Mencio, filosofo cinese (371 - 289 a.C.) attribuiva agli esseri umani quattro semi, oggi diremmo potenzialità, che possono inaridire o svilupparsi. Il seme della sensibilità. Il seme della correttezza. Il seme della saggezza. Il seme della rettitudine. I quattro semi diventano, nel loro perfetto dispiegarsi, le quattro virtù costanti che caratterizzano il saggio. Secondo il filosofo Kao-tse, la natura umana non è nè buona nè cattiva quindi la moralità è qualcosa di aggiunto dal di fuori di essa. Sembra di leggere il Vattimo cinese. L’Università di Harvard ha attivato di recente un seminario che si propone d’indurre gli studenti a “riflettere sulla vita” , per trovare la strada della saggezza. Manca solo il manuale “Come essere saggio con dieci lezioni”. La modernità è talmente inquinata dalla funzionalità tecnologica che è maturata la convinzione che esistano soluzione tecniche e rapide per tutto. Michel Foucault è uno dei molti esempi di “saggezza moderna”, scrisse interessanti saggi, “Le parole e le cose” , “Sorvegliare e punire” , e molti altri, nei quali esprimeva le sue lezioni di vita, o, come scrive in uno dei saggi “la cura di se”. La sua vita smentiva il suo pensiero, era infatti tutt’altro che saggio. Omosessuale, faceva uso di droghe, si abbandonava a orge sado-maso, compì ripetuti tentativi di suicidio. Appare quindi il perfetto paradigma contemporaneo. Gli adulti, se questa parola ha ancora senso, si dimostrano indignati per la morte per alcol e droghe di giovanissimi frequentatori di discoteche, ma nei loro comportamenti danno pessimi esempi ai giovani i quali vedono continuamente comportamenti spregevoli. Il filosofo cinese Yang Chu (500 a.C. circa) scriveva: “ Se anche potessi salvare il mondo strappandomi un solo pelo, non lo farei”. Lezione di preveggente pessimismo dell’ Aretino cinese. Ma non è stato il solo nella storia del pensiero. Meno pessimisti sono stati intellettuali e filosofi che si perdevano in complicate ed estranianti teorizzazioni, Hegel e Kant sono un esempio. Schopenhauer invece aveva marcata propensione al pessimismo, oltre che alla misoginia. Ma vi furono studiosi ancora più radicali. L.E.j. Brouwer affermava: “ la logica non insegna nulla al mondo, serve ad avvocati e demagoghi”. La stessa tesi dei filosofi cinesi della “Scuola dei nomi”. Prosegue Brouwer : “detesto la maggioranza delle persone, la degenerazione dell’uomo è iniziata quando ha abbandonato lo stato naturale, spezzando l’equilibrio imposto dalla natura” . Brouwer era un valente logico matematico (1881-1966) affermava che “quando gli uomini perdono i loro desideri primari, per timore della solitudine diventano automi”. La riconciliazione con il mondo, scrive in “Vita,arte, mistica” , “avviene con il riconoscimento e la soggezione al Karma, stabilito per ciascun uomo”. Va da se che, nel nostro mondo caotico e programmaticamente degenerato, nulla è più estraneo della ricerca del Karma.
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