Vi sono molte ragioni che spiegano la frattura tra Islam e Occidente. Anche se la retorica ufficiale insiste sulla distinzione tra islamici moderati e fondamentalisti, non c’è dubbio che su entrambi i fronti la convivenza è difficile. Le ragioni sono, more solito, di pretese egemoniche dell’occidente ed economiche, a cui si aggiungono secoli di sfruttamento e sottomissioni dei popoli del M.O. da parte dell’occidente, in primis dell’impero britannico, dal quale gli Stati Uniti hanno raccolto il testimone. Non c’è dubbio che la stessa esibita volgarità dell’occidente, che fà leva sui sensi, può essere polo di attrazione per le giovani generazioni islamiche,questo spinge verso l’estremismo famiglie tradizionali ed autorità religiose. In questo clima di conflittualità si finisce per dimenticare che, nel campo dell’arte, ma non solo, l’occidente deve molto al mondo arabo. Gli algoritmi che consentono il funzionamento dei computer li dobbiamo agli studi di Muhammad ibn Müsä, sopranominato al-Muhammad , matematico persiano il cui libro di procedure matematiche, scritto nel IX secolo , fu tradotto in latino nell’XI da Adelardo di Bath e Roberto di Chester, i quali ne storpiarono il nome dando vita al neologismo algoritmo che è alla base di buona parte della sviluppo matematico dei secoli successivi. L’arte mussulmana si spinse fino alle frontiere dell’arte romanica, non soltanto nel regno franco di Gerusalemme, ma anche in Spagna, dove aveva determinato direttamente una forma composita, l’arte mozarabica e nella Francia del Sud- Est e del Sud –Ovest, dove la cupola a nervature d’Oloron Sainte-Marie riproduce le cupole di Toledo, dove alcuni portali della Vandea, del la Saintonge e del Poitou sono traforati e filigranati come stucchi di moschea, e molti capitelli accolgono una fauna esotica; si è visto che Notre-Dame di Le Puy è debitrice dell’arte mussulmana. Un ruolo importante ha avuto l’arte islamica anche nella elaborazione della scultura monumentale dell’Occidente che senza dubbio reca in sé molti temi del vasto repertorio del genio dell’antico Oriente, in parallelo con sopravvivenze ellenistiche. Gli arabi avevano la tendenza ad escludere forme di creature viventi, seguendo in questo le indicazioni coraniche. Il gusto orientale del geroglifico che anticipa di secoli, in forma molto più raffinata, la geometria astratta che ha avuto inizio in Europa solo all’inizio del ‘900. Purtroppo, più che la cultura e le raffinatezze artistiche, ha avuto la meglio il pragmatismo materialistico dell’occidente. Le armi hanno avuto il sopravvento sulla ragione.
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