Affabulatori del nulla.  0

Le opere d’arte acquistano valore  e trovano la loro ragione d’essere nella naturale relazione dialettica sul filo del pensiero critico che ne indaga l’essenza. L’esame di un’opera può avvenire sotto diversi profili, tecnica, contenuto iconologico, collocazione storica. Quello che invece appare improponibile è il riferimento quasi esclusivo all’intenzionalità dell’artista, secondo quanto sostengono alcuni “filosofi dell’arte”. Ritorneremo  su questo aspetto con maggiore ampiezza. Esaminando l’opera di van Gogh  con criteri scientifici, scopriamo che la grande vitalità cromatica del girasoli era il risultato della componente base di piombo , lo stesso composto  intorno a cui ruota un bel capitolo del “Sistema Periodico” di Primo Levi. E’ affascinante l’idea che van Gogh si interessi di chimica per dare maggiore incisività cromatica alle sue opere. Questo dettaglio conferma  l’imperscrutabile difficoltà di indagare il contesto tecnico, storico fenomenologico nel quale l’artista opera. Un qualunque sistema, incluso il sistema dell’arte, dovrebbe esprimere asserzioni  con la consapevolezza che una parte del problema resta “indicibile”, parafrasando il teorema di Kurt Gödel. Gli aspetti concettuali del procedere artistico, se sottoposti a riflessioni di carattere filosofico debbono argomentare in senso logico, con sufficiente plausibilità. La colpa principale della filosofia contemporanea  dell’arte,  è quella di pretendere di trascendere le leggi della logica attraverso circonlocuzioni apodittiche. In questo modo Unger riprende nella sede critica della scienza sociale , motivi del romanticismo  e dello storicismo  alla maniera di Schopenhauer, letto al contrario. Destrutturare la realtà attraverso procedimenti formali rischia di tradursi in velleitarismo. La filosofia dell’arte, è spesso infarcita di  citazioni, non sempre appropriate. Alcune teorizzazioni azzardate , dimostrano  che non è stato ben compreso  ciò che significa, anche solo tentare, una rivoluzione concettuale. Il concetto è soltanto una parola accompagnata da regole per il suo uso, diceva Hegel. L’affermazione, attribuita a Lucio Fontana: “L’arte è filosofia”, è una boutade priva di senso, ma ha offerto pretesto a Piero Manzoni e a tutta la  serie di epigoni  la cui cifra principale è l’ignoranza dei fini ultimi. La creazione umana si mescola a  tesi controverse  di personaggi diversi da Mill,Herzen,Marx, Virginia Woolf , intellettuali intenzionati a dare il loro contributo alla decifrabilità della creazione artistica. Nei fatti hanno fallito. Il fallimento del loro tentativo, per certi versi ha aperto la strada, agli affabulatori del nulla, ai molti  filosofi dell’arte, specie di matrice statunitense, che hanno preteso di utilizzare teorie grimaldello per forzare la cassaforte del senso  e depredarla del  contenuto. Icone-dell'arte19

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