Post by Category : arte e cultura

Spiritualità e pensiero  0

Se riuscissimo a sottrarci per un attimo ai condizionamenti del pensiero ordinario e materialista che domina la nostra società, ci apparirà evidente quanto la nostra sensibilità  sia obnubilata  dal pensiero unico corrente. Quale che possa essere il pensiero sugli artisti occidentali, è innegabile che non vi sia traccia di spiritualità nelle arti visive e nella musica di consumo di massa. Questa situazione non solo  influenza  la produzione d’arte, ma incide in modo determinante sulla compagine sociale. Le altre civiltà sono da noi viste  con una sorta di sufficienza, quando invece avremmo molto da imparare, soprattutto dall’oriente che conta un’antica e raffinata civiltà. Dovremmo renderci conto che la nostra, presunta, superiorità, è dovuta, oggi molto più del passato, al possesso di tecnologia e bene materiali. Anche la musica da noi è, per così dire, materializzata, In India, anche dalla cultura religiosa dei Veda , la musica è stata valorizzata in modo molto diverso da come è avvenuto in occidente. Molti artisti occidentali hanno compiuto pellegrinaggi in India per arricchire la loro ispirazione. La filosofia dell’occidente è dominata quasi completamente   dal senso dell’apparenza delle cose, la spiritualità, cioè il tentativo di arrivare all’essenza dei fenomeni, è considerata una stranezza di spiriti bizzarri. Nella tradizione magica di tutti i tempi, il suono finalistico, è uno dei fili conduttori della meditazione interiore. Così come il linguaggio, ogni parola può, deve, essere analizzata in ogni sillaba e, secondo la tradizione il Tantra, le singole sillabe corrispondono ad aspetti diversi della spiritualità. L’aiuto dei suoni sembra essere una particolare posizione tantrica. Nella cultura indiana la caratteristica di  indefinitezza della fantasia individuale, trova la sistemazione in un certo ordine che riguarda il superamento dell’apparenza visiva. Rilevante la meticolosità dei testi chiamati Sadhana, alcuni dei quali risalgono a 500 anni a.c.  Fu compito degli artisti eseguire la prescrizioni. La grande maggioranza delle immagini tantriche  giunte fino a noi testimonia esattamente le prescrizioni del Sadhana. L’immagine artistica è estremamente importante, tanto da essere considerata il punto di partenza per la visualizzazione della multi sensibile spiritualità capace di sottrarre l’osservatore dalla percezione del presente per trasportarlo in una dimensione onirica, allucinatoria attraverso il semplice esercizio della meditazione. E’ chiaro che siamo lontani anni luce dalla nostra realtà sociale e artistica nella quale prevalgono le forme “razionali” e materiali, pensiamo alla pop art, alla body art, alle sculture di Richard Serra, pensanti e spogli manufatti industriali spacciati per opere d’arte.       aaaaaaaaaaastrumento-per

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Tecnologia e superstizione.  0

Tecnologia e superstizione

Nel  periodo tra fine anno e inizio del nuovo  sono particolarmente attivi aruspici, indovini e maghi. La nostra era tecnologica non ha eliminato  la superstizione, presente in ogni civiltà fin dalla notte dei tempi. Babilonia fu la città in cui più ebbe sviluppo l’astronomia, di qui derivò la lettura delle stelle per oroscopi e divinazioni. Dione Cassio c’informa che Settimio Severo aveva fatto dipingere le stelle nelle volte delle camere del palazzo in cui amministrava la giustizia, fatta eccezione della parte del cielo in cui era possibile ricavare il suo oroscopo. Il Codice teodosiano proibiva magia e divinazioni, punite  con pene severissime, fino alla pena di morte come per l’omosessualità e l’adulterio. Bastò l’accusa mossa ad Aristofane, di aver introdotto  presso Parnasio, governatore d’Egitto, un indovino, per farlo sottoporre a  tortura e correre il rischio di subire la pena di morte. Per inciso erano puniti severissimamente coloro che urinavano sulla statue, la pena poteva arrivare alla morte se la statua raffigurava l’imperatore. Apuleio, accusato di pratiche magiche, fu accusato di veneficium. Erano particolarmente perseguiti gli oroscopi che riguardavano l’imperatore. Ammiano Marcellino racconta la vicenda di Assiria, moglie di Barbazione che scrisse una lettera cifrata al marito, comandante di fanteria (pedestris militiae) dopo aver consultato un esperto di oroscopi. Nella lettera informava il marito che l’imperatore, Costanzo II, sarebbe morto ed egli sarebbe diventato il nuovo imperatore. Denunciata dalla serva, fu giustiziata e il marito con lei. A causa di una stupida donna fu provocata una tragedia. I romani giustificavano la persecuzione dei maghi accusandoli di voler conoscere ciò che non è lecito all’uomo conoscere. Al contrario dei greci che sostenevano che il  dio Apollo proteggesse gli indovini. Anche Platone sosteneva che la divinazione era un facoltà concessa ad alcuni uomini dagli dei. Porfirio, nel III secolo d.C., era sulla stessa linea di pensiero  per sostenerla  scrisse “Filosofia degli oracoli” . Giamblico ebbe invece un atteggiamento critico, non solo contro la divinazione, ma anche contro la scienza. Vi era dunque disparità di opinioni, la caccia alle streghe non fu una  scoperta dell’Inquisizione della Chiesa Cattolica, come vorrebbero far credere alcuni studiosi. Le streghe di Apuleio commettono maleficium, ovvero azioni magiche e cattive. Esse sono temute. Per benevolenza avverte Lucio, l’eroe della Metamorfosi, che la sua ospite è una maga famosa: se ne guardi bene! Apuleio parte per la Tessaglia alla ricerca di ricette magiche, per questo verrà punito. Anche l’Antico testamento interdice le pratiche divinatorie e magiche: “ non abbiate commercio con gli incantatori e non contaminatevi a causa loro” (Levitico 19.31) Nel  Deuteronomio (18.10.12) “…Chiunque pratica queste cose  è abominevole davanti a Jahvè…”. Ancora Origene  ritiene inaccettabili gli argomenti avanzati dal pagano Celso. Ci sarebbe ancora molto da scrivere sull’argomento, questo breve cenno è solo indicativo di come, parafando Chamfort, gli esseri umani incapaci di vincere vizi e debolezze, hanno scelto di cancellarne nome e  significato, in modo da poter fingere  allegria anche nelle pratiche più sciocche.

piergiorgio Firinu aaaaaaaaaaaaareligione e magia

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Segnala mostre ed eventi  8

www.artefutura.org Pechino – Parigi Fotografie di Enrico Bossan 1989parigi-pechino3

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armi e arti.  5

L’arte può essere il massimo punto di vista della vita reale. L’aspetto soggettivo dell’opera è per definizione limitativo. Il rispecchiamento estetico della realtà è un passo verso la comprensione di ciò che appare meno evidente. La profonda verità del rispecchiamento estetico  può svolgere il ruolo di mostrare l’umanità, non è semplice riproduzione della realtà così come appare, per così dire, la sua sintesi formalizzata, l’arte infatti non fissa semplicemente uno stato di fatto esistente ma sensibilizza alla comprensione. In questo senso tutta l’arte è metafora e, in tutte le sue fasi, è fenomeno sociale, sillogismo dell’azione. Per Hegel  la prassi è un “sillogismo” logico, che bypassa, la contraddizione della parcellizzazione della realtà e del sapere. Chi mai riuscirebbe a spiegare il mondo in cui viviamo nella sua totalità concreta, fenomenologica?  Non solo i filosofi non hanno cambiato il mondo, non hanno  raccolto l’invito di Marx, ma non riescono neppure a spiegarne i fenomeni sociali in modo convincente. E’diffusa una verbosa  “colta ignoranza” che sembra più che altro affannarsi nello spiegare e giustificare le magnifiche sorti del progresso. La scienza esige autonomia, rifiuta di fatto controlli sociali enfatizzando il diritto alla libertà di ricerca. E’ in nome di questa libertà che si è inventata l’energia nucleare. Per essere certi che funzionasse, è stata sperimentata su milioni di innocenti. Il cinismo della democrazia. Durante la “guerra fredda” si sono verificati ben 1200  “incidenti”  e si è sfiorata più volte l’esplosione di conflitti distruttivi mentre navi, aerei, sottomarini, carichi di armi nucleari, solcavano il cielo e gli oceani, come racconta con dovizia di particolari il libro di Eric Sclosser:” Command and Control.Nuclear weapons,the Damascus Accident,and the illusion of Safety”. A cosa pensavano, cosa producevano gli artisti nel rischioso periodo tra gli anni ’40 – ’80?  Quale consapevolezza e partecipazione, o anche più semplicemente percezione reale dello stato del mondo?   Lasciamo stare la retorica della Torre d’Avorio. Cosa rappresenta l’arte in questo nostro tempo? Le prese di posizioni politiche, spesso di pura facciata, non servono a molto, l’artista parla tramite la sua opera. Non esiste nulla di simile a Guernica sui numerosi massacri compiuti dagli USA nelle recenti guerre “democratiche”. Mondanità e chiacchiere, provocazioni che suscitano il riso dei borghesi, è tutto quanto hanno saputo fare gli artisti  “famosi” negli ultimi 60 anni. Difficile stilare un elenco di “capolavori” prodotti nel periodo citato. E’ di solare evidenza che la grandissima maggioranza delle cosiddette avanguardie che si proponevano di cambiare il mondo, non hanno avuto alcuna cognizione del mondo nel quale vivevano. Così, al presente, sfiorare il problema arte e società, appare un discorso assurdo, inattuale, archiviato dalla storia.   poster110

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Il gesto creativo  4

Prima che la selce lavorata a mano dall’uomo diventasse un coltello è trascorso un lasso di tempo al confronto del quale la cronologia storica adottata dagli storici, appare insignificante. Nel libro “ Il gesto e la parola”  Leroi-Gourhan approfondisce lo studio sull’importanza avuta dalla mano nel progresso della civiltà. Un gesto che ci appare naturale, in realtà è conseguenza di millenni di evoluzione. Se l’evoluzione positiva avviene in tempi lunghissimi, anche la regressione è altrettanto lenta. In realtà già oggi appaiono i primi sintomi di una diminuita capacità manuale. Vi sono manufatti di grandi artisti-artigiani delle epoche classiche, che pochissimi artisti oggi saprebbero realizzare. Le sculture elementari di oggi sono prodotte nelle fonderie, si tratta per lo più di   parallelepipedi, tubi, sculture, forme elementari che non si distinguono da manufatti industriali.  Sculture realizzate con il laser, anche se perfette, non dovrebbero a rigore essere classificate come opere d’arte, piuttosto manufatti prodotti con gli strumenti della scienza. L’automatismo produttivo e seriale è anche conseguenza del carattere capitalistico dell’arte contemporanea, e non consiste solo nel trinomio arte-merce- moneta, ma include la prassi volta a ottimizzare il processo produttivo favorito appunto da strumenti tecnici che  prescindono dalla manualità. Lo sviluppo del mercato, il sistema di marketing & pubblicità ad esso connesso, necessitano di una produzione costante con grande numero di opere. Nell’arte preistorica si conoscono alcune opere, come l’orso dalla coda di felino di Rouffignac. Il cavallo con le corna del bisonte di Combarelles, che conteneva solo un lipogramma incompleto. Una delle raffigurazione più conosciute dell’arte primitiva è il liocorno  delle grotte di Lascaux. Sono esempi di arte il cui significato va ben oltre la forma elementare, il senso deriva dall’intento evocativo, quasi magico dell’artista. La storia dell’arte ha preso il sopravvento sul significato dell’arte, l’arte occidentale ha finito per inquinare le forme di espressione più genuine anche nei popoli meno evoluti. Si è scoperto in Nigeria che l’arte antica d’Ife era più evoluta dell’arte negra contemporanea. Tale scoperta risale alla fine del secolo XIX. L’arte paleolitica ha dimostrato sorprendente precisione nel disegno di animali, una straordinaria corrispondenza anatomica. L’argomento richiederebbe un approfondimento non possibile in questa sede. Il breve cenno ha lo scopo di evidenziare l’assoluta decettiva falsità di certa pittura che si vuole elementare e spontanea. La pretesa di ricercare, con strumenti tecnici e produzione seriale, forme espressive a cui non è neppure possibile attribuire il pregio della citazione, in ragione della inconsapevolezza degli autori. arteprimitiva 4arteprimitiva 1

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Non c’è creazione solo produzione  5

E’ diffusa e tuttavia assolutamente impropria l’espressione:” l’artista crea”. L’artista non crea nulla. Creare significa far sorgere qualcosa dal nulla. L’artista si limita ad assemblare materiali diversi, esattamente come l’operaio, al quale infatti era equiparato dall’antica saggezza dei greci. Egli utilizza la materia esistente alla quale da una forma diversa. Colori, tela, marmo, ferro, bronzo, tutti materiali con i quali l’artista da forme per lo più antropomorfe. Il ready made, è una mistificazione, basata sulla presunzione che l’artista, o sedicente tale, si attribuisca la facoltà di modificare lo status di un oggetto semplicemente mutandone la dislocazione. L’inganno è reso possibile, non solo dal degradato clima culturale che caratterizza la nostra epoca a partire dall’inizio del secolo scorso, ma soprattutto dalla complicità di critici, o sedicenti tali, che avvallano azioni di assoluta irrilevanza logica. In origine il ready made era null’altro che una forma di provocazione a cui gli stessi artisti, non attribuivano importanza, in seguito al clamore dei media e al fluire di teorie paradossali, questa forma di adulterazione dell’arte si è diffusa e ha preso piede. La massa, la cui stupidità è alimentata da giornali e TV, ha finito per credere davvero che sacchi di rifiuti, merda e orinatoi fossero una nuova forma d’arte. Il resto è storia di oggi.

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La ragazza con l’orecchino  4

Philippe Daverio e Bonito Oliva hanno espresso pareri contrastanti sulla mostra sulla messa in mostra a Bologna dell’opera di Vermeer “Ragazza con il tubante”. Più nota come la ragazza con orecchino di perla. Qual è la tua opinione? Pensi anche tu sia una forma di esibizionismo anti culturale, un puro avvenimento propagandistico oppure che sia utile esporre una sola opera del grande maestro fiammingo? Foto dell’opera. (Particolare) vemeer

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