La “Nascita della tragedia” di Friedrich Nietzsche ha il sottotitolo “Considerazioni inattuali”. In effetti le considerazione di Nietzsche fanno riferimento all’antica Grecia, sono un prologo. La vera tragedia, nascerà con l’avvento della modernità. La realizzazione di strumenti sempre più sofisticati consentono di raggiungere un maggiore benessere materiale, ma infondono un illusorio senso di sicurezza, quasi d’onnipotenza. Viviamo su un palcoscenico in cui è in scena, ininterrottamente, il teatro dell’assurdo. Le parole hanno perso significato. L’arte abbandona mimesi ed estetica,ed esalta la produzione industriale. Giaconi & Lenz presentano “Farmacropoli” . Medicinali come opere d’arte. L’arte è esposta nei supermercati, anzi ,sono arte gli stessi supermercati. Manca la consapevolezza che cancellare la memoria storica equivale a cancellare la civiltà costruita attraverso regole e comportamenti che limitano l’aggressività umana. L’evoluzione sociale e civile ha dato vita a una parvenza di società basata su libertà e rispetto. Oggi non è più così. Secoli di cultura sono stati archiviati assumendo che la libertà individuale debba prevale su tutto. I nani non salgono più sulle spalle dei giganti, si credono giganti. Diceva Platone a proposito di Aristotele:” anche solo lodarlo non è permesso a chi è da poco”. Così anche l’arte oggi è ridotta a parodia, maieutica tramite la forma. Come dice un antico detto della saggezza indiana: “Rosicchiare un corno di vacca è inutile e accorcia la vita: ci si logora i denti e non se ne ricava alcun sugo”. E’ quanto accade. Siamo in presenza di una pleonastica dilatazione di paranoie personali scavate nel vuoto di coscienze senza peso. I pasdaran del progresso, sono simili alla duchessa Delaforte, la quale. conversando con Madame di Staềl diceva:” devo confessarlo, mia cara amica, non trovo nessun altro che abbia sempre ragione, se non me”. Per un eunuco, “una donna vale l’altra”, diceva Nietzsche . Oggi siamo oltre. Germaine Greer nel 1970 pubblicò “L’Eunuco femminina” , sulla scia della rivoluzione femminista, l’implicita ammissione che un maschio vale l’altro. Ci sono conquiste che si pagano più delle vittorie, come ben comprese Pirro e come presto sarà evidente a molti.
Considerazioni sull'arte
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