Sembra che all’’inizio del XXI secolo si stiano avverando le previsioni sulla decadenza della civiltà occidentale, resa meno evidente dal benessere economico che ancora regge, se pur in presenza di enormi disparità sociali.
Nietzsche era stato tra i primi a denunciare il degrado. E’ pur vero che nei suoi pensieri, redatti alla fine dell’Ottocento, non parla di un esplicito declino dell’Occidente, nel senso di un crollo evidente, ma piuttosto di una decadenza culturale e morale che oggi, più che mai,caratterizza la civiltà cosiddetta democratica.
Oltre Nietzsche, molti intellettuali avvertirono il declino. Heidegger ebbe sempre un atteggiamento critico, in particolare nei confronti della tecnica che definiva stupida. Oggi ne abbiamo plateale conferma con le masse di beoti che non staccano gli occhi dalla homepage dello smartphone
A denunciare esplicitamente l’inizio della deriva dell’occidente fu Oswald Spengler con “Il Tramonto dell’Occidente” pubblicato nel 1917 ebbe grande successo, ma sicuramente non arrestò il declino.
Il rumeno Emil Cioran, si rifugiò nel nichilismo, consapevole che la storia è costituita da ascesa e declino di popoli e civiltà.
La globalizzazione,attuata dall’Occidente, ha cancellato storia e tradizioni creando un amalgama di anonimie etero dirette da tv, giornali, che trasudano volgarità e menzogne.
Secondo Karl Marx, talune parti secondarie del processo sociale, come la domanda di produzione artistica, possono essere più avanzate della produzione materiale e trascinarla. Va da se che il pensiero di Marx precede l’avvento delle avanguardie che hanno azzerata l’epistemologia dell’arte.
Michel Onfray nel 2017 pubblicò “Decadenza”, sotto titolo “Vita e morte della civiltà giudaico- cristiana. Nel libro, oltre alla precisa citazione di fatti storici passati e presenti, viene dato largo spazio alla biografia di personaggi che vollero apparire rivoluzionari e si rivelarono squallidi aedi della depravazione.
Nel 1979 Jean Baudrillard affronto il tema della decadenza in un ottica, per così dire, estetica. Titolo del libro “Della seduzione”. Egli sosteneva che nella società contemporanea, la seduzione è ovunque usata in una logica di resa triviale, in quando ridotta al richiamo del consumo, entrata a far parte della realtà psichica, in definitiva anch’essa strumento del mercato.
La verità nello sguardo.
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