Cosa sappiamo su come viene visto, in particolare dai bambini, un programma tv, un film, una rivista illustrata? Dare una risposta a questa domanda è d’importanza cruciale per capire i risvolti culturali e psicologici prodotti dalla visione. Purtroppo chi organizza il palinsesto si preoccupa quasi elusivamente dell’audience, viene dato per scontato che tutti, bambini inclusi, sappiano trarre significato “giusto” dalle immagini. Per esempio film che presentano fatti di guerra con scene cruente, scene di sesso, scene semplicemente volgari. La più negativa attività del capitalismo maturo, così come viene praticata oggi, è la pubblicità. A parte l’eccessivo numero di spot in rapporto alla durata di film, o spettacoli in generale, lascia allibiti la volgarità sguaiata di molti spot che sembrano incoraggiare la maleducazione.
Last but not least, l’uso dei bambini nella pubblicità commerciale. E’ diffusa l’apodittica convinzione che ogni esser umano abbia imparato fin dalla nascita a guardare e giudicare il mondo, quindi non avrà difficoltà a decodificare le immagini traendo da esse gli aspetti “positivi”. A parte la difficoltà anche per una persona esperta a trovare aspetti positivi dalle immagini di assoluto squallore che cinema tv trasmettono in continuazione, la lettura delle immagini ha carattere estremamente soggettivo, nel migliore dei casi. Nel caso opposto, anche attraverso le immagini si produce omologazione, si stimola lo spirito gregario che è dentro a ciascuno di noi. In breve, si stimolano gli aspetti peggiori a fini di lucro.
Tutto ciò è noto da tempo, eppure la situazione sembra peggiorare ogni giorno. Con la solita sgradevole ipocrisia, gli adulti denunciano i comportamenti di bambini e adolescenti senza mai accennare alle proprie responsabilità. Attualmente, gli spettacoli più disgustosi della tv americana sono anche quelli di maggiore successo,non molto diversa la situazione italiana. Segno evidente degli effetti negativi e suggestione che i media in generale e la tv particolare hanno sugli ascoltatori.