Archives for : aprile 26, 2021

Il concetto di coscienza estetica.  0

 

Che ne è del concetto di simbolo espresso dall’opera d’arte? Schelling  sintetizza l’inadeguatezza  di talune forme allegoriche con le quali l’arte intende esprimere una coscienza mitica. Cassirer ha affrontato il tema in un ampio trattato sulla “Filosofia delle forme simboliche”. Il simbolismo estetico oggi non ha più diritto di cittadinanza in un’arte che ha ripudiato l’estetica, inconsapevole dell’abissale contraddizione con se stessa. L’arte non dovrebbe esprimere una rigida contrapposizione  tra il concetto di simbolo come qualcosa che si è sviluppato all’interno di una cultura che conservava carattere antropologico, e l’allegoria associata a un freddo intellettualismo.  La base dell’estetica dell’ottocento era la libertà dell’attività simbolica del sentimento, il  che non significa esprimere verità, sia pur  limitata alla tradizione mistico-simbolica, ma semplicemente stati d’animo, sensazioni, impulsi che però hanno alla base una maturazione culturale che  possa conciliarsi con  un’apparente spontaneità e  immediatezza. Dovremmo renderci conto che questi problemi costituiscono la base stessa dei concetti estetici rinunciando ai quali resta soltanto  una sorta di navigazione a vista durante la quale vengono buttati a mare i significati. Inoltrarsi su un terreno inesplorato senza capacità e volontà di reperire le tracce di un passato che costituisce ragione, nutrimento   e materia culturale nella quale l’arte trova il proprio humus  e la propria giustificazione d’essere. L’alternativa è  attribuirsi una totale autoreferenzialità. E’ quanto è accaduto con le avanguardie storiche. Alla base di tali atteggiamenti vi è la  presunzione di creare non solo l’opera, ma anche il contesto nel quale l’opera si radica. Il Paralogismo che ha ispirato l’operazione distruttiva  ha portato al fallimento. Purtroppo il milieu culturale che costituisce il megafono del mercato non accetta, o forse non vede, come l’arte sia ridotta in gran parte a Camp, affidata a tycoons  avventurosi che tengono in vita l’arte esclusivamente per ragioni di  mercato. Costoro  sicuramente  non si pongono problemi di carattere estetico /filologico inerenti al linguaggio dell’arte. Lo stesso concetto di coscienza estetica  è diventato problematico,  quindi  anche la visione dell’arte che lo indirizza e lo determina. Senza dubbio la deriva dell’arte è stata provocata dall’abbandono  della coscienza estetica .

 

Il Kitsch domina la scena sociale e estetica contemporanea.

Camp 500

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