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www.artefutura.org Pechino – Parigi Fotografie di Enrico Bossan 1989parigi-pechino3

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8 Comments

AtemporaryStudio scrive:

ALEJANDRO ECHEVERRÍA
SUTURAS DE UNA CIUDAD
Lux Art Gallery
Via Rittmeyer 7/a – Trieste
13.06.2014 – 04.07.2014

opening
giovedì 12.06.2014
ore 19.00

COMUNICATO STAMPA
con gentile preghiera di pubblicazione / diffusione

Verrà inaugurata giovedì 12 giugno alle ore 19 alla Lux Art Gallery di Trieste la
mostra Suturas de una ciudad di Alejandro Echeverría, nuova tappa
dell’articolatissimo progetto MEX PRO che settimana dopo settimana non smette di
offrire nuovi spunti ed appuntamenti per raccontare il variopinto mondo dell’arte
messicana.
Le fotografie di Alejandro Echeverría sono come “suture di una città” – da cui il titolo della
mostra – sono frammenti di altri muri visti da vicino, piatti e di fronte.
In assenza di elementi riconoscibili – solo alcune immagini rivelano sottili dettagli
architettonici come una maniglia, un contatore della luce o il numero civico di una casa -
vediamo emergere le più disparate forme colorate: chiaro-scuri, sottili variazioni di toni,
scontri brillanti di colori, monocromie color pastello, forme astratte e segni riconoscibili.
Le immagini vengono definite dalle tracce umane che fungono da indicatori primari delle
dimensioni: pennellate, gocce di colore, tag fatti a bomboletta, messaggi graffiati.
Il muro intonso, così come la tela bianca, interessa poco a Echeverría. Sono le suture,
quel particolare momento tra il ripristino di un muro e la cicatrice successiva ad attirare la
sua attenzione. Che si cerchi di mascherare una frase, un tag, un disegno, le forme di
intervento sono sempre diverse e generano sempre una forma nuova per far ritornare il
muro al suo anonimato.
E’ questo particolare momento che Echevarría cattura, mentre l’altalena di ripristini e
cicatrici continua anche molto dopo lo scatto.
Nel suo film L’arte subconscia di rimozione dei graffiti (2001) Matt McCormick
descrive con ironia le composizioni spesso belle e persino artistiche che vengono create
quando si coprono di pittura i graffiti.
La narratrice Miranda July descrive questo processo come “un intrigante movimento
artistico” in sé, ed evidenzia tre forme stilistiche: lo stile simmetrico, nel quale è possibile
identificare un ordine geometrico di quadrati e rettangoli a strati; lo stile fantasma, nel
quale chi rimuove i graffiti ne segue le linee sottolineandone forma e tag originali; lo stile
radicale, nel quale chi sovrascrive non riprende né la geometria né il tag originale come
base per dipingere.
Tutti questi stili appaiono nelle fotografie di Echeverría, ed è particolarmente calzante in
tale contesto la descrizione fatta nel film del passaggio da un segno intenzionale
specifico del tagger ad una forma non intenzionale ma ugualmente specifica
dell’anonimo artista. A differenza della tesi di McCormick, che celebra l’arte inconscia di
rimozione dei graffiti, Echeverría non ha un eroe protagonista. Qui il gesto anonimo non è
pertinente di per sé e nemmeno nella sua interezza, è bensì la materia prima che l’autore
usa per comporre la sua opera.

Echeverría non documenta i segni sui muri in modo sistematico o con l’intenzione di
registrare l’opera urbana di altri. Eliminando deliberatamente l’informazione superflua,
Echeverría usa la trama e i colori che trova tra i segni della città e crea una composizione
astratta che parte da un dipinto ready-made. In tal senso il procedimento ricorda Gerhard
Richter, con le sue fotografie di primi piani dei suoi dipinti astratti: laddove Richter coi
suoi dettagli tratta di pittura senza rivelare il dipinto originale, Echeverría usa i muri della
città senza citare un luogo specifico.

La maggior parte delle opere esposte in questa mostra sono state scattate di recente a
Oaxaca, città di Echeverría, ed altre a Città del Messico. Eppure tutte vivono
indipendentemente dal luogo, dal tempo e dall’anonimo collaboratore. Questa ambiguità
di luogo attribuisce all’opera una certa familiarità. Quando ci sembra di riconoscere uno
slogan politico cancellato o un segno con colori stratificati, le fotografie catturano un
aspetto intrinseco della nostra esperienza urbana condivisa.
Parte del comunicato è stato tratto dal testo critico di Steffen Böddeker (Oaxaca, Mexico,
- giugno 2014).


AtemporaryStudio scrive:

33° PREMIO SERGIO AMIDEI
Premio Internazionale
alla Migliore Sceneggiatura Cinematografica
Palazzo del Cinema – Hiša Filma
Parco di Villa Coronini Cronberg
Gorizia
18 > 24 luglio 2014

AMIDEI 2014 PREVIEW
“LA GRANDE GUERRA – L’OCCHIO DEL CINEMA”
La grande illusione di Jean Renoir
11 giugno 2014
ore 20.30

SELEZIONATA LA ROSA DI PELLICOLE IN CORSA PER IL
PREMIO INTERNAZIONALE ALLA MIGLIORE
SCENEGGIATURA “SERGIO AMIDEI” 2014

“Se dovessi scegliere un solo film da portare sulla mia Arca di Noè, da
salvare per la posterità, sarebbe sicuramente La grande illusione”.
(cit. Orson Welles)

A poco più di mese dal suo inizio previsto il 18 luglio prossimo, Il Premio
Amidei 2014 dà il via alla sua programmazione presentando mercoledì
11 giugno 2014 al Kinemax di Gorizia una preziosa versione restaurata
del capolavoro pacifista di Jean Renoir, La grande illusione. Il film,
girato nel 1937, costituisce una preview del ricco palinsesto che andrà a
comporre la sezione del Premio “La Grande Guerra – L’occhio del
cinema” dedicata alla Prima Guerra Mondiale nel centenario del suo inizio.
Ambientato nel 1917 il film ha come protagonisti alcuni ufficiali francesi
prigionieri in un campo di concentramento tedesco la cui principale
occupazione è preparare la fuga. A impedire la riuscita dell’impresa i
continui trasferimenti di campo fino alla destinazione ultima in un vecchio
castello trasformato in fortezza.
L’esperienza della Grande Guerra venne vissuta in prima persona dall’allora ventenne Jean Renoir determinando in seguito la sua chiara
posizione pacifista. Uscito nelle sale pochi anni prima dello scoppio della
Seconda Guerra Mondiale, ne presagì lo scenario catastrofico. Vietato
nella Germania nazista, in Italia Mussolini non lo volle e sarebbe uscito
solo nel 1947, con tre passaggi di censura, l’ultimo dei quali firmato da
Giulio Andreotti. La grande illusione venne comunque presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1937 dove Renoir vinse il Premio per il
miglior complesso artistico, un premio inventato ad hoc per non dargli la Coppa Mussolini.
Il restauro della pellicola – curato da laboratorio L’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna – è stato reso possibile a partire dal
ritrovamento fortuito del negativo originale sparito da Parigi durante
l’occupazione nazista e portato a Berlino da dove venne successivamente prelevato dai sovietici che lo portarono a Mosca.
Con la proiezione de La grande illusione Il Premio Amidei offrirà al pubblico un piccolo assaggio del ricco programma 2014 come sempre
articolato attorno al centralissimo Premio Internazionale alla Migliore

Sceneggiatura Cinematografica che quest’anno vedrà sette straordinarie pellicole contendersi il prestigioso riconoscimento.
Queste le sceneggiature selezionate tra i titoli europei usciti nelle sale
durante la stagione cinematografica 2013-14 dalla storica giuria Amidei
composta dai registi Ettore Scola, Marco Risi, dagli sceneggiatori
Francesco Bruni, Massimo Gaudioso e dall’attrice Giovanna Ralli e dalla produttrice Silvia D’Amico: Blue Jasmine (regia, soggetto,
sceneggiatura di Woody Allen), In grazia di Dio (regia di Edoardo Winspeare, soggetto e sceneggiatura Anna Boccadamo, Alessandro
Valenti, Edoardo Winspeare), Il capitale umano (regia di Paolo Virzì,
sceneggiatura di Paolo Virzì, Francesco Bruni, Francesco Piccolo), La
Mafia uccide solo d’estate (regia di Pif – Pierfrancesco Diliberto,
soggetto e sceneggiatura di Michele Astori, Pif, Marco Martani), Locke (regia, soggetto, sceneggiatura Steven Knight), Smetto quando voglio
(regia di Sidney Sibilia, soggetto: Sidney Sibilia, Valerio Attanasio, sceneggiatura di Sidney Sibilia, Valerio Attanasio, Andrea Garello), Still
Life (regia, soggetto, sceneggiatura Uberto Pasolini).
Accanto al sopracitato premio anche quest’anno non mancheranno le numerose sezioni tematiche di approfondimento come “La Grande
Guerra – l’Occhio del Cinema”, “Stato di eccezione, l’horror “politico” italiano ’60/’70, e lo storico Spazio Off quest’anno presente con tre speciali notti nere. ”
E ancora il pitching “Prima della scrittura”, il Premio alla Cultura
Cinematografica quest’anno attribuito alla trasmissione radiofonica
Hollywood Party, gli incontri e le tavole rotonde con alcuni tra i più
accreditati nomi del panorama cinematografico e i tanti eventi speciali che puntineranno il festival oltre il cinema.


AtemporaryStudio scrive:

Proseguono gli eventi a margine della mostra MESSICO CIRCA 2000 ospitata fino al 15 settembre
prossimo alle Scuderie del Castello di Miramare a Trieste.
Questi gli appuntamenti della settimana:
Venerdì 30 maggio
ore 16.30 /// MEX PRO
storia di una mostra e del suo viaggio
Come è nato MEX PRO? Dove affonda le radici un progetto così articolato e di tale portata?
A queste e ad altre domande risponderà la curatrice Maria Campitelli in occasione dell’incontro di
venerdì 30 maggio organizzato nell’ambito della mostra MESSICO CIRCA 2000. Largo spazio
verrà dedicato alla presenza degli artisti triestini in Messico nel 2013, un viaggio a ritroso utile per
giustificare e motivare oggi questa grande mostra a Trieste. Oltre le ragioni di Massimiliano, oltre i
140 anni di relazioni diplomatiche tra l’Italia e il Messico.
Nel corso dell’incontro verrà, inoltre, proiettato del materiale illustrativo del soggiorno messicano
del Gruppo78, ampliando il discorso al paesaggio, all’ambiente, all’atmosfera di questa
straordinaria esperienza iniziata nel 2010.

Domenica 1 giugno
- – - – - – - – /// MOSTRA CHIUSA
La mostra MESSICO CIRCA 2000 rimarrà chiusa in concomitanza della tappa finale del
Giro d’Italia 2014 di ciclismo.

Lunedì 2 giugno
ore 11.00 /// VISITA GUIDATA
Ritorna anche questa settimana l’appuntamento con la visita guidata alla mostra MESSICO
CIRCA 2000 a cura della Cooperativa La Collina. Un viaggio tra storia, arte, colori e suggestioni
messicane che in via del tutto eccezionale accoglierà i visitatori non la domenica ma il lunedì 2
giugno in occasione della Festa della Repubblica.


Sara Merlino scrive:

ADOTTA UN ROBOT di Massimo SIRELLI

Venerdì 6 giugno nella galleria d’arte Evvivanoé di Cherasco, inaugura una mostra insolita dal titolo “Adotta un Robot”.
AdottaunRobot.com è la prima Casa Adozioni di Robot da compagnia al mondo.
Qui trovano casa Robottini Orfani del progresso industriale, del consumismo, del merchandising, dei retro computer e della tecnologia in disuso.

Il progetto nasce dalla voglia di sperimentare unita alla cultura del design del riuso: una forma di creatività consapevole che mette in primo piano l’aspetto emozionale della materia.

L’artista che ha dato vita a tutto questo si chiama Massimo Sirelli:

“Adoro i Robot da sempre, sono cresciuto negli anni ’80 quando in TV Mazinga, Transformers, Voltron occupavano le mie giornate.
Ho sempre avuto una forte attrazione per le cantine, i garage, le soffitte e i cassetti pieni di robe vecchie e non utilizzate.
Costruire questi Robot per me è un atto d’amore, cercando di raccontare le storie di vita delle persone che ho incontrato e degli amici che mi stanno intorno.”

Per la prima volta i piccoli robot di Massimo Sirelli varcheranno la soglia di una galleria d’arte e incontreranno il pubblico di visitatori. Sirelli, oltre ad avere già partecipato a numerose performances, essere stato ospite in trasmissioni radio e tv (in una puntata di Occupy Deejay su Deejay TV) e protagonista di megazines nazionali, è stato selezionato tra i 14 artisti scelti per le premiazioni europee della SERR (Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti) di Roma, maggio 2014.

“Mi ha colpito soprattutto il lato sentimentale della cosa”, dichiara Sara Merlino, curatrice della mostra. “I piccoli robot nascono da materiali di scarto e divengono esseri dotati di un’ anima e che cercano una famiglia che li possa amare e accudire, tenendoli con sé. Un’idea originale di cui colpiscono però l’alto valore simbolico e sociale che la rendono unica”.

La mostra che durerà fino al 2 luglio, è visitabile tutti i giorni dal martedì al sabato in orario 16-19, ingresso libero.
Nel corso della mostra l’artista terrà un workshop sulla creazione dei suoi robot in galleria.

Evvivanoé, via Vittorio Emanuele 56 Cherasco (CN)
evvivanoe.blogspot.it
3397340061


dario ciferri scrive:

Sabato 31 maggio presso il PalaRiviera di San Benedetto del Tronto si terrà CreArte – I racconti della mente e delle emozioni, Incontro sulla creatività promosso da Marche Centro d’Arte e le scuole del territorio (ISC San Benedetto del Tr. Sud, ISC San Benedetto del Tr. Centro, ISC San Benedetto del Tr. Nord, ISC Monteprandone, ISC Grottammare). L’incontro inizierà alle 9.30.

Quello che segue è il programma:
- Dalla pittura alla performance – Relatore: Stefano Verri
Un itinerario tematico nella smaterializzazione dell’opera d’arte

- L’arte e la creatività – Relatore: Catiuscia Settembri
Aiutiamo i nostri figli a sviluppare la capacità cognitiva di creare e l’abilità ad esprimere le emozioni

- Conclusioni – Relatore: Lino Rosetti
L’arte come elemento di aggregazione sul territorio

Al termine dell’incontro si svolgerà poi l’inaugurazione della Mostra delle scuole del territorio, dove saranno esposte le opere realizzate dai ragazzi dopo avere visitato le sezioni sambenedettesi dell’Expo di Marche Centro d’Arte. La mostra si affianca all’altra sezione di lavori delle scuole realizzati durante l’anno scolastico.

CreArte è stato ideato per discutere sulle possibilità di contatto tra arte contemporanea e mondo della formazione e su come tutto questo possa diventare un fattore di crescita e aggregazione per l’intero territorio.

Stefano Verri è critico d’arte e curatore indipendente. Nato a Bulach, Svizzera, nel 1977 svolge la sua attività ponendo particolare attenzione alla promozione delle nuove generazioni di artisti ed alle nuove forme espressive. Accanto a questo svolge un’attività di diffusione dell’estetica contemporanea quale importante valore sociale e di sviluppo attraverso partecipazioni, conferenze ed esposizioni (realizzate spesso in spazi non canonici), che hanno l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico ad un settore della cultura troppo spesso considerato di nicchia. E’ stato citato nella classifica Top 100 dei critici Italiani pubblicata da Flash Art nel 2007. I suoi contributi sono apparsi in alcune note riviste di settore quali Exibart, Segno, ArteContemporanea.

Catiuscia Settembri, psicologa, psicoterapeuta, mediatore familiare, Dance-Movement Therapist. Docente presso la Scuola di Specializzazione per Psicoterapeuti, ASPIC di Roma. Docente presso l’Associazione ASPIC, Scuola Superiore Europea di Counselling di Teramo. Socia dell’ASPICARSA (Associazione di Ricerca Scientifica Applicata). Si occupa di Counselling scolastico presso le scuole pubbliche statali della provincia di Ascoli Piceno, Macerata e Teramo. Svolge l’attività privata di counselling e di psicoterapia a Roseto (TE) e a San Benedetto del Tronto (AP).

Lino Rosetti, Presidente del Marche Centro D’Arte.
Fondatore e responsabile del Cocalo’s Club, nel 2011 è ideatore insieme a Franco Marconi (Galleria Marconi) e Fausto Calabresi (PalaRiviera) dell’Expo di arte contemporanea di Marche Centro d’Arte.

Iniziativa realizzata con il patrocinio della provincia di Ascoli Piceno e dei comuni di San Benedetto del Tronto, Cupra Marittima, Monteprandone, Offida.

ufficio stampa: Dario Ciferri

web: http://mcda.cocalosclub.it/
Facebook: https://www.facebook.com/marchecentrodarte
Twitter: https://twitter.com/mcdarte

info
Cocalo’s Club
mcda@cocalosclub.it

Galleria Marconi di Franco Marconi
C.so Vittorio Emanuele, 70
63064 Cupra Marittima (AP)
tel 0735778703
e-mail galleriamarconi@vodafone.it


Francesca Mo_Jewelry scrive:

Invito inagurazione mostra: Francesca Mo_nuova collezione Intrecci da Subert

VI ASPETTIAMO!
Clara Buoncristiani | PR&Communication Studio | M. +39 3663353579


Luca Curci scrive:

MORPHOS – Sustainable Empires
International architecture, video-art, photography, installation and performing art festival
Opening: June 06, 2014

It’s LIQUID Group, in collaboration with International ArtExpo, is proud to announce the opening of MORPHOS – Sustainable Empires, international festival of architecture, photography, video art, installation and performing art, which will be held in the prestigious Palazzo Albrizzi in Venice (Italy), from the 06 to the 13 of June 2014. This will be the first event of the festival MORPHOS which will be organized in Venice in the months between June and November 2014, in the same period of Architecture Biennale. During the first the festival will be also present the collateral event Pixels of Identities, international exhibition of photography, video art, installation and performing art (Palazzo Albrizzi, 06 – 13 of June 2014).

The press conference and preview of the festival will be on June 05, 2014 at 05.00 PM, at Palazzo Albrizzi.

The opening of the event will be on Friday 06 of June 2014 at Palazzo Albrizzi, starting from 10.00 AM (free entry). The opening party will be on Friday 06 of June 2014 at Palazzo Albrizzi, at 05.00 PM.

organizers: It’s LIQUID & International ArtExpo
curator: Luca Curci
press office: It’s LIQUID

venue: Palazzo Albrizzi, Cannaregio 4118, 30121 Venice, Italy
opening: Friday 06 of June 2014, from 10.00 AM
dates: from the 06 to the 13 of June 2014, from 10.00 AM to 07.00 AM, free entry

The main concepts of “MORPHOS – Sustainable Empires” are the unifying power of sustainable architecture and the relationship between man and the city.
Architects/designers have been invited to work about the theme of sustainable architecture and the relationship between man and the city. We imagine a future in which sustainable thinking will be the common ground of every cultures’ architecture expressions, and the hybridization of social and cultural realities will represent the new frontier of our lives. Artists, photographers and video makers will be present works on the theme of urban identities and hybridization between identities/bodies and urban settings in contemporary time. People, backgrounds, societies, progress and all their inputs creates hybrid identities, modifying each other and being mixed in prospect to shape a better world.
The exhibition is curated by Arch. Luca Curci (Founder of LUCA CURCI ARCHITECTS and It’s LIQUID Group).
Palazzo Albrizzi is one of the Venetian aristocracy’s palaces, situated in Cannaregio 4118, near Campo San Paolo. Constructed by the famous Capello family, in the 18th century the Palazzo passed into the hands of the Albrizzi family. The palace is the headquarter of ACIT Venezia, one of the most important Italian-German cultural association, and has often been collateral venue of Venice Biennale.

Visitors information: invite your friends and art lovers to the show. MORPHOS EXHIBITION IS FREE ENTRY.
It’s LIQUID Group
c/o Luca Curci Architects
Corso Vittorio Emanuele II, 33
70122 Bari, Italy

+39.0805234018
+39.3387574098
lucacurci@lucacurci.com
http://www.itsliquid.com


Anna Orsi - PressArt scrive:

Continuando il percorso di grandi rassegne e mostre monografiche Bautterfly Insititute Fine Art presenta una mostra che è l’una e l’altra: Giovanni Fattori & Friends, curata da Tiziano Panconi, premio Foedus alla carriera 2013, notissimo in ambito internazionale e considerato tra i più autorevoli esperti e critici della pittura italiana dell’Ottocento.

Dal 8 al 26 luglio 2014, difatti, la galleria luganese espone dieci importanti opere di Giovanni Fattori che possono essere considerate a tutti gli effetti una monografica d’eccellenza, cui fanno da corona altre opere di artisti toscani dell’epoca, quali i Macchiaioli Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca e Ludovico Tommasi, poi Ruggero Panerai e Luigi Bechi, che in aperto dialogo con le opere del maestro livornese diventano una rassegna tematica di uno dei massimi capitoli della pittura italiana dell’Ottocento: La Macchia.

In prima battuta la mostra indaga l’opera di del padre dei Macchiaioli il quale, nonostante temi e soggetti diversi, è rimasto sempre fedele alle sue più intime inclinazioni e alla remota formazione mentale, nondimeno andando oltre la macchia per abbracciare il respiro più ampio del Naturalismo europeo. In seconda istanza, inserire il corpus monografico in una visione più ampia da vita ad un percorso destinato ad soddisfare l’interesse del mondo collezionistico internazionale.
Interesse sicuramente accresciuto anche dall’ulteriore duplice valenza di questa mostra che coniuga il rigore e la documentazione storico-critica di una mostra culturale – della quale offre anche la godibilità – con il mercato, dando forma a un evento di assoluta rilevanza, perché mai negli ultimi cinquant’anni un nucleo così cospicuo e importante di opere di Fattori è stato posto in vendita in un’unica occasione.
Ne risulta una mostra dalla formula innovativa, unione delle diverse competenze di Butterlfly Institute Fine Art, che vanno dai servizi di consulenza e advisoring alla compravendita di opere di grandi maestri, dall’esposizione permanete dei medesimi, all’organizzazione di mostre ed eventi di rilevanza internazionale, anche per conto di Istituzioni e Musei pubblici e privati.
Immagine simbolo della mostra è Pattuglia di cavalleria, un olio su tela da annoverare tra i capisaldi del suo catalogo pittorico, datato a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.
E’ una tela di piccole dimensioni in cui la profondità prospettica suggerita dallo sterrato e dall’esercito che s’allontana è messa in risalto dalle due possenti figure dei militari in primo piano a definire un cono visuale che porta all’orizzonte e restituisce il senso della vastità degli spazi maremmani.
All’interno di questa natura l’esercito assume il significato simbolico della supremazia dell’uomo sulla natura ma, in contrasto, evidenzia come questi soldati siano parte integrante della natura.

Nel catalogo pittorico di Fattori il tema militare occupa una parte importante, al suo interno il soggetto rappresentato in uno degli altri dipinti esposti, L’incontro, è con certezza uno dei più frequenti.
Come in tutte le tele realizzate negli anni della maturità, Fattori rende attraverso una forte caratterizzazione l’onere d’esser soldato che in quest’opera evidenzia nell’incontro tra i due militi in diversa divisa, dietro ai quali si apre la vastità di una terra aspra e dura.
Come nelle opere coeve si percepisce una visione della vita nostalgica, sopraffatta da un sentimento di inquietudine mosso da una realtà diversa da quella immaginata negli anni giovanili dei fervori patriottici, ma anche disillusa dallo scorrere del quotidiano e dalla coscienza delle tristi condizioni dei diseredati siano essi uomini o animali come in Cavallo morto o Mandriana…

Una rassegna, dunque, che a buon titolo s’inserisce come un evento importante nell’articolato e ricco programma espositivo della città di Lugano dove il Maestro della Macchia ritorna a molti anni dall’ultima presenza al Museo Cantonale d’Arte, per altro allora dedicata alla sua opera d’incisore.


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