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Sensibilità e conoscenza.  0

La critica, per superare la difficoltà di una comprensione reale, ricorre a  spiegazioni casuali e fa ricorso a spiegazioni di carattere biografico e a supposte ragioni  intenzionali che però non servono a valorizzare l’opera, solo l’autore.

 

La tendenza a spiegare in maniera naturalistica l’intenzionalità dell’operare quella peculiarità per la quale il vissuto dell’artista si riverberebbe nell’opera, dando ad essa un significato,in un intreccio di associazioni di sentimenti. e intuizioni.

 

L’’intuizione estetica che confluisce  nell’intenzionalità, non ha alcun rapporto con gli aspetti ontologici, un’opera deve accogliere il valore della bellezza e in questo modo rapportarsi con l’intenzionalità creativa. Questo sentire deve essere supportato da conoscenza e sensibilità.

 

Secondo Shaftesbury l’’opera d’arte, In quanto cosa, è un valore morale e precisamente riguardo al fatto che essa incorpora in sé qualcosa di bello il bello stesso Tuttavia la costruzione spirituale di senso eventualmente è un puro fitum la cui esistenza in generale è non è in questione, come la bella natura è data come realtà. ma nella valutazione della bellezza questo non conta, essa non muterebbe se la conoscenza si rivelasse illusione

 

Mentre nella scienza il modo fenomenologico delle espressioni fisiche,dei caratteri,dei testi e così via, ha solo la funzione di indicare il senso teoretico come un altro da sé di esprimerlo simbolicamente, nell’arte i modi fenomenici della corporeità dell’opera appartengono alla forma estetica di senso. Tuttavia l’oggettualità ideale si concretizza mediante la produzione. si differenzia in quanto contenuto spirituale ideale del corpo fisico in cui si compie la realizzazione. Nel  complesso contrasto tra sensibilità e ragione in cui da un lato la sensibilità,la sensazione, l’istinto dall’altro lato la ragione.

 

Ogni opera d’arte è autenticamente, secondo il suo senso, un valore ideale, sebbene si manifesti empiricamente e abbia per così dire il suo corpo reale empirico con cui  appare senza il quale non potrebbe dar forma all’idea. Tuttavia un’idea di valore. appunto l’oggetto estetico, e non quello empirico che vale per tutte le opere d’arte, precisamente per le buone come per le cattive, le une sono oggetti ideali del valore positivo le altre del valore negativo

 

 

Lucian Freud nel suo studio.Artisti Freud4

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