Archives for : settembre 2024

Dare continuità al possibile.  0

Tra le caratteristiche del nostro tempo, spicca la fretta, la frenesia, la velocità, legate all’ossessione del nuovo, del cambiamento, considerato sinonimo di progresso. Forse nessun testo è meno attuale di “Elogio della ripetizione” di Kierkegaard. La ripetizione implica la rinuncia alla fretta, all’ansia di cambiamento. Non c’è dubbio che, anche se non ce ne  rendiamo conto, la ripetitività è alla base della vita. Le funzioni vitali, il nutrimento, il sonno, sono necessariamente ripetitivi. Stare in contatto con le persone care è un piacere al quale  vogliamo dare la maggiore continuità possibile.  Il gusto è una fattispecie che induce alla ripetizione. Il cibo che preferiamo tendiamo a consumarlo con più frequenza. La scelta dell’abbigliamento, la foggia, i colori, fanno parte del gusto personale, che orienta le nostre scelte. Quello che definiamo “stile” non è altro che la coerenza con la quale scegliamo e dalla quale ci facciamo guidare nei molti aspetti della vita, la costanza di questo orientamento ci caratterizza.  Ogni scelta avviene dunque all’interno di una traccia della quale il gusto è il segno. Se amiamo l’arte, la nostra predilezione va a certi artisti. Avendone la possibilità vorremmo acquistare le loro opere per poterle ammirare con comodo nella nostra casa ogni giorno. Dunque  la fretta, la “distrazione” con la quale  molti vivono la loro vita, rende impossibile la sedimentazione di scelte meditate, in buona sostanza  rivela carenza di amore per la vita stessa, la quale è resa gradevole da ciò che amiamo. L’incapacità di scegliere, distratti dalla fretta che ci induce a soffermarci all’apparenza delle cose, significa incapacità di dare un senso alla nostra vita, di vivere con gioia i suoi multiformi aspetti ed espressioni. Corriamo il rischio di chiuderci in noi stessi, vittime di una frenesia che non riempie il vuoto che sentiamo. La paura di vivere porta al nichilismo, ci induce all’ossessione  del movimento. Decentriamo l’attenzione su molte cose perché non ne amiamo nessuna, soprattutto finiamo per non amare neppure noi stessi.luci-notturne-sfocate_23-2148139343500

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L’umana specie ha perso il controllo.  0

La metamorfosi dell’essere umano avviene in migliaia di anni per la formazione del tipo, e poi delle generazioni; sicchè un individuo percorre durante la sua vita quelle dei molti individui.

Le norme dettate dalla coscienza morale venutasi a creare attraverso lì evoluzione di millenni, costituirono guida e fine. Abolito ogni riferimento etico si è piombati in un confuso solipsismo edonistico che ha travolto tutta la specie umana.

Schopenhauer sottolinea come la natura non si curi dell’individuo, abbia riferimento solo la specie. Tuttavia quando la specie perde il controllo della propria identità arrivando a sovrapporre i generi, negando gli stessi valori che consentono la propria sopravvivenza, significa che il declino non riguarda più soltanto la “società”, cioè l’agglomerato umano che la civiltà ha formato,ma proprio la natura stessa della specie umana.

Nietzsche personalizzava la filosofia, la usava per tenere a bada il problemi mentali che lo hanno assillato per tutta la sua esistenza. Tuttavia negli sprazzi di razionalità creativa, egli era ben conscio del germe che rodeva dalle fondamento l’intera civiltà rendendola incapace di dare un senso all’esistenza. Zarathustra è la favola dell’impossibile delirio di potenza che si arena nel vuoto mentale delle masse edoniche.

La semiologia della modernità è una giungla di segni contradditori che prendono le distanza da cultura e significato, nella ricerca d’individualità. Un tentativo confuso di trarsi dal caos, destinato a finire nella rinuncia ed annullarsi nella identità collettiva a cui spingono media e potere.

Difficile governare gli individui . E’ quindi necessario indurli ad essere massa, il globalismo non nasce per caso. Il progressivo deterioramento della specie umana, non è, di fatto, governato da nessuno, siamo cioè nel Caos organizzato. Scrive Pierre Klossowski, la classe dirigente è al servizio delle masse, come le masse sono al servizio del sistema. La realtà è priva di effettivo controllo. A livello globale chi trae beneficio? Quale tipo di beneficio? E’ sufficiente l’ebbrezza del potere che è per sua natura sempre provvisorio?

 

I quattro cavalieri dell’apocalisse. Tra religione,mito, leggenda.

APOCALISSE 500

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