tratto dalla terminologia medica, ha visto capovolta la valenza negativa .Di certo la parte destra del cervello è attivissima,siamo sommersi da gossip, informazioni inutili se non nocive. Giornali, libri, spettacoli, un profluvio di parole usurate, embrioni di pensieri mai nati. Non è forse un caso il successo di quelli che un tempo erano giornaletti, detti fumetti, in ragione della nuvola che contiene le parole dei personaggi. E’ diffuso l’uso di espressioni onomatopeiche proprie dei cartoni animati. Che genere di pensiero si può comunicare con espressioni onomatopeiche? Quando i “fumetti” sono dipinti su tela, il caso di Lichtenstein, costano milioni ma continuano a non avere valore. Si aggiunga che siamo sovrastati dalla straripante tecnologia , che giustamente Heidegger definiva stupida, effetti speciali, realtà virtuale. La pleonastica diatriba se Internet rende intelligenti o stupidi trova risposta semplicemente guardandoci attorno. Capita che la realtà virtuale si materializzi. Con sempre maggiore frequenza ragazzini armati di fucile, regalo del la madre a Natale, compiono stragi nelle scuole che frequentano. Molti giornale hanno pubblicato le fotografie di del la deputata Michele Fiore con la sua famiglia armata. Dopo Madeleine Albright, Condoleezza Rice, Hillary Clinton, tutte segretarie di Stato USA che hanno promosso conflitti, la deputata Fiore smentisce definitivamente la teoria del pacifismo delle donne.
( fotografia dell’opera da Cindy Sherman, 1995:Senza titolo)-
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aaaaaaaaaaaaaaaa-Cindy-Sherman

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La leggerezza  0

Un contadino ritornava a casa dal mercato portando mercanzia in una gerba posta in groppa del mulo dietro la sella. L’ondulazione prodotta dal passo del mulo provocò uno spostamento delle gerba e il carico cadde gradatamente sulla strada. Il contadino, che prima di mettersi in viaggio aveva fatto tappa all’osteria, non si accorse di nulla, salvo del fatto che diminuendo il peso il mulo trotterellava più spedito. Il contadino disse tra see se, che strano invece di rallentare per la stanchezza il mulo accelera l’andatura. Solo quando arrivò a casa si accorse che la gerla era quasi vuota e cadde nella disperazione. Questa favoletta è la metafora della felice leggerezza e ignoranza del nostro tempo, parafrasi di ciò che Francesco Bacone di Verulamio diceva del tempo. Scriveva Kant all’inizio della quinta sezione della Logica Trascendentale: “ Noi ci asterremmo volentieri dalla esigenza di veder risolte le nostre questioni, se comprendessimo anticipatamente che, qualunque dovesse riuscire la soluzione, essa non farebbe che aumentare la nostra ignoranza”, E’ questo che effettivamente avviene con i concetti relativi all’arte,i quali, nel perdere gradatamente la funzione propria, cadono in una inevitabilmente antinomia. Tra i giochi delle antiche scuole dialettiche c’era la domanda: se una palla è troppo grossa per il buco, che cosa si deve dire, che la palla è troppo grossa o che il buco è troppo piccolo? L’estetico include tutti gli oggetti di cui siamo circondati, l’arte consiste nel trasformare questi oggetti e/o crearne altri che sono frutto dell’immaginazione dell’artista. Reale è tutto ciò che sta in un contesto e cade sotto la nostra percezione sensibile, a cui noi riusciamo ad attribuire un senso. Pensare di risolvere tutti i problemi e rispondere a tutte le domande sarebbe arrogante millanteria, nondimeno la scienza procede per tentativi allo scopo di scoprire le leggi della natura e tramite queste adottare tecnologie e marchingegni che rendano più agevole la vita dell’uomo. L’arte, vista sotto la stessa ottica, risulta assolutamente inutile. Tuttavia in tutte le società e in tutte le epoche, l’essere umano si è dedicato tanto alla ricerca di soluzioni per migliorare la propria vita, che all’arte. Ci sarà una ragione. Nel procedere della modernità si è andata frammentando la conoscenza, sono cresciute le specializzazioni. Vittima di questa frammentazione è anche l’arte, la quale non è più la semplice percezione del bello, ma è andata caricandosi, o meglio gli sono stati attribuiti significati che l’hanno snaturata. L’arte con la pretesa di rappresentare significati a valori che in realtà non esprime, ha perso gran parte della propria autoreferenzialità ed è costretta a far ricorso all’ermeneutica critica per l’attribuzione di significati non percepibili nell’opera stessa. paesaggio artificiale Biennale 2013

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