Ancora nel 1982 Robert Fossier nel libro “Il risveglio dell’Europa”, scriveva: ”………la società contemporanea, volta al cambiamento e tesa verso un avvenire che si spera migliore …” . Non può essere considerato chiliasta chi oggi ha una visione affatto ottimistica della realtà. Nel recente libro “Il capitalismo all’assalto del sonno” , Jonathan Crary, ipotizza un futuro completamente distopico; un mondo illuminato 24/7 come miraggio capitalistico della post storia. Il presupposto di tale prospettiva è, per Crary, il collasso dei modelli di capitalismo attuali. Dopo avere fagocitato cultura ed arte trasformandoli in semplici oggetti di consumo, la brama onnivora del sistema ormai fuori controllo, si concentra sempre di più sull’uomo. Una bestia intelligente senz’anima che si nutre delle nostre debolezze alimentando l’impressione di finta libertà che deriva dall’apparente superamento dei limiti. Il compito è reso più facile dalle crescenti disparità. Come scrive Peter Sloterdijk nella premessa a Sfere I “ …la scissione della società tra coloro che sanno qualcosa e chi di quel qualcosa non sa nulla …”. Se il controllo del potere è affidato alla pubblica opinione, la prima azione del sistema consiste nel distrarre dai fondamenti di civiltà che hanno reso possibile il percorso del progresso. Gli intellettuali, da sempre al servizio del potere, soprattutto quando millantano una contrapposizione, si prestano al gioco. Ecco dunque che, abbandonate le domande fondamentali, considerate obsolete da vaste schiere di opinion maker al soldo del capitale, il problema diventa la sessualità, il genere, il fare intravvedere il possibile approdo ad una illimitata libertà. Mentre si attua questo gioco d’inganni, le disuguaglianze si fanno più marcate, la tecnica sostituisce la cultura, il denaro soppianta l’ideologia. Disturbi mentali in crescita esponenziale, la violenza, oltre ad essere la forma di spettacolo più diffusa, è parte della vita quotidiana. Come aveva profetizzato Tocqueville: “ A mano a mano che gli uomini si assomigliano, ciascuno si sente sempre più debole nei confronti di tutti gli altri” . La presenza dell’Islam in Europa si profila al momento giusto. Come l’antica Roma, ubriaca di potere e di vizi, anche l’occidente contemporaneo ha dato inizio all’implosione. La storia, si sa, ha tempi lunghi, ma le crepe si vedono, il cambiamento è cominciato, non c’è atteggiamento razzista o xenofobia che lo arresti.Fu quasi ridicolizzata la tesi espressa da Oswald Spengler in “Il tramonto dell’occidente” , pubblicato nel 1918, quasi un secolo fa. Oggi qualcuno tenta di riesumarlo, ma i più sono totalmente pervasi dall’ebbrezza della libertà e del progresso. L’arte intanto fa il verso a stessa con ridicoli richiami al terzo paradiso. L’ispirazione, l’arte, hanno come fine la creazione dell’uomo, la crescita della sua sensibilità. La mancata presa di coscienza ha trasformato l’essere umano in un idiota del cosmo. Pascal scriveva: “l’eterno silenzio degli spazi infiniti mi spaventa”. Per superare la paura, ci si stordisce con il rumore prodotto da un’entropia sociale fuori controllo.
Considerazioni sull'arte