Ogni religione ha una propria arte. E’ significativo che la comune radice, la magia, ispiri forme, per così dire spontaneamente , nelle quali è contenuto ed espresso il pensiero religioso la cui più o meno raffinata forma riflette la complessità normativa della credenza che la ispira. Vediamo le forme terrificanti della religione dei Maya che richiama il sangue dei sacrifici umani, riti che per altro sono frequenti in molte religioni, incluso il cristianesimo che però li ha sublimati nella eucarestia. Le religioni e culture animistiche dell’Africa si affidano a rozzi totem sul crinale tra magia e religione. Tali rappresentazioni simboliche, alle quali si richiama anche Freud in “Totem e tabù” ,sono state riprese tra la fine dell’’800 e l’inizio del ‘900 da molta arte europea, in primis il cubismo. Il richiamo ai Totem delle civiltà primitive africane, costituisce il velleitario tentativo di un ritorno al passato presentato come un’innovazione. Una delle molte contraddizione dell’arte europea che si definisce di avanguardia, mentre in realtà è reazionaria perché la ricerca della purezza primitiva della forma si attua in un contesto nel quale mancano le motivazioni di fondo, la genuinità non mediata che sfocia nell’impulso creativo. L’antica saggezza della civiltà indiana si esprime con un arte prevalentemente scultorea. Grandi sculture di pietra, figure statiche immerse nella meditazione. L’Islam vieta la riproduzione della figura umana. L’arte islamica è costituita per lo più da un raffinato segno astratto, realizzato spesso da mani femminili. Il mosaico è una delle espressioni artistiche diffuse nella civiltà islamica. Nella cultura religiosa cristiana il conflitto tra iconoclasti e tradizionalisti durò secoli. Venne affrontato nel concilio di Hieria. Nel 769 Papa Stefano III dichiarò la liceità della produzione dell’immagine religiosa. Senza quella pronuncia forse non ci sarebbe stato il Rinascimento italiano durante il quale l’immagine religiosa fu usata dalla Chiesa anche in funzione didattica, considerato il gran numero di analfabeti, la storia ed elegia dei santi tramite le immagini è di grande fascino, ispirata anche dalla cultura filosofica e storica. La tesi, sostenuta tra gli altri da Schopenhauer, secondo la quale l’arte si basa sempre sull’ intuizione, mai sul concetto, ha aperto la strada verso il pregiudizio in base al quale l’arte non si giudica essendo libera espressione dell’artista. Qui si aprirebbe un discorso complesso sulla definizione, prima che dell’arte del suo produttore, l’artista. Tema delicato che forse è impossibile chiarire perché attiene alla indefinibile sensibilità dei singoli. E’ come stabilire cosa abbiano in comune un bocciolo di rosa che trema per il peso di una goccia di rugiada con la mano che ferma l’attimo magico. Oggi questo momento magico è facilmente riproducibile dalla tecnica.
Considerazioni sull'arte
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