Non è l’arte a creare l’utopia, ma la filosofia, soprattutto la filosofia politica. Sono stati molti i filosofi e intellettuali aver pagato un caro prezzo alle loro illusioni. Tommaso More, creatore del sostantivo “utopia”, è stato decapitato. Tommaso Campanella autore della “Città del Sole”, ha trascorso 27 anni in carcere. Condorcet, autore di “L’Esquisse”, si suicidò in carcere. Non risulta che un solo pittore sia stato punito per le proprie opere.
E’ paradossale che nel ‘700 a cimentarsi nella ricerca di realtà impossibile siano stati molti sacerdoti, cioè esponenti, sia pure marginali, della Chiesa Cattolica Romana all’epoca dominante.
Il parroco Jean Meslier ribadì il legame fra la costruzione concreta dell’utopica e la critica del sistema vigente, inquadrando tutto in una violenta denuncia della società fondata sulla proprietà individuale. Meslier attrasse l’attenzione di Voltaire che lo citò nei suoi scritti.
Etienne Morelly Gabriel era un laico, nel suo libro “Code de la Nature” (1755) opera di valore anche letterario tanto che, per lungo tempo fu attribuita a Diderot. In questo caso la critica alla società parte dalla natura.
Nietzsche è stato forse il filosofo che, a modo suo, fuggi maggiormente la realtà, fino all’esito finale quando a Torino dovette essere soccorso per una grave crisi.
Il pensiero di Nietzsche è caratterizzato da una radicale messa in discussione della civiltà e della filosofia dell’Occidente , che si traduce in una distruzione programmatica delle certezze del passato. Nietzsche diceva di se stesso: “Io non solo un uomo , sono dinamite”. E ancora: “Io non sono abbastanza ottuso per il sistema”.
Mentre Nietzsche visse sulla sua pelle il travaglio di una pensiero veramente creativo, gli artisti, specie pittori, non furono mai davvero capaci di trasformare in immagini la difficoltà, spesso la sofferenza, di esistere. Per questo nessun artista è arrivato a posizioni così estreme, al più, specie dal femminismo, unica trasgressione è stata la trasgressione sessuale, che poi, nella nostra era totalmente permissiva, trasgressione non è.
Ed è esattamente questo il ristretto limite della cosiddetta arte di avanguardia che non ha mai proposto nulla che sapesse davvero coniugare forma e pensiero in un atto propositivo capace di dare forma al caos.
Immagine: Non è mai esistito un nuovo mondo, solo il vecchio mondo deturpato dagli umani.