Archives for : aprile 2022

La facilità di essere peggiori.  0

Feuerbach rappresenta la dissoluzione della filosofia hegeliana è il termine di passaggio dall’idealismo al positivismo. La filosofia, in tutto il suo percorso storico, gli appare come una consapevole o inconsapevole teologia,cioè un’alienazione dell’essenza dell’uomo nella essenza di Dio e quindi una mistificazione dell’uomo.

Anche la filosofia di Hegel, la più grandiosa e conseguente di tutte le filosofie tradizionali, è essa stessa un immensa teologia. E’ teologia razionalizzata, cioè l’inveramento e il coronamento del pensiero teologico.

Per Feuerbach invece la nuova filosofia è la risoluzione completa, assoluta, della teologia antropologica. Questo spunto verrà raccolto da Jacques Maritain  nel suo capolavoro,  “Umanesimo integrale”, pubblicato nel 1956, nel quale, anticipò Fukuyama che  56 anni dopo, nel 1992, pubblicherà il libro “Fine della storia”.

Il pensiero di Hegel si sviluppò nell’esame dei nessi società e cultura, e lo indusse ad affermare che l’arte non aveva più ragion d’essere nella società moderna.

Contrariamente alla previsione di Feuerbach secondo cui,l’uomo, liberato dal bisogno, si sarebbe dedicato alla cultura e all’arte. Profezia clamorosamente smentita dalla realtà.

Si deve alla scuola di Francoforte l’approfondimento del  tema cultura, politica, società. Horkheimer, in “La società in transizione”, pubblicato nel 1972, tenta una silloge dei problemi che allora si profilavano e che, non sono mai stati risolti, tanto che oggi ci ritroviamo a fare i conti di situazioni di maggior gravità.

Come sosteneva Bertrand Russel. È molto più facile divertire che educare.

Il fallimento del pensiero libertario nato con l’Illuminismo al quale Adorno e Horkheimer  mossero una dura e motivata critica in “Dialettica dell’illuminismo”,  si trascina nella civiltà contemporanea. La quale sembra aver abbandonato le ragioni vere che motivarono la nascita della civiltà occidentale.

Nella società dell’apparenza, dello spettacolo, prevale tutto ciò che è ludico, e viene configurato nella vita sociale e nella comunicazione come il grembo in cui si feconda la libertà.

Kierkegaard aveva messo in guardia dal pericolo di abbandonarsi alla deriva estetica, alla superficialità senza pensiero.

Seguirà il pessimismo di Heidegger la cui filosofia tenta ancora domande destinate a restare senza risposta. In “Cosa significa pensare”. Heidegger tenta di metterci in guardia sull’essenza nascosta della tecnica moderna. Tema in parte ripreso in “L’origine dell’opera d’arte” , pubblicato nel 1950.

L’uomo concreto si è liberato dal bisogno materiale, almeno in occidente, per scoprirsi più vuoto e vulnerabile di quanto non fosse mai stato, ma nello stesso tempo, prigioniero della propria dipendenza da consumi e piaceri.

L’illusione di Feuerbach che un giorno la civiltà sara liberata dalla menzogna e nascerà un uomo libero capace di realizzarsi in armonia con se stesso, si è rivelata una cocente delusione.

L’arte ha scelto la tecnica, il ludico, l’estemporaneità di un pensiero superficiale e intimistico, di matrice sopratutto femminile. La Biennale di Venezia del 2022 vede una massiccia presenza femminile, più della metà degli espositori è donna. Va da se che la scelta non è stata fatta, avendo come riferimento la qualità delle opere, ma la politica, il privilegio di genere, quasi che l’arte possa essere una forma di risarcimento psicologico delle carenze di natura, cultura, sensibilità.

 

Arte femminista. Trace Emin, My Bed, 1998

 

Trace-Emin,-My-Bed,1998

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Impulso e ragione  0

È noto il detto: la matematica non è un’opinione. Ebbene, Hegel, nella fenomenologia dello spirito, afferma: la filosofia deve disprezzare la matematica.

Ovviamente l’affermazione va meditata e collocata nel contesto logico che la motiva. Anche la logica è stata messa in discussione. Interessante il libro pubblicato da Nikolaj Aleksandrovi  Vasil’ev “ Logica immaginaria” , nel quale sviluppa interessanti teorie sulle modalità dei giudizi logici.

Non c’è dubbio che la logica, per così dire, riordina i pensieri, non li crea. Abitualmente la logica è associata all’idea di aridità di un pensiero razionale. Questo offre pretesto agli artisti per rifiutarla in quanto sarebbe contro la creatività.

Non si insisterà mai abbastanza sul fatto che “realtà” e “verità” sono concetti creati dall’uomo, affidati a convenzioni. Possono quindi non solo essere sottoposti a critica, ma secondo l’evoluzione del pensiero e delle consuetudini, possono essere considerati concettualmente obsoleti.

I filosofi spesso fanno ricorso a metafore incomprensibili. Hegel, in “Fenomenologia dello spirito” usa la metafora dell’osso per definire i limiti di un pensiero che si arena nella materia.

Molto più rozzamente Danto definisce pattume la metafisica, anche se non rinuncia ai sofismi intorno a cui  si radicano  le argomentazione della sua filosofia.

Resta vero che la coscienza critica è forse l’unica fonte di creatività, essa è alla radice della filosofia e di ogni impresa intellettuale che abbia un significato.

Infatti il fallimento delle avanguardie è stato provocato da una finzione critica, che si è tradotta nella semplice sostituzione di procedure, e nella abolizione dei principi che ispiravano la  epistemologia dell’arte, sostituendoli con un approccio parascientifico e adozione di procedimenti tecnologici. Questo ha comportato lo  snaturamento della ontologia dell’arte. .

La provocazione come metodo ha portato a confondere creatività con impulso. Parafrasando la nota affermazione di Einstein secondo il quale il risultato della scienza è frutto di 95% di lavoro 5% di genio. Trasferire il concetto nel campo dell’arte ci aiuta a chiarire la ragione per la quale molta arte contemporanea è ciarpame.

Supporre che l’artista, o sedicente tale, abbia il dono della creatività che si manifesta per impulsi, significa inoltrarci in un deserto di senso nel quale, non è neppure chiaro chi possa essere considerato artista.

I pregiudizi sulla creatività e talune forme d’arte sono ormai evidenti a tutti. Se si mantiene lo status quo è perché interessi concreti tengono in piedi la finzione che mette la sordina alla coscienza critica.

 

Immagine: Renè Magritte. L’uomo con la bombetta, 1964

Magritte 500

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La suggestione di massa sostituisce il pensiero.  0

Scrive Hegel:” L’esperienza insegna che, se l’occhio è l’organo della vista, con il cranio invece non si uccide, ne si ruba, ne si scrivono versi”. Detto così può sembrare una banalità tautologica, in realtà esprime una verità profonda che stimola, o dovrebbe stimolare una quantità di riflessioni sulla realtà del pensiero riflettente, proprio partendo dalla constatazione che mentre la funzione dell’occhio è chiara, diretta, il contenuto del cranio, l’organo del cervello che elabora pensieri guida la nostra vita, non solo, ovviamente. non è visibile è poco comprensibile ai più, ma anche i prodotti della che elabora non sono prevedibili, quindi non codificabili se non parzialmente è solo per gli studiosi della materia. Nonostante questo limite oggettivo, azioni e pensieri raramente sono soggetti a  sufficienti riflessioni e valutazione. Una considerazione di stretta attualità. L’umanità  comprende circa 8 miliardi di persone, quanti di questi 8 miliardi hanno voluta la guerra in Ucraina? Quanti conoscono le vere ragioni della guerra? Come tutte le guerre provoca morti e distruzione e. come in tutte le guerre, nonostante la retorica che in questi casi domina l’informazione. nessuna della vittime ha avuta voce in capitolo sulla guerra, nessuno ha davvero capita la necessità della guerra.

Dalla neurobiologia siamo passati alla politica che è una delle attività umane nella quale maggiori sono le mistificazioni e il prevalere della malafede. E’ quindi un argomento che meglio di altri ci aiuta a evidenziare la profonda irrazionalità delle azioni umane. conseguenza di una psicologia che riflette la nostra natura animale.

Vi è un enorme divario tra i successi della scienza e della tecnica e l’evoluzione umana in termini di dominio di se,controllo dei nostri istinti animali.  Gli strumenti di morte hanno raggiunto livelli di efficacia che ci consentono di sfogare la nostra aggressività usando la tecnologia. A prendere le decisioni è una oligarchia la cui scelta è anch’essa frutto del nostro modo rozza di pensare. Abbiamo creato un sistema di selezione basato sulla pubblicità, si vende il potere come si vende un detersivo, convincendo i cittadini che quella è la scelta migliore. Dopo di che posto una firma su una scheda, il cittadino non ha più alcun controllo e deve accettare le scelta di colui al quale, convinto dalla pubblicità, ha concesso la sua fiducia.

Questo è anche il mondo in cui vivono gli artisti, veri o sedicenti. E’ immaginabile pensare che coloro che dovrebbero essere creatori di realtà immaginarie sappiamo sottrarsi ai pervasivi condizionamenti di cultura e informazione al servizio del potere? Giova forse ricordare una significativa affermazione di Heidegger: “ La forma dell’uva non incide sul gusto del vino”.

bandiera USA 8 APRILE

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