Archives for : gennaio 2018

Retorica e decezione.  0

Il dono naturale dell’arte così detta bella,  deve comunque avere una regola Di che genere potrebbe essere? Sappiamo che l’artista vive, oggi più di ieri, immerso nella realtà del mondo che apprenda la propria arte percepisco i propri stimoli dalla realtà che vive dal tipo di vita che conduce quindi l’artista potrà avere idee che però non nascono nel vuoto come abbiamo molte volte sottolineato i modelli della bella arte l’unico mezzo per trasmettere alla posterità non potrebbe essere diverso da ciò che consiste nel registrare la realtà che l’artista vive ora Il punto fondamentale dell’arte contemporanea non è soltanto che l’artista è eccessivamente forse immerso in una in un sistema che condiziona il suo operare non solo dal punto di vista tecnico il che sarebbe già di per sè piuttosto grave ma anche da un punto di vista sociale Cioè vi è forse un eccesso di mondanità che induce l’artista a seguire il mainstream del momento e cioè per seguire quella che ritiene essere una forma d’arte che intanto posso avere successo sul mercato e quindi debba essere funzionale a una certa idea che è a priori del Lavoro dell’artista celati sta In altre parole non è più colui che crea e che produce delle idee Ma è colui il quale tratta delle idee e le riproduce in modo più o meno omologato dalla realtà che si trova a vivere quindi il genio per fornire una materia dalla propria creatività dovrebbe forse sottrarsi alle cessioni condizionamenti dovrebbe dedicarsi a una ricerca personale oltre che è un perfezionamento tecnico tecnico nel senso che l’arte deve comunque essere prodotta mediante un’azione materiale citrato di scultura di pittura o di qualsiasi altra cosa ora l’artista sembra ignorare questi percorsi c’è la prossima Diva cultura che gli viene trasmessa nelle accademie diventa semplicemente un indirizzo di carattere generale Fermo restando che nelle accademie e vengono come dire celebrati artisti della modernità Cioè credo che coloro i quali il primo anno è l’indirizzo artistico generale siano i soliti americani Warhol Eccesso di condizionamenti che va di pari passo con la modesta preparazione culturale. Ebbi occasione di scrivere  che l’artista oggi dovrebbe essere filosofo,  non nel senso di pretendere di concretizzare in forma determinati concetti questo non solo fuori luogo ma avrebbe  risultati negativi. In primo luogo fossilizzare un’idea. Eidos è per definizione estremamente mobili quindi si si  modifica cambia. La pretesa di formalizzare un concetto che rimarrà stabile. L’artista e filosofo  dovrebbe essere filosofo in quanto aspirazione in quanto a conoscenza in quanto riflessione che sia oltre la funzionalità della materia che lavora, ma nello stesso tempo non può, non  dovrebbe dimenticare gli aspetti concreti del proprio mestiere. Ci troviamo in una situazione paradossale. C’è una sorta di  sclerotizzazione sul tema dell’antropocentrismo, l’uomo al centro di tutto. Ma poi  vediamo la realtà contemporanea nelle nostre vite e scopriamo il prevale di un cinismo edonistico, lo sfruttamento, anche nella sessualità. Procediamo per espedienti retorici. Nel  Iibro “Decadenza”   Michel Onfray sottolinea come le forme di depravazione e devianza, le unioni omosessuali, siano diventate una forma di riferimento civile.  Si vuole capovolgere la realtà. Dopo un secolo di “avanguardie”  restano presenti e attive le  Accademia di Belle Arti, solo che le belle arti non ci sono più, non si insegnano più.

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Istinto e Ragione.  0

La filosofia di questi ultimi decenni sembra più impegnata a creare neologismi intorno ai quali radica a posteriori  improbabili articolazioni teoriche, piuttosto che attuare un tentativo di orientamento in un’epoca nella quale domina la confusione. Il  post-modernismo denunciando la ragione come fonte dei maggiori danni  alla società, di fatto ha  favorito la frammentazione personalistica e dato la stura al solipsismo che dilaga in ogni ambito sociale. Abbandonata la ragione l’uomo moderno si chiude nell’ossessione della propria (apparente) identità. Purtroppo non sono molti  i filosofi ad avere preso coscienza della realtà,  infatti  continuano nel loro strabismo storico-filosofico che produce danni. Michel Onfray, nel libro “Decadenza” (Ed.Ponte delle Grazie), a pagina 171 si scaglia contro il concilio di Trento (1545- 1553!?!) reo di aver accettato l’esistenza del libero arbitrio. Inevitabilmente  viene tirata in ballo l’omosessualità. Scrive Onfray:”…l’uomo che obbedisce alle pulsioni che lo rendono omosessuale..”   Intanto andrebbe chiarito cosa significa  “renderlo omosessuale?”. Un conto sono le pulsioni altra cosa è il libero soddisfacimento degli istinti. La sodomia e il lesbismo non sono pensieri, ma atti.  Onfray evidenza  l’approssimazione ontologica nella determinazione di ciò che è umano. Dovendo essere consequenziali, quando ci si schiera a favore dei cosiddetti “diritti individuali”  si sostiene che ognuno deve essere libero  di decidere dei propri comportamenti. Si pone la questione: come può decidere del proprio comportamento chi non si considera responsabile delle proprie azioni? Il libero arbitrio, questione discussa per secoli dalla filosofia, significa esattamente la capacità di rispondere responsabilmente delle proprie scelte. Si tratta di far uso  della prerogativa più umana, l’esercizio della volontà, la capacità di saper decidere ciò che è bene, ciò che male. Grazie alla schiera di filosofi “post- moderni” come Onfray, la distinzione tra bene e male è stata abolita. Le conseguenze sono visibili nella società contemporanea nella quale è tutto permesso,  senza assunzione di responsabilità. Basta accedere alla rete per vedere l’esibizioni di ogni perversione, inclusa la zoofilia. A questo punto appare chiaro che, nell’ansia di rimuove paletti etici, Onfray,  con lui non pochi filosofi e intellettuali, riportano indietro di milioni di anni l’evoluzione umana, l’idea che molti intellettuali hanno degli esseri umani è che siano animali incapaci di dominare le proprie pulsioni, controllare i propri istinti. In questo modo, in nome della libertà assoluta, vengono giustificati agli aspetti peggiori, l’uomo zoologico ha il sopravvento sulle conquiste che l’evoluzione umana, ci riporta all’istinto animalesco nei suoi aspetti peggiori.     aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaDE-Kooning

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