“Va bene così” Piergiorgio Firinu
Dalla nascita delle cosiddette avanguardie storiche, è andata maturando l’idea che si esprime nella domanda: “ Che tipo di concetto è “arte”?. I filosofi si sono avventati sull’arte forzandone l’interpretazione assumendo che l’arte non abbia una propria autonomia, ma necessità dell’ermeneutica filosofica . Per riempire le pagine di libri si citano filosofi a sproposito forzandone le teorie. Wittgenstein, con la solita icastica concisione, ha detto che spesso quando si parla di arte si arriva al “va bene così”. Le “teorie dell’arte” non l’hanno rinnovata, ma distrutta. Il problema, se mai, è che il va bene così è detto dello pseudo artista, o provocatore, mentre il filosofo si prodiga per trovare un senso a ciò che senso non ha; come farebbe altrimenti a riempire pagine di libri assolutamente inutili? Si attuano così una quantità di forzature ermeneutiche che equivalgono ad altrettanti truismi. La inadeguatezza delle teorie non è dovuta alla complessità dell’arte, che in realtà è tanto più complessa quanto più si allontana dalla propria natura. Le teorie sull’arte, per numero e artificiosità, hanno sostituito il dibattito Medioevale sul sesso degli angeli. Descrivere le proprietà che l’occhio non coglie, significa spesso formulare teorie spurie che non chiariscono ma confondono. I limiti della filosofia dell’arte sono intrinseci, detto in altre parole la filosofia dell’arte quando non è dannosa è inutile. Non cambia natura anche quando la si infarcisce di citazioni, per lo più improprie, Frege, Adorno, Cantor non hanno mai usato la loro scienza per dare spiegazioni di cosa è l’arte.
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