Per tentare di capire la realtà contemporanea, si dovrebbe accettare l’idea che l’esperienza oggi non ha più alcun valore. Innanzi tutto per la rapidità e la frequenza dei cambiamenti, inoltre, l’avvento della tecnologia ha in larga parte eliminato l’importanza della memoria.
Basta avere capacità tecnologica per accedere all’Olimpo dei miliardari. Molti dei multimiliardari si sono arricchiti grazie a scoperte tecnologiche in giovanissima età, quando non avevano ne esperienza ne cultura.
L’affermazione di Heidegger secondo cui la tecnologia è stupida,non elimina l’influenza che
scienza e tecnologia hanno, tanto da aver modificato la natura umana molto di più della cultura cosiddetta Umanistica e la pedagogia.
Inevitabilmente anche le teorie dell’arte e sull’arte sono state radicalmente modificate, parlare oggi di critica d’arte appare una forzatura. La valutazione delle opere non ha come riferimento la qualità, ma l’impatto provocatorio, la novità, il genere.
Si assiste a una sorta di nemesi. Le avanguardie hanno sempre mostrato disprezzo per la manualità, oggi, con la tecnologia e A.I. la manualità è definitivamente archiviata. Come si distingue un ritratto perfetto realizzato dalla A.I. da un ritratto, forse meno perfetto, realizzato da un artista. Non si usi l’espediente retorico sostenendo che quello che fa la differenza è proprio la possibile imperfezione, perché volendo,anche la A.I. potrebbe fingere l’errore.
Dunque abolito il merito, memoria ed esperienza, le massi hanno trovano consolazione nel telefono mobile che usano ovunque h24.
I filosofi che hanno elaborato teorie sulla natura umana e l’intelletto non potevano prevedere il radicale risorgimento dell’antropologia culturale avvenuta a partire dalla fine del Settecento con la rivoluzione industriale e proseguita dalla rivoluzione tecnologica nell’ultimo secolo.
Coloro che oggi dovrebbero indagare i fenomeni sociali e approfondire lo studio della assiologia, preferiscono indugiare su una sorta di adiaforia mentre le masse ebre di libertà sono sempre più simili a una folla di Bouvard e Pècuchet.







