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La memoria del tempo.  0

I filosofi indagano le ragioni generali e tentano di dare un significato a ciò che riguarda l’esistenza umana, mentre coloro che scrivono autobiografie scavano nella memoria del tempo e tentano di trovare un senso alla propria esistenza. Si dice che uno scrittore scrive sempre lo stesso libro nel quale parla di sé stesso, c’è chi lo chiama stile, e vi legge un risvolto di memoria primordiale.

Il bisogno di condividere i propri ricordi ha dato origine a capolavori importanti Marcell Proust ha scritto  otto volumi del romanzo: “Alla ricerca del tempo perduto”. Un libro nel quale traccia ritratti di personaggi della società nella quale ha vissuto. Con la sua abilità di scrittore ha dato impronta mitica alle Madeleine, il  biscotto che la madre le preparava quand’era bambino.

Anche Biagio Pascal racconta a suo modo tratti della sua breve vita. Morì infatti a 39 anni lasciando un segno profondo nella cultura del suo tempo.

Il vescovo di Ippona Agostino, uno dei padri della Chiesa scrisse“Le Confessioni”. Un testo in cui tratta di religione e filosofia. Era convinto che “ Le cose di questa vita, più si piange per loro, meno sono degne di rimpianto”. Anticipando i tempi, a proposito dei rapporti tra esseri umani, scrisse: “Ci amano come si ama il cibo, per consumarci”.

La vita frantuma in giorni la nostra esistenza, cancella spesso le buone intenzioni a favore di una pura sopravvivenza fisica. Il cambiamento di stato incide sull’ottica della visione di noi stessi come Lo Smeraldo frantumato e ridotto in polvere assume un colore bianco, tutti noi alla fine del nostra vita abbiamo difficoltà a riconoscerci in un come eravamo.

“Memorie d’oltretomba” di François-René de Chateaubriand è più di una vasta autobiografia. Divisa in 42 libri venne pubblicata in 12 volumi  tra il 1849  e il 1850. Il titolo ha giustificazione nella disposizione del filosofo che impose la pubblicazione solo dopo la sua morte. La narrazione va dall’infanzia alla vecchiaia, e narra gli eventi storici di cui è stato testimone,la Rivoluzione francese, l’era napoleonica, la Restaurazione, l’opera copre un arco temporale che va dalla fine del XVIII secolo fino al XIX secolo. Il saggio pessimismo di Chateaubriand è diventato proverbiale, e riflette la fatuità di ogni esistenza anche quando si tratta di personaggi  che si usa definire di successo. In realtà tutti noi siamo solo in apparenza  padroni della nostra vita. Egli scrisse:” Mentre il cuore ha dei desideri, l’immaginazione conserva illusioni”.

 

L’ipotesi di Biagio Pascal.PASCAL500

 

 

 

 

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