Archives for : luglio 2018

Aporie  0

Dopo che i movimenti storici d’avanguardia hanno svelato l’istituzione arte come soluzione dell’enigma dell’effetto, o della mancanza d’effetto, dell’arte, nessuna forma artistica può rivendicare la pretesa di valere per un tempo indefinito, solo per se stessa. La pretesa è stata liquidata definitivamente. Non è stato ancora chiarito il significato dell’avanguardia per la teoria estetica contemporanea, questione a suo tempo affrontata da Adorno. Sull’argomento Burkhardt Lindner ha fornito uno degli spunti più interessanti, egli afferma che nel suo intento di superamento dell’arte nella prassi vivente dell’avanguardia può essere pensata come il più radicale e coerente tentativo di salvaguardare l’universale pretesa di autonomia dell’arte contro tutti gli altri ambiti particolari della società  conferendo ad essa un significato pratico. Ovviamente simili giudizi globali andrebbero definiti nelle loro sfumature. Il significato della cesura nella storia dell’arte, provocata dai movimenti storici, non è consistita nella distruzione dell’istituzione arte, ma nella impossibilità di considerare valide le norme estetiche. E’ sfuggito ai movimenti dell’avanguardia, che eliminando il riferimento si rendeva possibile ogni sviluppo dell’aporia. Anche per questo l’avanguardia ha fallito. Grafica-248

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Arcimboldo 2.00  0

Risulta di estremo interesse mettere a confronto le opinioni di quanti, a vario titolo, scrivono sull’arte. Le opinioni sono spesso contrastanti, non di rado basate su apodismi. C’è da chiedersi quale influenza abbiano tali scritti su gli artisti. Se influenzano il loro lavoro significa che l’arte non è cosi “spontanea” e autonoma come taluni sostengono. Se invece non hanno alcuna influenza vuol dire che sono in parte inutili. Di certo la mitizzazione dell’arte e degl’artisti, è andata sviluppandosi in misura inversamente proporzionale alla qualità delle opere. E’inoltre interessante notare che l’evolversi del progresso e dell’influenza della tecnica sulla società ha portato gli artisti a prendere le distanze dal cosiddetto realismo del quale Nietzsche scrisse: “ Essere fedeli alla natura, a tutta!” E poi? Quando è copiata la natura? Infinito è del mondo ogni frammento- Infine se ne dipinge quel che piace. – E che gli piace? Quel che dipinge!”. Forse consapevole del degrado ambientale l’artista ignora sempre di più la natura, forse è un errore. La società contemporanea omologa e appiattisce, è doveroso opporsi, per quel che è possibile. Ritrarre la realtà di oggi è un esercizio triste, ma non inutile. Arciboldo oggi costruirebbe le sue figure non con frutti della natura ma con strumenti tecnologici che aiutano l’essere umano e nel contempo lo degradano.aaaaaaaaaaaaArcimboldo_Spring_1563.jpg500

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Accanimento terapeutico al capezzale dell’arte.  0

La morte dell’arte, annunciata da Hegel, deve fare i conti con l’accanimento terapeutico  del mercato che non si rassegna alla rinuncia del lucro. Per questo il cadavere è tenuto in vita artificialmente da una pletora di “teorici” che inventano sempre nuovi punti di osservazione. Per Heidegger   l’opera d’arte non è il prodotto di un conflitto, ma il conflitto stesso. Soltanto che il conflitto ha cambiato natura. Non è più l’accadere della verità nella sua natura più profonda, ma piuttosto una rassegnata adesione alla richiesta di una civiltà dominata dal consumo. Annullato ogni afflato  religioso, abolite le regole di comportamento civile, ridotta la cultura a fini funzionali in vista di attività lucrose, i vari modi attraverso i quali la verità stabilisce se stessa, appaiono inutile ciarpame del passato. Si può dire quindi che l’opera d’arte ha i limiti della sua forma. Il godimento dell’opera d’arte non deriva dalla visione dell’opera stessa, tanto meno dalla comunicazione gnoseologica che trasmette, ma esclusivamente dalla capacità di conferire all’acquirente uno status sociale e una possibilità speculativa. L’artista oggi è un produttore di oggetti privi di valenza culturale. Questo mutamento radicale ha avuto inizio con le cosiddette avanguardie che hanno rifiutato l’esperienza estetica  perché considerata retaggio del passato. E’ come se uno scrittore volesse continuare a scrivere rifiutando  l’alfabeto perché residuo del passato. Per quanto possa apparire surreale è esattamente ciò che è accaduto. Il sostantivo arte non è però stato rimosso. Dell’artista al fin la meraviglia che il funambolismo continui a funzionare, con l’instancabile ricerca di spunti di provocazione e “originalità” sempre più difficilmente reperibili. L’artista agisce dunque all’interno di un circuito mondano del quale gli intellettuali, critici e filosofi dell’arte, sono gli aedi, essi  partecipano alla divisione del bottino. Qualunque cosa significhi una opera d’”arte” oggi, il collezionista raramente è interessato a conoscerla. DIGITAL CAMERA

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