Archives for : novembre 2025

Inutili provocazioni e finti stupori.  0

Come è noto, l’espressione Darwinismo sociale è usata per indicare l’aggressività, richiama le ricerche antropologiche di Carlo Darwin, il quale ha documentato che l’aggressività fa parte del confronto che avviene nella evoluzione e porta al prevalere del più forte.

Schopenhauer  nel suo testo fondamentale “Il mondo come volontà e rappresentazione”, esprime  un’intuizione fondamentale, egli sostiene che, alla base della natura vi è una primordiale forza di volontà, mentre Bergson, limita alla sola specie umana questo slancio vitale che definisce “elan vitae”, in entrambi i casi l’oggetto è la forza incontenibile che proviene dalla natura..

Molto frequentemente la specie umana distrugge e divora se stessa. Gli antichi poeti avevano percepita la tendenza autodistruttiva che cova negli umani. Per Pindaro  “L’uomo è il sogno di un ombra”. Sofocle esprime così il proprio pessimismo: “ Vedo che noi tutti non siamo nient’altro che larve di sogni, ombre morte” .

Quando la nostra specie sarà estinta, sul pianeta Terra, verranno generate altre forme di vita forse meno perverse e autolesioniste. La cultura, non solo dei filosofi, non da sempre suggerimenti positivi. Diogene invitava a mangiare carne umana, sostenendo che il cannibalismo è prassi naturale. Affermazione che trova conferma del dossografo.

Nella nostra era il processo di degradazione sembra accelerare. In Francia le donne hanno ottenuto che fosse scritto nel trattato costituzionale il loro diritto ad  uccidere il feto, di fatto si sono attribuite il diritto di vita e morte della specie. Anche in Italia si moltiplicano i casi in cui le madri uccidono il proprio figlio. Chanfort sosteneva che quando una specie degenera inizia sempre dalla parte femminile.

Chissà di quale esperienza famigliare era stato vittima il critico letterario russo Nikoly Pisarev il quale sosteneva fosse lecito uccidere la propria madre nel caso fosse ritenuto necessario.

Il nostro autolesionismo di specie, si traduce anche in consumo compulsivo con le conseguenze che sappiamo sull’ecosistema.

La profonda confusione dell’arte moderna si rivela come una sorta di grande metafora della condizione della nostra epoca. Non abbiamo tanto a che fare con l’orizzonte del nulla, ma con quello della negatività, di una disgregazione alla quale fa da controaltare il vuoto della forma, e  l’insignificanza.

L’anarchia dell’arte moderna costituisce un significativa rappresentazione

del  volto della modernità avviata, non solo alla frammentazione degli orizzonti di senso, ma più in generale dell’Universo dei significati che mette in evidenza la carenza gnoseologica dei protagonisti del mondo dell’arte.

Dopo quasi un secolo si continua ad  esaltare finte provocazioni che suscitano finti stupori mentre  procediamo allegramente verso un ignota escatologia

Solitudine

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Eliminato il valore dell’esperienza.  0

Per tentare di capire la realtà contemporanea, si dovrebbe accettare l’idea che l’esperienza oggi non ha più alcun valore. Innanzi tutto per la rapidità e la frequenza dei cambiamenti, inoltre, l’avvento della tecnologia ha in larga parte eliminato l’importanza della memoria.

Basta avere capacità tecnologica per accedere all’Olimpo dei miliardari. Molti dei multimiliardari si sono arricchiti grazie a scoperte tecnologiche in giovanissima età, quando non avevano ne esperienza ne cultura.

L’affermazione di Heidegger secondo cui la tecnologia è stupida,non elimina l’influenza che

scienza e tecnologia hanno, tanto da aver modificato la natura umana molto di più della cultura cosiddetta Umanistica  e la pedagogia.

Inevitabilmente anche le teorie dell’arte e sull’arte sono state radicalmente modificate, parlare oggi di critica d’arte appare una forzatura. La valutazione delle opere non ha come riferimento la qualità, ma l’impatto provocatorio, la novità, il genere.

Si assiste a una sorta di nemesi. Le avanguardie hanno sempre mostrato disprezzo per la manualità, oggi, con la tecnologia e A.I. la manualità è definitivamente archiviata. Come si distingue un ritratto perfetto realizzato dalla A.I. da un ritratto, forse meno perfetto, realizzato da  un artista. Non si usi l’espediente retorico sostenendo che quello che fa la differenza è proprio la possibile imperfezione, perché volendo,anche la A.I. potrebbe fingere l’errore.

Dunque abolito il merito, memoria ed esperienza, le massi hanno trovano consolazione nel telefono mobile che usano ovunque h24.

I filosofi che hanno elaborato teorie sulla natura umana e l’intelletto non potevano prevedere il radicale risorgimento dell’antropologia culturale avvenuta a partire dalla fine del Settecento con la rivoluzione industriale e proseguita dalla rivoluzione tecnologica nell’ultimo secolo.

Coloro che oggi dovrebbero indagare i fenomeni sociali e approfondire lo studio della  assiologia, preferiscono indugiare su una sorta di adiaforia mentre le masse ebre di libertà sono sempre più simili a una folla di Bouvard e Pècuchet.

 

 

 

Immagine tecnologica 500

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La perdita d’identità dell’Occidente.  0

Sono stati molti gli intellettuali e filosofi che hanno scritto della decadenza occidentale dall’inizio del 1900, a Friedrich Nietzsche, i cui concetti di nichilismo e volontà di potenza hanno influenzato profondamente il pensiero decadente, Sigmund Freud, che con la psicanalisi ha aperto nuove prospettive sull’inconscio e sulla crisi dell’identità moderna di cui scrtive in in “Disagio della Civiltà”. Altri pensatori chiave sono Oswald Spengler, autore de “Il tramonto dell’Occidente” , pubblicato nel 1927. Lo spagnolo José Ortega y Gasset, che analizza il “ribaltamento delle masse” nella sua opera del 1930. Carl Schmitt, il cui lavoro sull’eccezione e la figura del sovrano offre una lettura della crisi dello Stato liberale.

Quando ci si vuole riferire a una sciagura imminente che viene ignorata si cita il naufragio del Titanic, in realtà verrebbe da immaginare l’atteggiamento indifferente degli abitanti di Sodoma & Gomorra dei quali il mondo contemporaneo è lo specchio fedele, vista l’assoluta cecità di fronte a ciò che avviene in occidente da quasi un secolo.

Più di recente il filosofo francese Michel Onfray ha pubblicato “Decandenza”, sottotitolo “ Vita e morte della civiltà giudaico cristiana”, ricca silloge dei crimini, corruzione e degradazione della società occidentale contemporanea della quale, vecchi e nuovi artefici del disastro vantano i “valori”. Quando venne pubblicato il libro “Decadenza” , non si era ancora verificato quanto  accade in Palestina,

Il 5 Novembre 2025 è stato eletto sindaco di New York Zohran Mamdani, islamico nato in      qualunque si abbia su questa elezione non c’è dubbio che marca un ulteriore passo verso il declino dell’occidente visto che Islam e Occidente sono due civiltà con storie e tradizioni profondamente diverse. Il  nuovo sindaco, evidentemente ben consapevole dello stato delle cose, si affrettato ad istituire un team di sole donne lo affiancheranno nell’opera di di rivitalizzazione della città di New York.

 

 

 

Angosciose immagini della contemporaneità.

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