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Adsum scrive:

“…e si accorsero di essere nudi”
Mostra personale di Giovanni Morgese
a cura di: Franco Valente
presentazione di Gaetano Mongelli
Dal 17.11 al 9.12 2023
Inaugurazione Venerdì 17 novembre, ore 18.00

Ho conosciuto Giovanni Morgese esattamente cinquant’anni fa. Era l’autunno del 1972, quando assieme a mio fratello Leonardo si iscrisse al “Liceo Artistico” di Bari. Una scelta che, sono parole sue, pur rivelandosi “non facile e alquanto contrastata in famiglia”, gli aprì le porte dell’Accademia di Belle Arti di Bari. Dove, a fine corso, si diplomerà a pieni voti in Pittura nel 1979 sotto la guida di Michele De Palma, Adele Plotkin, Anna D’Elia e del più vulcanico Pietro Marino: testimoni del suo operato giovanile caratterizzato da “lavori di matrice segnico-informale”, ammaliati dalle inesauribili potenzialità della materia.
In seguito ultimati gli studi accademici Morgese venne allo scoperto, facendosi conoscere intra ed extra moenia. Mi riferisco alla sua prima personale, allestita nel 1980 nella “Galleria Pino Pascali” di Polignano a Mare che, a quei tempi, era allocata in uno spazio sconsacrato: l’ex chiesa di Santo Stefano.
Giovanni Morgese a partire dagli esordi fino agli attuali manufatti, il suo percorso, si è rivelato esemplare, coerente e lineare come pochi: soprattutto nel centrare gli interessi di maggior peso, che ruotano attorno al mistero dell’amore di Dio per l’uomo. Un mistero che, di volta in volta, si fa racconto, scandagliando le lacerazioni che accompagnano la nostra storia di figli di Adamo.
In considerazione del fatto che Morgese si muove in una dimensione in cui non conta la facciata fisica del manifesto, ma la sostanza metafisica della manifestazione. La stessa in grado di riannodare tra loro le relazioni stabilitesi tra cielo e terra, “dal momento che l’atto del re-ligare, riannodare, ingenera la religio”. Una religione che si affida ai “mezzi dell’arte […] umili e inadeguati”, avendo utilizzato di continuo e fino allo spasimo “materiali poveri e naturali, come il legno, il terreno, il ferro”, ma non necessariamente effimeri o di scarto. Un’operazione che, per analogia – senza scomodare Giacometti o altri simulacri – si traduce in “pensiero visivo”, il solo in grado di tradurre una scelta di fede in una scelta di vita.
Gaetano Mongelli
Per info: tel. +39 080 3348982 Fax +39 080 3348982
• Cell. +39 335 7920658 Pagina Facebook: 54 Arte Contemporanea
• E-mail: info@arte54.it http://www.giovannimorgese.ithttp://www.arte54.it


PUNTO SULL'ARTE scrive:

CINQUE ANNI – CLASSICO CONTEMPORANEO

Vernissage: SABATO 19 NOVEMBRE 2016, dalle ore 18 alle 21
Periodo: 20 Novembre – 30 Dicembre 2016

La galleria PUNTO SULL’ARTE compie cinque anni. E li festeggia SABATO 19 NOVEMBRE dalle ore 18 alle 21 inaugurando a esattamente cinque anni dal suo primo vernissage – era il 19 novembre 2011 – una mostra che racconta la sua storia. Non solo una collettiva che raccolga gli artisti che in questo periodo sono cresciuti insieme alla galleria e che la galleria promuove e sostiene, ma anche una vera e propria dichiarazione d’intenti da parte di una realtà che in un panorama complesso e variegato come quello dell’arte attuale ha sposato un’espressività dalle radici profondamente legate alla tradizione, un discorso pittorico (o scultoreo) decisamente contemporaneo e attuale ma che ama confrontarsi con l’arte del passato e con un concetto di bellezza riconoscibile (e riconosciuto). Raccogliendo il meglio dell’arte giovane italiana, ma con un occhio attento anche all’estero (Spagna, Sudamerica, Svezia, Stati Uniti), la galleria fa il punto sul proprio percorso ripercorrendolo per temi: dal PAESAGGIO, sia quello delle campagne che quello metropolitano (con Luca Gastaldo, Jernej Forbici, Andrea Mariconti, Arcangelo Ciaurro, Marika Vicari, Daniele Cestari, Matthias Brandes, Matteo Massagrande e Michele De Lucchi) alla FIGURA, dipinta ma anche tridimensionale, resa con la definizione della grande arte antica o in vibrazioni suggestive ai limiti dell’astratto (ecco Claudia Giraudo, Federico Infante, Ilaria del Monte, Liliana Cecchin, Pietro Scampini, Dolores Previtali, Nicola Biondani, Matteo Pugliese e Alex Pinna). Dalla simbologia intrigante del MONDO ANIMALE (Massimo Caccia, Gabriele Buratti, Johannes Nielsen, Matthias Verginer, Mario Branca e Alice Zanin) ai mille volti della NATURA MORTA (Ottorino de Lucchi, Paolo Quaresima, Maria Teresa Gonzalez Ramirez, Alberto Bortoluzzi, Alberto Magnani e Annalù). Fino a una lettura particolarissima dell’ASTRATTO (Tomàs Martínez Suñol, Paola Ravasio, Antonio Pizzolante, Jill Höjeberg e Marica Fasoli).

Artisti: Annalù, Nicola Biondani, Mario Branca, Matthias Brandes, Alberto Bortoluzzi, Gabriele Buratti, Massimo Caccia, Liliana Cecchin, Daniele Cestari, Arcangelo Ciaurro, Ilaria Del Monte, Michele De Lucchi, Ottorino De Lucchi, Marica Fasoli, Jernej Forbici, Luca Gastaldo, Claudia Giraudo, Maria Teresa Gonzalez Ramirez, Jill Höjeberg, Federico Infante, Alberto Magnani, Andrea Mariconti, Matteo Massagrande, Johannes Nielsen, Alex Pinna, Antonio Pizzolante, Dolores Previtali, Matteo Pugliese, Paolo Quaresima, Paola Ravasio, Pietro Scampini, Tomàs Suñol, Matthias Verginer, Marika Vicari, Alice Zanin

PUNTO SULL’ARTE
Viale Sant’Antonio 59/61, Varese
0332 320990 I info@puntosullarte.it
Martedì – Sabato: h 10-13 e 15-19
Tutte le Domeniche h 15-19


PUNTO SULL'ARTE scrive:

CONFRONTI. Dialogo sulla Natura Morta.

VERNISSAGE: SABATO 19 NOVEMBRE 2016, dalle ore 18 alle 21
PERIODO: 20 Novembre – 30 Dicembre 2016

Sabato 19 NOVEMBRE inaugura presso la Galleria PUNTO SULL’ARTE a Varese (Casbeno), la mostra CONFRONTI. Dialogo sulla Natura Morta.
Due sguardi diversi e paralleli sulla natura morta da parte di due artisti che hanno condiviso un pezzo di strada (EMANUELE DASCANIO è stato per un certo periodo a bottega da GIANLUCA CORONA) e che in questa mostra si dividono lo spazio affidandosi uno, Corona, al colore dell’olio e l’altro, Dascanio, al gioco chiaroscurale della matita e del carboncino.
Nei lavori di Corona la frutta, i fiori, gli ortaggi sono raccontati ad altissima definizione in atmosfere rarefatte, indefinibili, senza tempo, allineati quasi in un omaggio alle teorie di bottiglie di un grandissimo maestro come Morandi. La sensazione di una personalizzazione dell’oggetto è tangibile nella sottintesa espressività, in una sorta di emotività che l’artista riesce ad attribuire alla natura inanimata anche solo attraverso l’inquadratura, o scegliendo frutti e ortaggi dalle forme inconsuete, o, ancora, focalizzando sull’imperfezione, magari sul segno lasciato dal becco di un uccello. Una suggestione al ritratto che in Dascanio si fa ancora più pressante nella decisione di affondare l’oggetto in uno spazio nero e indefinibile e poi di farlo emergere come se fosse solo sostanziato di luce. Il cocco spaccato che ci mostra impudico il suo cuore polposo – così come il limone che galleggia nell’aria – ci appare come al centro di un palcoscenico, inondato dalla luce di un riflettore, e così sembra parlarci, declamare, quasi; mentre la luce attraversa le foglie scolpendone pori e nervature oppure si fa scultura astratta in un semplice groviglio di cellophane.

EMANUELE DASCANIO: Giovane maestro dell’iperrealismo, realizza dipinti incredibilmente dettagliati, prevalentemente raffiguranti ritratti e nature morte utilizzando grafite e carboncino. Nasce a Garbagnate Milanese nel 1983. Dopo essersi diplomato al Liceo Artistico Lucio Fontana di Arese, nel 2003 si iscrive all’accademia di Brera, sezione pittura, che abbandona dopo solo sei mesi. Continuando, però, a sentire il desiderio ed il bisogno di una crescita artistica, nel 2007 approda nello studio del maestro Gianluca Corona, trovando in lui un valido maestro ed apprendendo la tecnica della pittura ad olio. Attraverso l’utilizzo delle antiche tecniche rinascimentali applicate al contemporaneo senso del fotorealismo, Dascanio cerca di indagare attraverso la pelle della realtà il suo senso intrinseco e profondo. Ha partecipato a molti concorsi e mostre collettive a livello nazionale e internazionale, classificandosi sempre ai primi posti. Le sue opere sono presenti in prestigiose collezioni private in Italia e all’estero.

GIANLUCA CORONA: Nasce a Milano nel 1969. 
Nel 1991 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. 
Dal 1994 al 1996 frequenta lo studio di Mario Donizetti a Bergamo.
 Successivamente, inizia la sua attività professionale distinguendosi nel panorama artistico come esponente della giovane figurazione italiana. La sua opera si ispira all’arte dei grandi Maestri del VI° e XVII° secolo ed offre una rilettura, in chiave contemporanea, dei generi della natura morta e del ritratto; particolare attenzione è dedicata all’utilizzo di tecniche e materiali tradizionali. Ha esposto in numerose rassegne in Italia e all’estero e le sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private. Vive e lavora a Milano.

PUNTO SULL’ARTE
Viale Sant’Antonio 59/61, Varese
0332 320990 I info@puntosullarte.it
Martedì – Sabato: h 10-13 e 15-19
Tutte le Domeniche dal 20/11 h 15-19


Adriana Fenzi scrive:

Vesna Pavan parteciperà alla mostra “The Best Europeans Artists”
(New York, 10-13 Novembre 2016)

Vesna Pavan, artista filantropa che dipinge e difende le donne, prenderà parte all’importante esposizione “The Best European Artists” curata da Adriana Torres,
presso il Gateway Art Center, 4th West 43rd street, 10036 New York.
In questa occasione Vesna presenterà un’opera del ciclo SKIN appositamente preparata per la Torchez Gallery dal titolo Little Passion.
Il ciclo SKIN è nato dall’esigenza di smaterializzare il corpo umano, attraverso l’eliminazione dei tradizionali supporti, come la tela. Il colore puro rappresenta l’energia che dà vita alle grandi emozioni. L’ombra è parte integrante dell’opera e rappresenta le cose nascoste, il lato oscuro che c’è all’interno di tutti noi; mentre la cornice simbolizza l’esteriorità e il corpo.
Ogni creazione è unica, come ogni donna. Queste opere parlano della bellezza, dell’amore per la vita e inneggiano alle naturali capacità di adattamento di ogni essere umano. Sono anche spunto di riflessione verso il raggiungimento di un equilibrio interiore in armonia con la propria esteriorità.

Secondo il celebre critico d’arte Luca Beatrice : ….”I lavori SKIN sono la messa in scena del corpo umano come materia liquida…. Questo ciclo è alla stregua delle sperimentazioni artistiche delle avanguardie degli anni Cinquanta, da Burri a Pollock, con quel coté più pop, squisitamente americano di Claes Oldenburg e Robert Rauschenberg “……….

La Pavan sarà protagonista anche di una mostra fotografica sul delicato tema della violenza sulle donne che si terrà il 25 novembre presso lo spazio M7, via Monte Nevoso 7, 20131 Milano (MM2 Lambrate). Per informazioni http://www.spaziom7.com

Vesna Pavan, figlia d’arte, nasce a Spilimbergo (PN) il 12/09/1976. La prima mostra risale al 1992. Nella sua ricerca creativa, design, moda, fotografia, tecnologia, studio dei materiali e del colore si fondono e si contaminano in un unico atto creativo senza limiti.
Oggi è Ambasciatrice dell’Arte Italiana in Russia. Hanno scritto di lei Vittorio Sgarbi, Luca Beatrice e Paolo Levi.

Informazioni sull’intera produzione artistica di Vesna sono disponibili sui siti http://www.vesnapavan.com e http://www.skinart.info

Adriana Fenzi
Ufficio Stampa e Comunicazione
Via Giacosa 9, 20127 Milano
Tel +39 328 3190032
fenziadriana@libero.it


Alberto Pastorelli scrive:

Pictures At An Exhibition
A photographic interpretation and homage to Keith Emerson by Alberto Pastorelli

Rivisitazione in chiave fotografica del celeberrimo Quadri ad una esposizione di Ravel nel ricordo dell’indimenticabile interpretazione rock di Emerson Lake & Palmer.
Si ringrazia William Neal , autore dei quadri dell’originale copertina, per la gentile concessione


ADSUM arte scrive:

PAROLA d’ARTISTA

A cura di Maria Vinella e Isabella Di Liddo

Espongono: Maria Bonaduce; Antonio Cicchelli; Angela Consoli; Franco Dellerba; Costantino De Sario; Francesco Granito; Gaetano Grillo; Raffaele Fiorella; Paolo Lunanova; Mauro Antonio Mezzina; Giovanni Morgese; Giuseppe Negro; Pippo Patruno; Annalisa Pintucci; Rosemarie Sansonetti; Giuseppe Sylos Labini

Patrocini: Comune di Terlizzi, Università degli studi di Bari, Accademia di Belle Arti di Bari, Regione Puglia
Coordinamento: ADSUM artecontemporanea

Comitato Scientifico: Dott. Ninni Gemmato (Sindaco di Terlizzi), Avv. Marina Cagnetta (Ass. alla cultura Comune di Terlizzi), pof.ssa Maria Vinella (Dipartimento Arti Visive, Accademia di Belle Arti), prof.ssa Isabella Di Liddo (Dipartimento LELIA – Lettere Lingue Arti, Università degli Studi di Bari), prof.ssa Francesca Romana Recchia Luciani (Filosofie contemporanee, Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli studi di Bari), prof.ssa Mimma Pasculli Ferrara (Storia dell’arte moderna, Dipartimento LELIA, Università degli studi di Bari), prof.ssa Gigliola Fania (Direttore del Parco Sculture LungoLagoLesina).

La Mostra “Parola d’artista” intende offrire una riflessione sulle Scritture d’Artista che corrispondono, nel contesto dell’arte visiva, ai testi poetici degli scrittori e coincidono con le opere d’arte realizzate, nella nostra contemporaneità, con l’impiego di materiali diversi, sempre più vari, che associano alla pittura e alla scultura i linguaggi multidisciplinari e multicodice. Le Parole d’Artista possono essere intese come pagine visive, dipinti in forma di parola, scultura come racconto, dove la narrazione scorre affiancando al segno il colore, la forma, lo spazio, il volume, ecc. Nate con le prime avanguardie artistiche del Novecento ed in particolare con il Futurismo, tali scritture visive compaiono con l’evoluzione della tipografia futurista avviata da Marinetti, dai libro-oggetto alle tavole parolibere, ai taccuini d’autore, ecc. Oggi le Parole d’Artista si ibridano con nuovi linguaggi e nuovi materiali. Sconfinano con l’installazione, l’ambientazione, la performance. Diventano scritture di luce, fisse o in movimento (fotografia e video). Sono pittura e scultura che usano i mezzi tradizionali dell’arte per raccontare nuovi mondi e inaspettati universi.
Vernissage venerdì 10 giugno 2016 ore 19,00

Interverranno il Sindaco di Terlizzi dott. Ninni Gemmato, ass. alla cultura Avv. Marina Cagnetta e le curatrici prof.ssa Maria Vinella e prof.ssa Isabella Di Liddo.

Presso
Pinacoteca Michele De Napoli – Terlizzi
visitabile dal 10 giugno al 2 luglio 2016
orario:
dal martedì al sabato dalle ore 10.00-13.00 venerdì e sabato aperta anche nel pomeriggio ore 16,00 – 19,00

catalogo della mostra in galleria

Pinacoteca De Napoli
c.so Dante, 9 – Terlizzi (BA)
info@pinacotecadenapoli.com -www.pinacotecadenapoli.com – tel 0803542836

ADSUM artecontemporanea patner dell’evento
Tel. 3476502478 – adsum.arte@libero.ithttp://www.retearte.it


ADSUM arte scrive:

Un grande dipinto dell’artista Maria Bonaduce per la nuova Biblioteca del Pontificio Seminario Regionale di Puglia.

Mercoledì 9 dicembre alle ore 17,00, in occasione della Conferenza Episcopale , verrà inaugurata e dedicata a S. Tommaso la nuova sede della Biblioteca del Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Molfetta. progettata dall’architetto Antonio Grasso. L’inaugurazione e dedicazione avranno luogo alla presenza dei diciannove Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi di Puglia nonché di Mons. Adriano Bernardini, Nunzio Apostolico in Italia, che presiederà anche il rito della benedizione.
All’artista terlizzese Maria Bonaduce è stata affidata la realizzazione di un grande dipinto (cm.450 X cm.200) rappresentante la “ Sapienza della Croce”, che occuperà la parete centrale del salone di lettura. La Bonaduce non è nuova alle tematiche inerenti il Sacro infatti suoi dipinti e vetrate istoriate sono presenti in numerose chiese e noti monasteri italiani come Cascia e Gubbio.
Introdurrà l’attuale rettore del Seminario Mons. Gianni Caliandro che succede al nuovo vescovo della diocesi di Cerignola e Ascoli Satriano S.E. Mons. Luigi Renna promotore del progetto coadiuvato da don Angelo Mazzone.

Pontificio Seminario Regionale pugliese” Pio XI”
v.le Pio XI n. 54 – Molfetta
http://www.seminariomolfetta.org/


Iria Cogliani scrive:

L’Invenzione Futurista. Case d’arte di Depero
o2 ottobre – 15 novembre 2015
Museo Regionale di Messina
in collaborazione con Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto

Messina – L’ex Filanda Mellinghoff è pronta a riaprire i battenti. Dopo i lavori di ristrutturazione e adeguamento realizzati dal Museo Regionale di Messina, progettati e diretti dall’arch. Giovanni Anastasio, la struttura si avvia a diventare sede di mostre ed eventi, luogo di offerta culturale e vitale contraltare alla esposizione permanente delle collezioni del museo, nel nuovo edificio di prossima apertura. Evento inaugurale della futura destinazione dell’Ex Filanda la mostra “L’invenzione futurista. Case d’arte di Depero”, promossa dal Museo Regionale di Messina in collaborazione con il Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.
Alla mostra sarà dedicata l’intera giornata di venerdì 2 ottobre. Di mattina, con inizio alle ore 10:30, nell’aula magna dell’Università di Messina, si terrà l’assise di presentazione. Interverranno il Rettore dell’Università degli studi di Messina, Pietro Navarra, Gaetano Pennino, dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Gianfranco Maraniello, Direttore del Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, le curatrici Nicoletta Boschiero responsabile Mostre e Collezioni del Mart e responsabile della Casa d’arte Futurista Depero, e Caterina Di Giacomo, direttrice del Museo regionale di Messina. La relazione centrale sarà tenuta da Enrico Crispolti, storico dell’arte, Professore Emerito dell’Università degli Sudi di Siena (“Il Futurismo come reinvenzione dell’universo”). Venerdì 2 ottobre alle ore 18:00 avrà luogo l’inaugurazione nella sede del Museo, alla presenza dell’Assessore regionale Beni Culturali Antonio Purpura e delle autorità regionali e cittadine, e la mostra sarà free entry fino alle ore 22.
La mostra “L’Invenzione Futurista. Case d’Arte di Depero”, è ispirata al ruolo di tramite dell’estetica decorativista e totalizzante futurista rivestito da Fortunato Depero (Fondo 1892- Rovereto 1960), nella atipica realtà messinese, città che “azzerata” dalla calamità del 1908, si impose con la sua ansia ricostruttiva all’attenzione del rivoluzionario movimento avanguardista.
Una suggestiva sezione introduttiva fornisce i parametri di comprensione delle origini teoriche attraverso l’esposizione di opere significative del Primo Futurismo (Giacomo Balla, Ardengo Soffici, Enrico Prampolini, Gino Severini).
Seguono sezioni esplicative dell’accezione del manifesto “La Ricostruzione futurista dell’Universo” del 1915 nel fenomeno delle Case d’Arte di Depero a Rovereto e a New York, nella Reclame e Pubblicità, nell’Editoria e fino agli esiti dell’Aereofuturismo. Si innesta a conclusione la vicenda messinese affidata ad un gruppo di intellettuali, già a ridosso del sisma pronti a dare vita alla rivista del Movimento, organo ufficiale in sostituzione di “Lacerba”, in una città che, rasa al suolo dal terremoto ed “emancipata” dal suo passato, si propone prepotentemente nell’immaginario collettivo avanguardista come simbolo della Rinascita
Oltre 100 opere (dipinti su tavola e tela, grafiche, fotografie, manufatti, arredi, bozzetti) selezionate nella collezione del Mart, datate dal 1914 al 1944, documentano la lunga e versatile esperienza artistica di Depero che, sottoscritto con Balla il Manifesto del 1915, ha dato vita ad una forma d’arte totale spaziando dalla pittura al teatro, dalla scenografia alle arti applicate, dall’editoria alla pubblicità divenendo uno dei protagonisti del movimento. A Rovereto nel 1919, finita la guerra, Depero dà vita a un suo grande sogno, quello di aprire una casa d’arte, chiamata la “casa del mago”, specializzata nel settore della grafica pubblicitaria, dell’arredo e delle arti applicate e , in particolare, in quello delle tarsie in panno. Le collaborazioni dell’artista con alcune importanti ditte come la fabbrica di mattoni Verzocchi, la Magnesia San Pellegrino, la ditta di dolciumi Unica e Campari, gli consentono un ritmo di lavoro serrato.
A New York nel 1928, dopo i successi ottenuti nelle principali esposizioni nazionali e internazionali, Depero e la moglie Rosetta si trasferiscono negli Stati Uniti aprendo la Depero’s Futurist House, una sorta di filiale americana della casa d’arte di Rovereto. L’impegno pubblicitario di Depero si concretizza, grazie a collaborazioni con i marchi di spicco, prepara numerosi progetti di copertine per la Condè Nast Publications, la casa editrice di Vanity fair e Vogue ma anche per l’azienda produttrice di matite Venus Pencil e News Auto Atlas che realizzava guide e carte stradali.
La sezione si avvale di materiale documentario inedito e di alcune opere provenienti da istituzioni e collezioni private siciliane.
La mostra sarà aperta sino a giorno 15 novembre (dal martedì al sabato biglietteria ore 9,00/18,30 e chiusura 19,00, domenica e festivi biglietteria ore 9,00/12,30 e chiusura ore 13,00, lunedì chiusura, biglietti intero euro 8,00, ridotto euro 4,00, gratuità ex D.M. 20 aprile 2006, n. 239, prenotazioni tel. 090 361292 – fax 090 361294, mail museo.messina@regione.sicilia.it, urpmuseome@regione.sicilia.it).


Silvia Ranzi Communication scrive:

Al via un’installazione e una raccolta fondi rigenerativa nel salone di via
Marghera, a favore delle strutture della casa di riposo per musicisti.

CRACKING ART E OREA MALIA’
FRUTTELLI D’ITALIA
“Viva Verdi”

L’ARTE RIGENERA L’ARTE

Sulle note saporite di Fruttelli d’Italia e al grido di Viva Verdi prosegue, nell’anno dell’Expo
rinascita – o meglio, del Rigeneramento – del patrimonio artistico e monumentale nazionale.

Questa volta l’operazione è condotta e promossa grazie al connubio, già sperimentato a Bologna
per i portici di San Luca, Cracking Art – Orea Malià.

Dal 3 giugno al 31 ottobre, per tutta la durata dell’Esposizione Universale a Milano, gli animali
Cracking invaderanno lo spazio dello storico salone Orea Malià in via Marghera, accompagnati
da festoni e filari di frutta e ortaggi Cracking. Il tutto, come sempre, in plastica atossica
rigenerabile, simbolo e materia ormai noti di Rigenerazione dell’arte con l’arte.

Fruttelli d’Italia è il titolo dell’installazione, in accordo quasi naturale, e senza averlo
premeditato, con la sorpresa regalata dal coro delle voci bianche all’inaugurazione dell’Expo,
che ha modificato l’inno, invocando la “vita” sulla “morte” prescritta dai versi di Mameli.

Ecco che oggi siamo dunque tutti fruttelli d’Italia e tutti pronti a una vita migliore per la patria dell’arte, del gusto e del bello.
Viva Verdi è infatti testimonianza, nella rinnovata collaborazione con Orea Malià, di una
particolare passione comune per il gusto e per il bello estetico, a maggior ragione in Italia e
nella Milano dell’Expo.

Così nasce, insieme, l’iniziativa di una raccolta fondi per il restauro e il mantenimento delle strutture di Casa Verdi, in piazza Buonarroti, che ha da poco presentato al pubblico gli orti di Giuseppe Verdi all’interno della casa di riposo per musicisti.

Chi vorrà partecipare al rigeneramento di Casa Verdi, nella tradizione consolidata dell’Arte
che rigenera l’arte, potrà devolvere un contributo minimo di 20 euro e avrà in cambio un’opera/frutto speciale a scelta tra:

#bananatraviata
#vapensieroallepere
#melamelodica
#melonedramma
#asparigoletto


Tania Sabatino scrive:

Locandina di corredo al precedente comunicato stampa

Tania Sabatino, press officer


Tania Sabatino scrive:

CIRO POMPEO
mi arrampico senza vedere

SOLO EXHIBITION
a cura di Gina Affinito
05 giugno – 5 luglio 2015
Palazzo S. Agostino – Salerno
testo critico Carlo Roberto Sciascia
Vernissage venerdì 5 giugno h 17.00
Sala Giunta

Ciro Pompeo, nato a Napoli il 28 maggio 1979, fin da giovane sviluppa una spiccata vena artistica.

Dipinge il suo primo quadro nel 1992. Tiene viva questa passione nel corso degli anni grazie ai viaggi, all’incontro con diversi artisti del panorama italiano e non, ed al bagaglio di emozioni esprimibili attraverso l’arte. A soli venti anni parte per Londra ed in seguito si dedica agli studi di “chimica generale” dando seguito alla passione giovanile per il “comportamento” dei materiali, nata anche attraverso l’esperienza presso l’azienda familiare.

Oggi vive ed esprime la sua prima passione in Pompei. Autodidatta, non proveniente da studi accademici, crea e plasma materiali grezzi trasformandoli in vere e proprie opere d’arte. Per Pompeo l’arte è, in sostanza, l’indicibilità della vita, non dissimile dai gesti più naturali e semplici come respirare, ascoltare, “sentire” le sensazioni.

Non occorre soltanto esprimere una tecnica artistica, ma raggiungere la visione generale delle cose. Interrogarsi sul mistero della passione artistica diventa un penetrare nella propria anima. Questo interrogarsi diviene la “Risposta”.
L’artista Pompeo utilizza, per la realizzazione delle sue opere, una tecnica da lui stesso elaborata: la miscelazione di materie come paste cementizie, collanti, colori acrilici e l’apporto fisico e materico di legno, polietilene, assemblati su un supporto di poliestere espanso.

Il continuo desiderio di “giocare” con la materia, miscelare, comporre.
“Tutto quello che avviene è inesprimibile e si compie in una ragione invulnerata del nostro sentimento”
R. Maria Rilke

Le Opere

Al parco con il mio migliore amico
All’orizzonte
Appocundria
Comfort Zone
Adamo
Eva
Hotel a 5 stelle
Le attese di Maggio e di Giugno
Matt Control
Mi arrampico senza vedere
Opera n. 53
Ostello della gioventù Rimessaggio
Spiacevoli reazioni
Punta Licosa
Giardino fiorito
Inciampo
Alligatori
Costiera Amalfitana
Affanni
Dissesto

Esposizioni

II edizione del concorso sc’Arti in mostra. Museo Irpino, Complesso Monumentale ex Carcere Borbonico di Avellino 2015
Premio Art Gallery 2013
Premio Terna 2014
TERRA FURORIS, mostra d’arte contemporanea in collaborazione con il
Comune di Furore, a cura di Gina Affinito
FURORE PAESE DIPINTO opera in permanenza collocata per la rassegna
“Furore Muri in cerca d’Autore”
Italian Soul – Dubai Contemporary Art Exhibition, mostra d’arte contemporanea in UAE, dicembre 2014 a cura di Gina Affinito (I edizione)
Italian Soul – Abu Dhabi Art Hub, mostra d’arte contemporanea in UAE, marzo 2015 a cura di Gina Affinito (II edizione)
ufficio stampa Tania Sabatino
documentazione immagini vernissage Alessandro Santulli
progetto grafico Mariano Cervone

Contatti ed orari

http://www.ciropompeo.com
ciropompeo@gmail.com
curatela: Gina Affinito art consultant & curator
gina.affinito@gmail.com – 327.3463882
La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì in orario di apertura al pubblico della
Provincia e si articola nelle sale poste al secondo piano di Palazzo S. Agostino.

Si ringrazia per aver reso possibile questa mostra il Presidente della Provincia di
Salerno, dott. Giuseppe Canfora, la dott.ssa Maria Mastrullo, ed il Sindaco di Furore
Raffaele Ferraioli.


Alberto Pastorelli scrive:

…per forza o per amore …
personale fotografica di Alberto Pastorelli


Alberto Pastorelli scrive:

…per forza o per amore …
personale fotografica di Alberto Pastorelli

Viaggio di un fotografo al seguito della Priora Contrada della Civetta nella sua ultima ed esaltante vittoria !
Dalla benedizione del Cavallo al Giubilo finale in Duomo, immagini che rendono Siena e la sua festa uniche nel mondo.

Pavia, Libreria il Delfino

dal 13 Giugno 2015 al 12 Luglio 2015
orario continuato eccetto sabato e domenica (chiusura a pranzo) – ingresso gratuito

———————————
Alberto Pastorelli
“…Ha pubblicato su riviste nazionali come ad es. Oasis, il Venerdì di Repubblica…Ha partecipato a numerosi libri fotografici come ad es. : Animali della Toscana di Erasmo D’Angelis, Progetto Osprey di F. Monti e A. Troisi , L’aquila dei serpenti – di Francesco Petretti – autore di mostre fotografiche tra le tante “scatti sulle punte” , Maremma


CultPressNews scrive:

Dal 9 al 16 maggio al Museo Emilio Greco di Catania si terrà la Rassegna d’arte visiva “Esiti trasversali”. Promossa dall’Accademia Federiciana e curata da Fortunato Orazio Signorello, la mostra proporrà – costituendo una panoramica diversificata delle più varie tendenze, opere eseguite da 34 artisti contemporanei: Michelangelo Beltrami, Carmelo Cafici, Cettina Cannella, Iole D’Amore, Rosaria Dattero (Roda), Anna Di Mauro, Nelly D’urso, Anna Fazio Rubino, Fili Giarratana, Angela Giglio, Pinella Insabella, Giovanna Isaia, Anna Maria La Torre, Francesco Lotti, Carmen Marino Speciale, Giuseppina Martinez, Salvatore Milazzo, Ciro Mozzillo, Francesca Musumeci, Amelia Nicolosi Ferro, Celestina Pace, Ida Pace, Letizia Pace, Angela Palmieri Beltrami, Ina Pizzino, Vittorio Ribaudo, Elio Ruffo, Antonella Serratore, Ada Sozzi, Giuseppe Spinoso (Jos), Rosa Maria Taffaro, Luisa Turinese, Angela Maria Viscuso e Pasquale Viscuso. Sono in mostra opere differenti per stili e tecniche (oli, acrilici, disegni, pastelli, tempere, computer art e tecniche miste) che rivelano anche tecniche e approcci formali singolari in cui prendono corpo, offrendo un serio ventaglio di misurate declinazioni del linguaggio plastico e pittorico contemporaneo, linguaggi tradizionali e innovativi. Il percorso espositivo offre un quadro esaustivo della creatività degli espositori e delle loro possibilità espressive. La mostra – visitabile da lunedì a sabato dalle 9 alle 19, domenica dalle 9 alle 13; per la “Notte europea dei musei”, la mostra il 16 maggio rimarrà aperta anche dalle 19 all’una – è promossa nell’ambito del V Festival siciliano della Cultura.

NELLA FOTO UN’OPERA DI ANNA DI MAURO


Alessandro Zeverino scrive:

Vi segnaliamo la mostra di arte contemporanea White Noise di André Komatsu, che sarà ospitata dalla Galleria Candido Portinari, presso l’Ambasciata del Brasile – Piazza Navona 10 Roma (Ingresso gratuito dall’11 maggio al 5 giugno).

André Komatsu rappresenterà il Brasile nella 56° edizione della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia e in questa personale mostra come la dittatura provava a cancellare le radici culturali del popolo brasiliano.

In “White Noise” l’artista dà continuità alla sua recente ricerca, che, attraverso l’errore, l’incidente e il conflitto, presenta possibili alternative per sistemi ampiamente inseriti nella contemporaneità, problematizzando, con tali procedimenti, questioni come la costruzione, la decostruzione, la cancellazione o, perfino, la riaffermazione di informazioni perdute.

BIO dell’artista: André Komatsu nasce nel 1978 a San Paolo, dove tutt’oggi vive e lavora. E’ uno degli artisti contemporanei più noti in Brasile. Ha esposto al Bronx Museum di New York, al Drawing Room di Londra, ha partecipato alla Biennale di Arti Grafiche a Lubiana, alla Biennale Monterrey FEMSA a Città del Messico e ricevuto il Premio Illy for Sustain Art, assegnato da ARCO Madrid.

Komatsu descrive la sua opera come riflesso di una serie di percezioni che nascono percorrendo strade e spazi urbani. Gli oggetti e i materiali che convergono verso il suo universo artistico sono, al di là delle apparenze, inviti alla resistenza sociale.

Esposizione: “White Noise” personale di André Komatsu
PERIODO: dall’11 maggio al 5 giugno 2015
ORARI: dal lunedì al venerdì, ore 11-17
LOCALE: Galleria Cândido Portinari – Ambasciata del Brasile a Roma
INDIRIZZO: Piazza Navona 10
TEL.: +39 06.68398456
WEB: roma.itamaraty.gov.br


Bellati Editore scrive:

MATERIA CELESTE

a project by BELLATI EDITORE
curated by Anna Caterina Bellati and Antonella Nota

Location
Scoletta della Bragora
Campo Bandiera e Moro
Castello 3811 B
Venezia

Opening
Friday, May 8th, 2015, 5pm

Duration of the exhibition
May 9th > July 12th, 2015

OPENING HOURS
Tuesday and Wednesday: 2pm > 6pm
from Thursday to Sunday: 10am > 6pm
closed Monday
Guided tours on request: tel. +39 3332468331

Free admission

Exhibition catalogue
Bellati Editore

Information
email: info@bellatieditore.com
web: http://www.bellatieditore.com

Curators
Anna Caterina Bellati
Antonella Nota

Sponsors
Comune di Venezia, Provincia di Venezia

Collaboration
Arte in Bragora

ARTISTS

Mauro Benatti
Katja Bernhard
Marco Bolognesi
Paola Giordano
Ettore Greco
Marco Martelli
Alberto Salvetti
Marialuisa Tadei
Dania Zanotto

We stand before the sky
by Anna Caterina Bellati

CELESTIAL MATERIAL considers the harmony and simplicity that exist in the laws of nature, notwithstanding the apparent chaos that governs the universe and our individual lives. What perception do we have of the place in which we live and in what way do we stand in lucid wonder before the sky? Our perception of reality has been filtered by centuries of history and scientific labour that have continually reconditioned our awareness of being here and now in a given space and in a specific time. But what do we really know of ourselves and of what we are made? When matter is broken down into ever smaller particles, we find that its roots lie in mathematical ratios. And yet the world as it is laid out before our eyes is made up of diverse colours and principles, of sounds and sentiments, of shapes and thoughts. Is it really only a question of numbers? The quest for the secrets of the cosmos is an inexhaustible source of questions and answers, which in turn generate ever more complex and impalpable queries. The ultimate truth may never be knowable but our curiosity will always drive us further forward.
This exhibition seeks to depict something of the human soul which never tires of examining its own destiny, whether within or outside itself.

At the height of the splendour of Byzantine art (6th century AD) the skies of paintings and mosaics, exquisitely portraying transcendence, are infused with abstract symbolism, and the spatial relations between the world and its inhabitants tell of the supernatural rather than the natural. Constructed from golden tesserae, the universe is circumscribed by what the human eye is able to see, while the entire world is bathed in the strength and warmth of the sun’s light. Not until the advent of Cimabue do the figures in a painting abandon their fixed gazes and postures and become active participants in the dialogue between the earth and the cosmos. Celestial Material is an exploration of this journey. Our relationship with what surrounds us is constantly evolving but there is no doubt that, for the sciences and, consequently, for our lives, the turning point was the revolutionary shift from the Ptolemaic to the Copernican view of the universe. No longer at the centre of all existence but relegated to the role of an inhabitant of but one planet among many, Man felt disconcerted and had to face his own weakness, ignorance, and fear. Our planet is just one of many possible (or impossible) worlds, and not even the best of them. So it was that from dominant beings, men were reduced to actors on a much smaller stage than they had imagined.

NOI DI FRONTE AL CIELO
di Anna Caterina Bellati

MATERIA CELESTE ragiona sull’armonia e la semplicità delle leggi naturali, a dispetto del caos apparente che regola l’universo e le nostre singole vite. Qual è la percezione che l’uomo ha del luogo in cui abita e quale la sua capacità di rivolgersi al cielo con lucida meraviglia? Lo sguardo sulla realtà è filtrato da secoli di storia e di imprese scientifiche che hanno di continuo aggiornato la consapevolezza dell’essere qui e ora, in uno spazio dato e in un tempo preciso. Ma cosa sappiamo davvero di noi stessi e della sostanza di cui siamo fatti? Quando si scompone la materia in parti sempre più piccole, alla sua radice si trovano delle relazioni matematiche. Eppure il mondo come si manifesta davanti ai nostri occhi è fatto di colori e principi diversi, di suoni e sentimenti, forme e pensieri. Davvero si tratta soltanto di numeri? La ricerca dei segreti del cosmo è un’inesauribile fonte di domande e risposte che generano altri quesiti di volta in volta più raffinati e impalpabili. La verità ultima forse non è attingibile ma la curiosità ci spingerà oltre. Questa mostra prova a raccontare qualcosa sull’animo umano mai stanco di scrutare dentro e fuori di sé quale sia il proprio destino.

Nell’età più fulgida dell’arte bizantina (VI secolo d.C.) il cielo delle pitture e dei mosaici, idonei a incarnare la trascendenza, è intriso di astratto simbolismo e i rapporti spaziali, tra mondo e figure che lo animano, non parla del naturale ma del soprannaturale. Costruito con tessere dorate, l’universo è delimitato da ciò che l’occhio umano può vedere, mentre la luce del sole irradia sull’intero mondo la forza e il calore divini. Bisognerà aspettare Cimabue perché i protagonisti di un dipinto abbandonino la fissità dello sguardo e della postura diventando attori di un discorso, quello tra la terra e il cosmo. Materia Celeste indaga questo viaggio. Il colloquio con quel che ci circonda è in continuo divenire ma non c’è dubbio che per la scienza e, di seguito per le nostre vite, la chiave di volta sia stato il passaggio rivoluzionario dal sistema tolemaico a quello copernicano. Non più collocato al centro dell’esistente, ma relegato al ruolo di abitatore di un pianeta fra i tanti, l’uomo si è sentito spiazzato e ha dovuto fare i conti con la propria debolezza, ignoranza e paura. Il nostro pianeta non è che uno dei tanti mondi possibili (o impossibili) e neppure il migliore. Così gli uomini da dominatori sono stati ridotti ad attori su un palcoscenico molto più stretto e corto del previsto.


Tania Sabatino scrive:

Il progetto
Al via La Call For Artist, dedicata alla mostra collettiva “Milano Art Week – Ode To Food”. L’artista è chiamato a confrontarsi con il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” ed a proporre l’opera ponendo l’attenzione al cibo come nutrimento di corpo ed anima ed al rispetto per l’ambiente. L’artista integrerà la sua opera con una Ricetta Culinaria di sua scelta, la quale dovrà avere un nesso con l’opera presentata, oppure rafforzarne il tema.
Perché, come diceva il filosofo cinese Confucio: “”Non c’è uomo che non possa bere o mangiare, ma sono in pochi in grado di capire che cosa abbia sapore”

Il nucleo tematico
La storia del cibo da sempre cammina a braccetto con la storia dell’essere umano tra grandi e piccole vicende di cui recano traccia i libri di testo. L’Egitto, La Grecia, Roma, l’alto ed il Basso Medioevo, i Tempi Moderni, l’Età contemporanea. Il grande inventore della psicanalisi, Sigmund Freud, parlava della necessità di avere cibo per l’anima oltre che per il corpo e ne rintracciava nei baci una fonte primaria, ad esempio. Si può delineare un percorso circolare: da un rapporto stretto con la natura ed i suoi ritmi ad un progressivo svincolamento ed il verificarsi di quella che si può definire un’inversione dei ritmi naturali ed una progressiva “spoliazione” della terra, un’alimentazione “vorace” e sempre più distruttiva. E poi il tentativo di piegare la natura alle esigenze umane, trasformandone la struttura dal profondo, attraverso le modificazioni genetiche ed i cibi transgenici, fino a giungere ad una parziale inversione di tendenza, con uno spiccato anelito al ritorno alle origini, rappresentato dall’alimentazione biologica, vegetale, vegana, il crudismo e tutte le nuove tendenze “new age” ed olistiche.

La mission degli Organizzatori
Scopo storico dell’Associazione Arianna è quello di confrontarsi con realtà artistiche differenti promuovendo l’arte in tutti i suoi linguaggi e le varie forme espressive, e favorendone lo scambio e l’incontro aperto. Con la Mostra “MILANO ART WEEK – Ode To Food” si vuole rientrare a pieno titolo nel contesto dell’Esposizione Universale Milano Expo 2015, il cui tema è tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”,

Patrocini
La Rassegna è realizzata con l’Alto Patrocinio Morale UNESCO Napoli, sotto gli auspici di EXPO in città 2015 e rientra tra le iniziative artistiche sponsorizzate e supportate dalla Camera di Commercio di Milano.
La Location
Due Gallerie in Milano in due zone di prestigio:
- Galleria “Chie Art Gallery” (Viale Premuda 27 – http://www.chieartgallery.com)
- Pisacane Arte (Via C. Pisacane 36 – http://www.galleria.pisacanearte.it)

Le date
Il Centro Culturale Arianna, che ripropone la formula della doppia inaugurazione, ha individuato come periodo di esposizione (di apertura e chiusura della collettiva) le seguenti date:
27 giugno – 9 luglio 2015
Vernissage presso la Chie Art Gallery il 27 giugno 2015 h 19.00
Vernissage presso la Pisacane Art Gallery il 2 luglio h 19.00
Dimensioni opere
L’artista partecipante avrà a disposizione uno spazio di cm 100×100 per l’allogamento delle sue opere. Egli può scegliere di presentare 1 o più opere per ogni galleria, purché entrambi dialoghino tra loro in funzione dello spazio e siano rientranti nella misura massima consentita (cm 100×100)

L’artista partecipante avrà diritto a
- Pergamena attestante la partecipazione
- Progettazione grafica e distribuzione materiale grafico pubblicitario (Locandina, Invito, Catalogo)
- Foto che documentano interamente la manifestazione e video
- Brochure con tutte le opere della mostra
- Allestimento e disallestimento
- Rassegna Stampa nazionale
- Vernissage

Per partecipare
Per la partecipazione alla selezione l’Artista dovrà compilare il form presente nella pagina http://www.arsdocet.org, oppure fare richiesta del regolamento all’indirizzo gina.affinito@gmail.com
Deadline
L’ultimo giorno per l’invio del materiale di adesione e per effettuare il pagamento della quota di partecipazione è stabilito nella giornata del 16 giugno 2015
L’organizzazione avrà il diritto di riprodurre, pubblicare, registrare e comunque utilizzare senza riserva alcuna ed in qualsiasi forma immagini, suoni e quant’altro relativo alle opere partecipanti, per la promozione dell’intero evento.

Il team
Immacolata Maddaloni (Presidente)
Gina Affinito (Curatela e contatti con gli Artisti)
Tania Sabatino (rassegna stampa)
Mariano Cervone (impaginazione grafica)
Ivan Pili (coordinamento generale)
Claudia Capozi (segreteria)

Per richiedere ulteriori informazioni che non siano indicate nel presente comunicato, contattare la curatrice Gina Affinito ai numeri 327.3463882 (Italia) – 971.554732207 (Emirati) o scrivere a gina.affinito@gmail.com

Addetto Stampa: Dr.ssa Tania Sabatino
Ph. +393205741842
E-mail press.office.eu@gmail.com


Corrado de Grazia scrive:

Barbara Duran – Passages
Roma, Studio Urbana, via Urbana 110 dal 16 al 24 aprile 2015, h. 16-20 e per appuntamento.
Vernissage giovedì 16 aprile h.18. Catalogo in galleria

In occasione del vernissage alle h. 19.30 Lucio Damascelli, chitarra solo, eseguirà sue composizioni tra il rinascimento e il blues.

Info : studiourbana@gmail.comstudiourbana1@gmail.com tel.339/3204474
Barbara Duran presenta il progetto Passages presso Studio Urbana , Roma , in collaborazione con la Galerie Metanoia, Paris. Opere ad olio su tavola di grande e medio formato, tecniche miste su carta e video, esposte a Parigi nell’ottobre 2013, integrate da nuovi lavori e con la proiezione del video ‘Meduses’, prodotto e realizzato dall’artista.
Scrive in catalogo Renato Miracco , art curator e addetto culturale presso l’Ambasciata italiana di Washington: (…) “L’arte contemporanea non ci invita più alla dimensione estetica dello sguardo, ma alla vertigine dell’ immagine in continuo cambiamento. E questa che può apparire solo teoria, nella produzione di Duran è una delle peculiarità con una nuova apertura a nuove formule, nonché con una più attuale lettura dei canoni estetici sfruttando una liberazione senza precedenti di forme, colori, concezioni estetiche, attraverso il missaggio antropologico di tutte le culture e di tutti gli stili. Inoltre vi e’ quella spinta alla “trascendenza” che assume oggigiorno un valore ed un significato molto più ampio includendo la fascinazione per la finzione, per la creazione di mondi immaginari in cui il visitatore entra trascinato dai sensi.” (…)
Scrive in catalogo Marc Higonnet, direttore della Galerie Metanoia : (…) “Nella sua esposizione a carattere autobiografico Barbara Duran, ci fa rivivere i tre mesi seguiti alla perdita di sua madre. Ma Passages non è una mostra triste, al contrario è un vero e proprio racconto per immagini (…) dove si scopre come la morte d’una madre divenga poco a poco punto fermo e segno nello svolgersi della vita, tappa inscritta nel processo della rinuncia, del prendere e del lasciare (…)
Barbara Duran, nata a Roma da famiglia cosmopolita, è pittore, videomaker e professore d’Arte. Su di lei hanno scritto, tra gli altri, Domenico Guzzi, Renato Miracco, Lele Luzzati, Maria Teresa Benedetti, Annelise Alleva, Ruggero Savinio, Marco Bechis, Marc Higonnet. Tra le sue personali recenti: Panta rei, Paris 2014 / Passages, Paris 2013 / Luogo Segreto, Roma 2012 / Dimora del tempo, Roma- Sulmona, 2009 / Vuelo en refleyo, Asunciòn 2007 / Di riflesso, Roma 2007 / Dicotomie, Roma,2004 / Monadi. Paesaggi della memoria, Roma 2001.
Per ogni approfondimento sulla sua attività: http://www.barbaraduran.com/


Matilde Tiriticco scrive:

Atelier Home Gallery presenta:

“La Quantica del Colore”
di Roberta de Jorio

Venerdì 16 gennaio 2015, ore 18.30
Via della Geppa, 2 Trieste

Venerdì 16 gennaio, ore 18.30, verrà inaugurata presso la sede dell’Atelier Home Gallery di Trieste la mostra d’arte di Roberta de Jorio, intitolata “La Quantica del Colore”.

Alla presenza della pittrice e dell’intervento critico del M° Roberto del Frate.
Il discorso artistico proposto da queste opere tratta “totem e tabù; la vicinanza di questi epiteti li rende quasi sinonimi, sovrapponibili.
Il totem è visto in questa sede come un pretesto; qualcosa a cui legarsi, da cui dipendere, a cui obbedire e non trasgredire: una composizione intellettuale ed una creazione contestuale assieme, da cui partire e riflettere.”, adoperando le parole del M° del Frate.

Parlare e conoscere Roberta de Jorio attraverso le sue opere si denota come un incontro con un’artista che, se riusciamo a seguire, a perderci nelle sue opere, potrebbe farci comprendere che le cose non erano mai state come le vedevamo e che grazie all’Arte possiamo ora scorgerne altri lati, prospettive, visioni, baratri, e limiti.

E’ con molto piacere, quindi, che portiamo alla vostra gentile attenzione questa pittrice dalla peculiare forza pittorica e dalla raffinata elaborazione intellettuale di formazione psicanalitica, con questa mostra che rimarrà visitabile presso l’AHG fino al 27 gennaio 2015.

Per maggiori info, consultare il sito:
http://atelierhomegallery.wix.com/atelierhomegallery
O richiedere ai seguenti contatti:
e-mail: atelierhomegallery@gmail.com
tel.: 348 9278461


Rossella Alessandrucci scrive:

Sasha Huber
I love JaNY

A cura di Stella Bottai
Inaugurazione 3 dicembre 2014 ore 18
L’artista sarà presente

LaStellina ArteContemporanea è lieta di presentare I love JaNY, la prima mostra italiana dell’artista svizzera Sasha Huber (Zurigo 1975).
Di origini svizzero-haitiane, residente a Helsinki, l’artista si confronta con i temi dell’identità culturale in contesti quali l’emigrazione e la diaspora, il razzismo e il colonialismo.
I love JaNY (2010) è un’istallazione fotografica accompagnata da un video – appositamente ripensata per gli spazi della galleria – in cui si ricostruisce il ritratto di Jany Tomba, zia dell’artista, che negli anni Sessanta fuggì la dittatura di Haiti per stabilirsi a New York. Notata da un agente, Jany si affermò in poco tempo come celebre top model fuori dagli standard di bellezza occidentali. La scelta, per esempio, di portare i capelli naturalmente ricci contribuì a farne un’icona per le black women americane e non. Nel video Jany racconta tali differenze culturali e di come sia riuscita a conviverci superandole.

In mostra sarà possibile visionare anche il catalogo di un progetto che la Huber porta avanti dal 2008, Rentyhorn.
Impegnata in una revisione storica del naturalista svizzero Louis Agassiz (1807-1873) come uno dei pionieri dell’apartheid, la Huber compie diverse performances atte a svelare l’orientamento razzista dei suoi studi. Tra queste, un viaggio sulla cima delle Alpi svizzere a lui dedicata ha la missione di re-intitolare la vetta con il nome della schiava Renty, indicata dallo scienziato come dimostrazione dell’inferiorità della razza nera.

Sasha Huber vive e lavora a Helsinki. Si forma tra Svizzera e Finlandia, con un periodo di formazione a Fabrica di Benetton. Ha esposto in personali e collettive in tutto il mondo, tra cui Helsinki, Haiti, Goteborg, Londra, San Paolo e Berlino. Ricordiamo la sua partecipazione alla 19a Biennale di Sydney (2014) e allo Helsinki World Design Capital (2012). Vogue Italia nel 2011 e il portale Rai Arte nel 2013 hanno intervistato l’artista presentando i suoi principali progetti al pubblico italiano.
Maggiori informazioni sul sito dell’artista http://www.sashahuber.com.
La mostra ha il patrocinio dell’Ambasciata finlandese.

Sasha Huber
I love JaNY
A cura di Stella Bottai

Inaugurazione 3 dicembre 2014 ore 18
La mostra prosegue fino al 13 gennaio 2015
LaStellinaArteContemporanea
Via Braccio da Montone 93 Roma
orari: lunedì – venerdì dalle 17,30 alle 19,30 e su appuntamento
http://www.lastellinaartecontemporanea.com
+0039 3342906204

English version
Sasha Huber
I love JaNY

Curated by Stella Bottai
Opening December 3, 2014 at 6-pm
The artist will be present

LaStellina ArteContemporanea is pleased to announce I Love JaNY, the first Italian exhibition of the Swiss artist Sasha Huber (Zurich 1975).
Of Swiss-Haitian origin living in Helsinki, Huber faces the themes of cultural identity in contexts such as migration, diaspora, racism and colonialism.
I love JaNY (2010) is a reconstructed photo installation of Jany Tomba accompanied by a video interview, specifically redesigned for the space of the gallery.
Jany Tomba, aunt of the artist, fled the dictatorship in Haiti in the Sixties to settle in New York. There she was spotted by a fashion agent, who assisted her to become quickly a famous top model outside of the western standard of beauty. For instance, the choice to keep her natural curly hair resulted in her becoming an icon, not only for black American women, but women in general. In the video Jany talks about these cultural differences and how she succeeded in coexisting and surmounting them.

During the exhibition it will also be possible to have a look at a catalogue of a previous project who Huber has been working on since 2008, Rentyhorn.
Engaged in an historical revision of the Swiss naturalist and pioneer of Apartheid, Louis Agassiz (1807-1873), Huber carries out various performances to reveal the racist orientation of Agassiz’s studies. One of these interventions included a trip to the Agassiz-horn, a peak in the Swiss Alps named after Agassiz.
Huber renamed the mountain Rentyhorn in honour of the slave Renty who had been used by Agassiz in his research as a symbol of black inferiority.
Sasha Huber lives and works in Helsinki, completing her education between Switzerland and Finland, with a training period at Fabrica Benetton. She has exhibited in solo and group exhibitions worldwide, including Helsinki, Haiti, Gothenburg, London, Sao Paulo and Berlin as well as participating in the 19th Biennale of Sydney (2014) and the Helsinki World Design Capital (2012). Vogue Italy in 2011 and the web portal Rai Arts in 2013 introduced the artist’s work
to the Italian audience.
More information on the artist’s website http://www.sashahuber.com.
The exhibition is sponsored by the Embassy of Finland.

Sasha Huber
I love JaNY
Curated by Stella Bottai
Opening December 3, 2014 at 18
The exhibition continues until January 13, 2015

LaStellinaArteContemporanea
Via Braccio da Montone Rome 93
Time Mon-Frid 5,30-7,30 pm
http://www.lastellinaartecontemporanea.com
+0039 3342906204


Costanza Barbera scrive:

A WORK OF ART IS A CONFESSION*

Antonio Syxty torna ad esporre nello spazio creativo di Orea Malià, in via Marghera 18, a Milano.
La personale verrà inaugurata giovedì 13 novembre, alle 19.30

A Work of Art is a Confession* è il titolo della nuova personale di Antonio Syxty, che verrà ospitata nello spazio creativo di Orea Malià, in via Marghera 18 (cortile interno), a Milano, dal 13 novembre 2014 al 10 gennaio 2015.

L’artista inaugura la sua nuova mostra scegliendo una linea di confine fra privato e pubblico, fra esibizione e confessione, fra riconoscimento e dichiarazione, fra menzogna e verità: l’arte può essere anche una forma di confessione? E la confessione può diventare una forma d’arte? Confessione dell’artista verso il mondo? O confessione del mondo verso l’artista? Menzogna dell’arte e verità della confessione, o viceversa?
Natura e politica, economia e scambi commerciali si mescolano in questa serie di opere che hanno tutti lo stesso titolo: “unknown”, “sconosciuto”. Ogni unknown è però seguito da un numero (inventato dall’artista), che è seriale, così come seriale diventa sempre di più l’identificazione in codici della nostra esistenza sociale, in qualunque paese, a qualunque latitudine (Codice Fiscale, Social Security Number, National Insurance Number e così via).
Queste identità – sconosciute, appunto – guardando l’obbiettivo del fotografo mettono in atto una muta confessione, che a sua volta si ribalta o si rifrange in chi guarda l’opera.
Alcuni ritratti fotografici sono di Olivia Gozzano, altri di Alessandro Saletta e altri ancora invece fanno parte di quelle immagini rese anonime dal web e scelte dall’artista per il suo intento confessionale e insieme esibizionistico.
L’intenzione è quella di tracciare un percorso ambiguo e fuorviante fra ciò che è pubblico e ciò che è privato inserendo un filtro colorato/colorante davanti alle immagini a loro volta volutamente impoverite, decolorate, fotocopiate, plastificate con l’intento di mentire, spersonalizzando il soggetto.
Compaiono anche – sempre con il titolo di unknown – alcune identità note all’artista, come alla gran parte delle persone, ma non per questo meno sconosciute delle altre (Yuri Gagarin, John Lennon, Harvey Oswald, Jan Palach, Kim Jong-Un, Milton Friedman, Michail Kalashnikov).
Anche queste identità – di dominio pubblico – vengono trattate dall’artista e contrapposte talvolta a uno spazio bianco o unite da un limbo rosso, con l’intento di suggerire a chi guarda l’opera, attraverso lo spazio vuoto, una nuova possibilità di identificazione o di immaginazione del soggetto ritratto, quasi in forma di you do the portrait.
A far da contrappunto agli unknown umani ci sono gli animali, trattati anch’essi allo stesso modo. In questo caso l’intento è quello di capovolgere il gioco della confessione dichiarando che la vera natura animale si fa portatrice dell’assetto socio-economico del sistema, mentendo a se stessa in una muta confessione degenerativa che diventa scambio commerciale abnorme e surreale.
E a sovrintendere al gioco della confessione alcune opere di grande formato – anch’esse su tela – si ispirano invece all’opera di Beuys e al movimento situazionista e surrealista riproponendo un nuovo ordine costituito, tentando di strutturare il pensiero eversivo dell’arte in una sorta di codice per una nuova pietas. O per una nuova vanitas dell’arte?
Tutte le opere sono realizzate con tecnica mista, su carta, legno, canvas e poliestere bianco.

La mostra rimarrà aperta fino al 10 gennaio 2015, nei seguenti orari: dalle 9.30 alle 19.30
(martedì, mercoledì e venerdì); dalle 11.00 alle 21.00 (giovedì); dalle 9.00 alle 19.00 (sabato).

*A WORK OF ART IS A CONFESSION fa parte del ciclo MONEY TRANSFER ART PROJECT

Chi è Antonio Syxty

Regista di teatro, cinema, televisione ed eventi speciali, Syxty inizia nella seconda metà degli anni ‘70 come performer nelle gallerie d’arte e negli spazi underground, collaborando con artisti, designer, architetti e musicisti di quel periodo. Il suo è un percorso fortemente segnato dall’arte concettuale e comportamentale di quegli anni.
Negli anni ’80 il suo percorso si sposta progressivamente verso il teatro, che lui stesso indica come un’arte comportamentale con infinite derive e declinazioni legate allo scambio delle identità e al situazionismo narrativo.
Da allora il suo percorso si formalizza nella professione di regista, prima di teatro poi di cinema e televisione (RAI, Mediaset), con frequenti contaminazioni in altri ambiti della comunicazione (pubblicità, film istituzionali, moda, concerti e qualsiasi altra forma di evento dal vivo), fino a definirsi, in alcuni casi, come un regista di spazi e di comportamenti.
Dal 2007 ha iniziato un progetto artistico chiamato Money Transfer, che trae ispirazione dagli effetti emotivi causati dal denaro e dall’economia nella nostra vita di tutti i giorni. Il progetto iniziato con un’indagine legata al plastic money (carte di credito come opere d’arte) si è espanso progressivamente e naturalmente proliferando in una sorta di economia globale del gesto artistico.


Costanza Barbera scrive:

ONCE UPON A TIME…

La “fiaba” fotogastronomica di Anselmo e Graziella scritta da El Señor Vombato e Congusto.
Il 6 e il 7 novembre a Milano in via G.B. Nazari 3, presso la scuola di cucina Congusto.

Arte e food si incontrano in Once Upon A Time, la fiaba che El Señor Vombato e Congusto racconteranno il 6 e il 7 novembre nella sede della rinomata scuola Congusto, in via G.B. Nazari 3 a Milano.
Questa mostra fotogastronomica è, quindi, una favola scritta a più mani.
El Señor Vombato, il collettivo nato nel 2011 dai writer Puro e Owen, narrerà le avventure di due fratelli, Anselmo e Graziella, in una versione “reloaded” di Hansel e Gretel dei fratelli Grimm.
Anselmo e Graziella, dopo aver trovato in mansarda il libro “La leggenda della Strega del Bosco” e averlo letto, scoprono che i protagonisti di quelle pagine, Giannino e Greta, sono i loro nonni. Decidono così di partire per ripercorrere le loro orme.
Il racconto avverrà attraverso nove opere, in cui ancora una volta Puro e Owen fondono fotografie e disegni e presentano simpatici characters, raggiungendo risultati unici ed emozionanti.
Congusto, la scuola di cucina che da oltre dieci anni presidia il capoluogo lombardo con i suoi corsi, le sue tecniche e i suoi fedelissimi docenti, (ri)scriverà ogni capitolo di questa favola a suo modo: confezionando finger food, che per sapore, colore e forme possano accompagnare il pubblico, passo dopo passo, alla scoperta del lieto fine.
La favola raccontata da El Señor Vombato e da Congusto è destinata a conquistare i palati più diversi, accomunati però tutti dal gusto per l’arte: quella dell’immagine e quella della cucina, ma anche quella del narrare.

Once Upon A Time verrà inaugurata il 6 novembre, dalle 18.00 alle 22. Venerdì 7 novembre potrà essere visitata dalle 10 alle 18.

PRESS OFFICE | Barbara Cologni, tel. +39 393 8328145 – press@silviaranzi.com
Corso Buenos Aires 23 – 20124 Milano – Tel. +39 02 83420920

La trama della fiaba “Anselmo e Graziella”

Graziella, aprendo un baule in mansarda, nascosto sotto giocattoli, carillon e vestiti, trova un libro, “La leggenda della Strega del Bosco”. E inizia a sfogliarlo. Bastano poche righe per conquistarla e farla immergere nella lettura. Pagina dopo pagina, scopre che i protagonisti di quella fiaba, di quell’avventura pericolosa e affascinante, sono i suoi nonni: Giannino e Greta… Ed emozionata, lo rivela subito ad Anselmo…
La leggenda della Strega del Bosco. Giannino e Greta abitavano in un piccolo villaggio sul limitare di un grande bosco, vecchio come la terra e il cielo. Un tempo il villaggio era stato un importante snodo commerciale, impegnato nella produzione e nell’esportazione di legname. In quel periodo, invece, gli affari non andavano più molto bene, a causa delle recenti guerre di successione al trono del Re, che avevano disturbato i commerci e bloccato le rotte del legname.
Così, molti taglialegna erano stati costretti a dover dimettersi dalla loro Fratellanza. Molti di loro non riuscivano più a sfamare i figli, poiché le provviste erano sempre meno e l’inverno era alle porte.
Uno di loro, padre di famiglia disperato e senza lavoro, convinto dalla moglie, decise di portare i figli nel bosco con la scusa di fare legna: lì, i due bambini, Giannino e Greta, vennero abbandonati. Dopo molto vagare per la foresta, i fratellini trovarono una radura, dove videro una piccola casa. Si avvicinarono e, con stupore, scoprirono che la casetta era fatta interamente di dolci, che, per la fame, iniziarono a mangiare. Mentre stavano sgranocchiando le pareti di marzapane, dall’interno della casa spuntò una vecchietta. Molto affabile, si offrì di ospitare i due fratelli, che, non sapendo dove andare, accettarono grati la sua ospitalità. Ben presto, però, Giannino e Greta si resero conto di non essere più liberi, bensì prigionieri della vecchia, che si era finta benevola ma che in realtà era una strega, che mangiava i bambini: Giannino, troppo magro, venne messo all’ingrasso dentro una gabbia, così da metter su un po’ di carne, destinato a diventare il pasto della strega, ben decisa a mangiarselo quanto prima. Greta, che dovendo fare le pulizie era libera di girare per la casa, riuscì con un trucco a spingere la strega dentro la stufa, bruciandola. Liberato Giannino e impadronitisi dei beni della strega, tornarono a casa dal padre, ormai ricchi e senza problemi economici per il futuro.
El Señor Vombato. Writer di lunga data, Alessandro PURO e Daniele OWEN Bursich militavano da anni nella stessa crew CNN 1992, condividendo la voglia di scoprire e di sperimentare. Sempre alla ricerca di nuovi muri su cui dipingere, i due decidono di intraprendere l’esplorazione di luoghi abbandonati e di luoghi dimenticati dalla società.
Il loro viaggio si snoda attraverso fabbriche dismesse e diventa fin da subito un percorso fotografico. Per testimoniare e trasmettere le memorie di queste location, i due artisti danno vita a dei simpatici characters che in modo ironico e irriverente si appropriano della solennità degli spazi… Simpatici characters o spettri di una realtà urbana dei nostri tempi?
La fusione tra fotografia e disegno, la sperimentazione di nuove tecniche e la ricerca di un nuovo stile caratterizzano le opere firmate El Señor Vombato.


Andrea Barretta scrive:

Brescia, Galleria ab/arte: 25 ottobre > 20 dicembre 2014
Realismo e simbolismo nella pittura d’espressione

A cura di Andrea Barretta
Allestimento di Riccardo Prevosti

Pietro Agnetti, Piero Albizzati, Luigi Bisotti, Leo Borghi, Eugen Ciuca, Vittorio Maria Di Carlo, Eliano Fantuzzi, Vittorio Felisati, Corrado Fergnani, Piero Gauli, Fathi Hassan, Renzo Margonari, Pippo Oriani, Lorenzo Palazzi, Riccardo Schweizer, Domenico Seren Gay, Roland Tapì, Mario Vergani.

Il realismo come idea di ricerca e il simbolismo come rappresentazione stilistica nella pittura d’espressione dell’atto di comunicare ad altri quanto si sente, richiamano l’immagine di elementi della percezione sensoriale o di forme allusive nella sintesi che racchiude contenuti essenziali nell’opposizione tra figurazioni provenienti dalla diretta analisi del vero e la misura della visione interiore attraverso i modi dell’idea.
Senza risalire al Manifesto del Simbolismo del poeta Jean Moréas (1886), dove si spiega l’operare dell’artista che si muove nel visibile per ritrarre l’invisibile della realtà allo scopo di evidenziarne altri lineamenti, né riandare al cosiddetto Manifesto del realismo (1946) più conosciuto come “Oltre Guernica”, in cui s’indicava che “la realtà non è il reale”, la mostra intende restare nell’esame obiettivo di un tempo ideale, rivolgendosi a un pubblico che sia sensibile a evocare piuttosto che a cercare corrispondenze tra oggettivo e soggettivo, tra esplicito e implicito.
Se in quegli anni si affermava che “realismo” non vuol dire naturalismo o verismo o espressionismo, “ma il reale concretizzato dell’uno, quando determina, partecipa, coincide ed equivale con il reale degli altri, quando diventa, insomma, misura comune rispetto alla realtà stessa”, l’esposizione alla Galleria ab/arte invita a lasciarsi catturare dalle sensazioni dei “paesaggi”, oltre il pensiero che rimembra in quello di Mario Vergani o come per quello di Corrado Fergnani nei colori e nelle luci della mimesi, oppure tra gli alberi di un bosco onirico dipinto da Piero Albizzati o lasciarsi trasportare dalle “vele” di Domenico Seren Gay in un mare immaginario. I riferimenti, allora, seppure a volte complessi, saranno concetti connessi tra arte realista e arte figurativa, arte platonica e arte spirituale, tra l’assunzione dell’io e il mistero dell’anima, che sono processuali ben oltre il loro inizio in “movimenti” che hanno interessato l’Europa. Di riflesso, però, la funzione anticlassicista ha assorbito l’assunto concreto di un pensiero che in sostanza va (e ritorna) all’apparenza, non solo con riferimento alla tecnica o alla metodologia di una maniera teorizzatrice dell’attività artistica ma nella critica con la cultura contemporanea del “vero reale” come suggeritore del bello e del sublime nel rapporto tra un’arte realista e un’arte visionaria.
La rassegna, dunque, intende accostare la pittura d’espressione, colta e intellettuale, nell’eversione delle avanguardie di fronte alla creatività che pone un’inversione di tendenza rispetto al naturalismo e alle ricerche artistiche del Novecento. E l’orizzonte culturale è l’approccio a temi e soggetti che attivano uno straordinario dinamismo a trasmettere mediante l’arte i moti interiori dello spirito, nel momento dell’incontro nella materia pittorica e nel ruolo della tradizione attorno alla modernità che non predilige, ma neanche abbandona, la “figura” che nella mostra è esibita da Luigi Bisotti e Piero Gauli (già nel 1948 alla Biennale di Venezia), e dal soggetto che si fa evanescente in Eliano Fantuzzi, puramente traccia in Eugen Ciuca e nuova figurazione in Vittorio Maria Di Carlo.
Non solo sperimentazione, dunque, ma realismo e simbolismo percepibili nella scomposizione e ricomposizione della “Natura morta” di Pippo Oriani e la sua pittura influenzata dal futurismo e dal cubismo (già nel 1938 era all’Expo di Torino), fino all’assieme di pennellate per un mare in tempesta di Piero Agnetti. C’è, inoltre, la diversione rispetto al contenuto dialettico verso una parabola che si apre all’universo fiabesco di Roland Tapì, a segnare il contrasto della raffigurazione iconica, nella sintonia colorista di un “mercato” assolato descritto da Lorenzo Palazzi, attualizzandone la dimostrazione più viva, o nella serenità e nella pace di un canale veneziano di Vittorio Felisati, riflesse in tinte morbide e calde.
Poi, il percorso della mostra va anche in una pittura che si propone di esplorare le suggestioni nell’avvincente e personale predisposizione all’emozione, nell’empatia e nella sintonia con l’armonia, nel saper trascendere e distanziarsi da quell’arte abusata che ha rotto canoni ed equilibri in “cose” sfuggenti e strane, che vorrebbero scoraggiare questi sentimenti, benché – scrive Erich Fromm – “senza dubbio il pensiero creativo, come ogni altra attività creativa, sia inseparabilmente legato alle emozioni”, ed “essere emotivo è diventato sinonimo di instabile e squilibrato”.
Ecco, allora, che all’interno di questo contesto, realismo e simbolismo offrono la sinergia entro opere che conducono alla manifestazione del turbamento, in uno spazio preliminare creato da un inno alla diversa natura disegnata come epifania creatrice, come forza identificabile nell’originalità e, soprattutto, dall’ascolto “sensibile” che si fa esperienza, perché la bellezza da cogliere è principalmente in noi, perché il fine dell’arte non è stimolare sentimenti, ma l’universalità di un medium tra quanto osserviamo e i significati di una narrazione descrittiva e interpretativa.
E’ questa la dimensione che metterà in contatto con l’arte, con la possibilità di approfondirne l’aspetto attivo e non passivo della “conoscenza”, in virtù di una riformulazione dell’arte che sia rivelazione simbolica di un’unica realtà, come nelle tonalità e negli accostamenti cromatici di Renzo Margonari che prospetta l’immaginario e il fantastico surreale, così come per il senso esistenziale di Piero Albizzati nel sovvertire piani semantici. Fino all’affermarsi di un insieme artistico non conformista ma poetico, nella “coscienza della specificità”, ha scritto Vittorio Sgarbi per Riccardo Schweizer, proposto in mostra con un’importante opera dalla vibrante corporeità, o nella capacità di Angelo De Bortoli di far vedere più punti focali. Infine, il silenzio. Entriamo nel “Contenitore di memoria” di Fathi Hassan, e il deserto diventa simbolo nei granelli di sabbia che formano arabeschi sulla tela che accompagnano verso arcaici linguaggi.
Ora, l’approdo in questa pittura d’espressione sarà introspettivo nella libertà illuminata dal nostro essere in una storia, quella di un’arte oltre il fluire di ordini e divisioni o appartenenze, costituita da artisti che non presentano l’impresentabile di tanta arte contemporanea ma l’onestà che appartiene a loro e a tutti noi pur nella libertà d’espressione e in una riflessione critica. Solo così l’opera d’arte può acquisire la sua necessaria autonomia.
Andrea Barretta


Bonioni Arte scrive:

La nuova stagione espositiva della Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 43) si apre sabato 18 ottobre, alle ore 17.00, con la personale di Giacomo Cossio, a cura di Chiara Canali e Niccolò Bonechi.
Il titolo della mostra – “L’ultima ruota del carro” – sottolinea, non senza una certa dose di ironia, il ruolo centrale della macchina nella poetica dell’autore, facendo inoltre riferimento a Van Gogh, alla sua vicenda personale e al suo profondo senso del colore.
Come spiega, infatti, Chiara Canali, «Riferimento tangibile è il Van Gogh del soggiorno ad Arles, dove si manifesta quel modo di vedere sempre diretto sull’oggetto, pieno di partecipazione personale, attraverso l’uso di un colore che non trova più corrispondenza mimetica nella realtà».
In esposizione, una ventina di opere a tecnica mista e collage su tavola, oltre ad alcune sculture polimateriche, tutte realizzate dal 2008 al 2014. Soggetti privilegiati, macchine edili ed automezzi, caratterizzati da una maggiore ricerca di sintesi rispetto alla precedente produzione, non più vincolata alla mimesi fotografica.
«I trattori per Cossio – prosegue Canali – come i girasoli per Van Gogh, le non-angurie per Moreni, l’elemento della scrittura per Basquiat, gli oggetti dell’Hourloupe per Dubuffet, sono pretesti attraverso i quali l’artista intende ricostruire progressivamente l’intero suo universo poetico a partire da mezzi mentali, progettuali».
Giacomo Cossio – scrive Niccolò Bonechi – «sceglie di dialogare con l’esterno attraverso assemblées materici, dallo spiccato cromatismo e con un’accentuata attrazione verso la decostruzione della materia volta ad una personalissima ricostruzione della realtà».
Opere nate dalla stratificazione di diversi elementi, tra slancio materico e parziale controllo. Da un lato, i colori, le schiume e le parti metalliche, dall’altro i riferimenti ai macchinari che dominano la campagna e i siti di lavoro emiliani, così come alle macchinine giocattolo, riconducibili alla stanza del figlio. Centrale nel suo lavoro è, infatti, l’elemento ludico e il ritorno all’infanzia.
«Come un Peter Pan del XXI secolo – conclude Bonechi – Cossio si batte per la difesa delle sue (e nostre) emozioni, invitando lo spettatore a calarsi nella sua dimensione trascendente, per non smettere mai di sognare».
L’esposizione, inserita nel programma di “In Contemporanea”, rassegna che coinvolge sette gallerie d’arte di Reggio Emilia, sarà visitabile fino al 30 novembre 2014, da martedì a domenica con orario 10.00-13.00 e 16.00-20.00, chiuso il lunedì. Ingresso gratuito. Catalogo disponibile in galleria (Ed. Bertani, 2014). Per informazioni: tel. 0522 435765 – http://www.bonioniarte.itinfo@bonioniarte.it.
Giacomo Cossio nasce a Parma nel 1974; si laurea in Architettura all’Università di Ferrara. Dagli anni ’90 prende parte a diverse esposizioni in spazi pubblici e privati. Tra le recenti mostre personali, si segnalano: “Macchine” (Galleria Le Stelle Arte, Parma, 2008, testi di Vanja Strukelj ed Alberto Reggianini), “Pandora. Macchine+Piante = Ricostruire il mondo nuovo” (Galleria l’Affiche, Milano, 2010, a cura di Chiara Canali, testi di Chiara Canali ed Alberto Reggianini), “Corpi Macchine Piante. Tentativi di realtà” (Le Torri dell’Acqua, Budrio, Bologna, 2012, a cura di Martina Cavallarin nell’ambito di Arte Fiera Off, Arte Fiera Bologna 2012, testi di Martina Cavallarin e Giulio Costa). Nel 2014, per finire, partecipa alla collettiva “Costruzioni”, promossa dalla Galleria Bonioni Arte. Su invito di Volvo Construction Equipment Italia ha realizzato una grande installazione dal titolo “ECR50D”, rielaborazione di un escavatore compatto, presentata il 20 e il 21 settembre 2014 presso la sede di Volvo CE Italia a Carpiano, Milano (www.volvoce.it) e successivamente esposta ad “ArtVerona” (10-13 ottobre 2014). Vive e lavora a Parma.


Centro Arti Visive Pescheria scrive:

AUTUNNO IN PESCHERIA
Tre appuntamenti da non perdere all’insegna dell’arte e del diletto!
Ciclo di aperitivi culturali* per le domeniche di ottobre.

1° appuntamento: Domenica, 12 ottobre 2014 (giornata F@MU)
Ore 09.30 – Walkscape “Camminare per conoscere la città” con Ittico Museum Experience
Ore 17.30 – “Il mondo in uno scatto. La fotografia nell’arte italiana delle ultime generazioni”, conferenza di Ludovico Pratesi
Ore 17.30 – Laboratorio per bambini con Ittico Museum Experience
Ore 19.00 – Aperitivo in collaborazione con Bartendher

2° appuntamento: Domenica, 19 ottobre 2014
Ore 17.30 – “La Bellezza è… donna!”, conferenza di Anna Pia Giansanti
Ore 17.30 – Laboratorio per bambini con Ittico Museum Experience
Ore 18.30 – Aperitivo in collaborazione con Bartendher

3° appuntamento: Domenica, 26 ottobre 2014
Ore 17.30 – “Storia della Pescheria e della chiesa del Suffragio”, conversazione tra Ludovico Pratesi e Giovanna Patrignani
Ore 17.30 – Laboratorio per bambini con Ittico Museum Experience
Ore 18.30 – Aperitivo in collaborazione con Bartendher

Gli adulti potranno seguire ‘spensierati’ le conferenze (ingresso Corso XI Settembre 184) perché ai bambini ci penserà Ittico! Il laboratorio a tema si terrà infatti nell’aula dedicata alla didattica (ingresso via Cavour, 5/7)

Si ringraziano:
Comune di Pesaro, Bertozzini Costruzioni, Gamba Manifatture 1918, Ifi-Arredi Bar Gelaterie Pasticcerie, Isopak Adriatica Spa, Banca dell’Adriatico, gruppo Amici in Pescheria, gli sponsor tecnici Hotel Alexander Museum, Il Pesaro.it e Costantini.

* L’ingresso alle conferenze è gratuito / costo aperitivo € 6,00 / costo laboratori € 4,00 –
costo walkscape adulti € 4,00 bambini gratis – per info e prenotazioni attività Ittico 329.7236551 (Luana Colocci) o 349.8062441 (Antonella Micaletti)

Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive, Corso XI Settembre 184 61121 Pesaro, tel 0721.387651/653


Centro Arti Visive Pescheria scrive:

Arte Italiana Oggi
Opere da una collezione privata
A cura di Ludovico Pratesi

Inaugurazione sabato 11 ottobre 2014 ore 18.30

In occasione della Giornata del contemporaneo promossa dall’AMACI, l’11 ottobre alle ore 18,30 si inaugura presso la Fondazione Pescheria la mostra Arte Italiana Oggi. Opere da una collezione privata, curata da Ludovico Pratesi, che riunisce le opere di nove artisti contemporanei italiani nello spazio del Loggiato.

Un’occasione per verificare l’evoluzione della ricerca artistica in Italia in relazione alla produzione di carattere fotografico, che costituisce il filo rosso della mostra, realizzata in collaborazione con la Fondazione Guastalla per l’arte contemporanea.

Un percorso caratterizzato da una dimensione intima ed introspettiva, con aperture e rimandi alla storia dell’arte, al paesaggio e alla natura, oltre che allo status dell’artista come ricreatore del mondo. Se Mario Airò si interroga sulla percezione della luce, Massimo Bartolini immagina aiuole e giardini con geometrie composte da persone, mentre Stefano Arienti rielabora manualmente i paesaggi artificiali utilizzati per fini turistici o commerciali. Se Francesco Gennari costruisce mausolei di zucchero e meringhe per vermi, per riflettere sulla vanità dell’umanità, Giuseppe Gabellone inserisce nel triste paesaggio dell’hinterland pugliese giganteschi gigli azzurri, in omaggio alla devozione mariana, e Daniele Puppi si interroga sul senso dell’azione artistica attraverso gesti fisici ripetuti all’infinito. Lo sguardo intimo di Giovanni Ozzola esplora la dimensione sospesa e metafisica dell’abitare italiano, in contrappunto con la visione stereoscopica dell’opera di Grazia Toderi, dedicata al teatro la Fenice di Venezia dopo il suo restauro, e all’ironia di Alessandro Piangiamore, che interpreta Lo Zoccolo del Mondo, una celebre opera concettuale di Piero Manzoni.

Nel corso della mostra la Fondazione Pescheria ospita 4 incontri con artisti italiani che hanno esposto al padiglione Italia della Biennale di Venezia 2013, curati da Ludovico Pratesi e promossi dalla Fondazione Guastalla: Marco Tirelli, Flavio Favelli, Massimo Bartolini e Francesco Arena.

La fondazione Guastalla, fondata nel 2004 dal collezionista Giovanni Guastalla, ha lo scopo di promuovere l’arte contemporanea delle ultime generazioni. La collezione, che comprende un centinaio di opere di artisti italiani e internazionali , ha sede in Svizzera.

La mostra è realizzata grazie al sostegno di: Comune di Pesaro, Bertozzini costruzioni, Gamba manifatture 1918, Ifi-Arredi Bar Gelaterie Pasticcerie, Isopak Adriatica Spa, Banca dell’Adriatico, gruppo Amici in Pescheria, gli sponsor tecnici Hotel Alexander Museum, Il Pesaro.it e Costantini.

Info
Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive
Corso XI Settembre, 184_Pesaro
inaugurazione _sabato 11 ottobre 2014 ore 18.30
durata mostra_12 ottobre-23novembre 2014
orario_da martedì a venerdì 17.00-19.30
sabato, domenica e festivi 10.30-12.30/17.00-19.30
lunedì _ giorno di chiusura
ingresso gratuito
info_ 0721-387651/653
Facebook fan – Centro Arti Visive Pescheria Pesaro


Centro Arti Visive Pescheria scrive:

Portable Nation
Ursula Biemann, Sama Alshaibi, Stefano Cagol
Josephine Starrs & Leon Cmielewski
A cura di Camilla Boemio

Sabato 11 Ottobre Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive è lieta di annunciare la mostra che ripresenta il Padiglione delle Maldive alla 55.
Esposizione Internazionale d’Arte-La Biennale di Venezia.
Il Padiglione curato da CPS – Chamber of Public Secrets (composto da Alfredo Cramerotti, Aida Eltorie, Khaled Ramadan) e dai curatori associati Camilla Boemio e Maren Richter, è stato uno spazio eco-estetico, una piattaforma che ha visto attivisti ambientali, artisti e critici lavorare assieme.
Un Padiglione molto attivo, nel quale si sono seguiti, nell’arco dei sei mesi, numerosi eventi paralleli alla mostra principale, fornendo una significativa esperienza estetica e l’opportunità di discutere il concetto moderno di ‘romanticismo ambientale’ in relazione alla natura e alla cultura delle Maldive. In questo modo, il pubblico ha potuto applicare le proprie conoscenze ed esperienze quotidiane per la comprensione e l’apprezzamento di questo particolare caso ambientale.
La selezione di lavori presentata alla Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive nel mese di Ottobre 2014, curata da Camilla Boemio e sviluppata in collaborazione con l’Arch. Claudio Orazi, vuole riproporre il Padiglione in un allestimento site-specific per la Chiesa del Suffragio con il contributo degli artisti: Ursula Biemann, Stefano Cagol, Josephine Starrs & Leon Cmielewski e Sama Alshaibi.

La mostra inaugura l’11 ottobre per la giornata del contemporaneo, in concomitanza con la mostra Arte Italiana Oggi curata da Ludovico Pratesi ed allestita nel Loggiato.

Nel corso della mostra sarà possibile visionare ed acquistare il libro Portable Nation pubblicato da Maretti editore e co-edit da Camilla Boemio – Alfredo Cramerotti – Aida Eltoire e Dorian Batycka, contenente le immagini delle opere esposte, i testi e gli approfondimenti del Padiglione delle Maldive alla 55. Biennale di Venezia.

Note biografiche

Ursula Biemann: Ursula Biemann (nata nel 1955 a Zurigo, Svizzera) è artista, scrittrice e autrice video. Il suo percorso artistico è fortemente improntato alla ricerca e comprende attività sul campo e documentazione video in zone remote. Biemann studia le relazioni globali che subiscono l’impatto dell’attuale accelerazione della mobilità di persone, risorse e informazioni, ed elabora questi materiali in video a più livelli mettendo in connessione un macro-ambito teorico e la micro-prospettiva di azioni concrete politiche e culturali. I video non sono né lineari né didattici ma costituiscono una riflessiva esplorazione dell’organizzazione planetaria e videografica. L’artista vanta mostre retrospettive al Bildmuseet di Umeå in Svezia, alla Nikolaj Contemporary Art di Copenaghen, alla Helmhaus di Zurigo, al Lentos Museum di Linz, e ai festival cinematografici FID di Marsiglia e TEK di Roma. Le sue opere hanno inoltre contribuito a mostre importanti, come all’Arnolfini di Bristol, alla Tapies Foundation di Barcellona, al Museo di Belle Arti di Berna, al LACE di Los Angeles, al San Francisco Art Institute, alla Kunsthalle Brandt di Odense, alla Kunstverein di Amburgo, alle Biennali di Guangzhou, Shanghai, Liverpool, Bamako, Istanbul e Siviglia, al festival Steirischer Herbst di Graz, ai Flaherty Film Seminars di New York e molte altre. A marzo del 2013, è stata allestita una sua personale al Neue Berliner Kunstverein (n.b.k.).Il Broad Art Museum della Michigan State University ha tributato un importante riconoscimento a Ursula Biemann, commissionandole nell’ambito del programma The Land Grant la realizzazione del suo nuovo lavoro “Forest Law”, presentato in anteprima nel mese di agosto 2014. Ursula Biemann ha ottenuto la laurea in belle arti alla School of Visual Arts (1986) e seguito studi post-universitari al Whitney Independent Study Program (ISP) di New York, città dove ha vissuto per la maggior parte degli anni ‘80. Attualmente lavora in qualità di ricercatore senior presso l’Università delle Belle Arti di Zurigo.Biemann ha ricevuto la laurea honoris causa in lettere e filosofia dall’università svedese di Umeå (2008) e nel 2009 il Prix Meret Oppenheim, il premio nazionale di arte della Svizzera.

Josephine Starrs & Leon Cmielewski: Sono artisti australiani la cui collaborazione di lunga data ha prodotto installazioni di media art che si collocano in un punto di congiunzione tra cinema, visualizzazione di informazioni e paesaggi sublimi. Il loro progetto Incompatible Elements, incentrato su paesaggi sconvolti a causa dei cambiamenti climatici, è stato esposto molte volte in Australia e all’estero, e più di recente nel Padiglione delle Maldive, come evento parallelo, alla Biennale di Venezia del 2013. Starrs & Cmielewski spesso utilizzano il gioco come strategia per attaccare le contraddizioni sociali e politiche insite nella vita contemporanea. La loro installazione Chapel of rubber (Cappella di gomma) è stata creata per il Cementa Arts Festival di Kandos, nel Midwest dello stato del Nuovo Galles del Sud, nel mese di febbraio 2013. È stata allestita nella vecchia cappella del convento come un altare dedicato alle gare di burnout delle automobili alla Street Machine, che ha luogo a Kandos ogni mese di gennaio nel fine settimana dell’Australia Day. Chapel of rubber è stata selezionata come finalista al Blake Prize 2013. Tra i loro progetti precedenti ci sono Seeker, vincitore di una menzione speciale ad Ars Electronica 2007 e sms_origins, consistente nello scambio di messaggi di testo di un cellulare, creato per essere rappresentato su grande schermo nella Federation Square di Melbourne nel 2009. Dream Kitchen è una animazione “stop-motion” interattiva, che è stata presentata al Transmediale di Berlino e all’European Media Arts Festival di Osnabrück, in Germania, e Trace, un’installazione di arte ibrida che utilizzava la tecnologia dei sensori e la performance per esplorare la biometria, presentata al Sydney Records Centre nel 2002. Bio-Tek Kitchen, un videogame modificato è stato esposto alla mostra Experimenta’s House of Tomorrow di Melbourne nel 2003 e alla Biennale dei Nuovi Media di Seul nel 2004. Leon Cmielewski è assistente senior presso la School of Humanities & Communication Arts, University of Western Sydney.

Sama Alshaibi: Il suo lavoro artistico multimediale ha per tema gli spazi di conflitto: le conseguenze della guerra/esilio e le dinamiche tra gli esseri umani in competizione per le risorse e l’energia. Tra le sue recenti personali va ricordata Vs. Him alla galleria Lawrie Shabibi di Dubai e Zero Sum Game alla Selma Feriani Gallery di Londra. Tra le mostre e le proiezioni si segnalano quelle all’Institut Du Monde Arabe (Parigi), al Bronx Museum (NYC), a Mapping Subjectivity presso il MoMA (NYC) e alla prossima Fotofest Biennale (Houston). Alshaibi è professore associato di fotografia/videoarte alla University of Arizona, Stati Uniti. Le performance, le fotografie e i video di Sama Alshaibi scandagliano le dinamiche e i conflitti tra gli spazi di guerra e di disagio. Allargatosi di recente alle opere multimediali, alle installazioni e alla scultura, il lavoro di Alshaibi in particolare mette a nudo i vincoli nascosti dell’agire umano, esplorando le tensioni tra occupazione ed esilio. La raccolta Vs. Him celebra l’uso del corpo da parte dell’artista come significante di una nazione, di fronte alle angosce individuali e collettive che sono insieme politiche, sociali, presentando inoltre se stessa come protagonista femminile. Le opere di Alshaibi esprimono non soltanto la testimonianza del suo patrimonio culturale iracheno, ma evidenziano una pacata riflessività nelle tensioni che l’autrice rappresenta.

Stefano Cagol: nato a Trento (1969) ha studiato all’Accademia di Brera a Milano e alla Ryerson University di Toronto. Nel 2009 ha presentato un progetto personale in contemporanea al ZKM di Karlsruhe, al Mart di Rovereto ea Kunstraum Innsbruck. Ha realizzato nel 2008 un ‘Solo’ parallel Event di Manifesta 7, nel 2006 un ‘Solo’ Satellite Event alla Singapore Biennale e un Off Project alla Berlin Biennale. Il suo progetto “The End of the Border (of the mind)”, commissionato dalla Barents Art Triennale all’estremo confine nord della Norvegia, prende l’avvio dalla diga del Vajont nell’anno del cinquantenario della tragedia e si svolge come un viaggio/spedizione nel 2013. Nel 2010 espone al SUPEC – Shanghai Urban Planning Exhibition Center di Shanghai in occasione del World Expo 2010. Nel 2013 partecipa alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia, con il progetto The Ice Monolith, parte del padiglione nazionale delle Maldive.

La mostra è realizzata grazie al sostegno di: Comune di Pesaro, Bertozzini costruzioni, Gamba manifatture 1918, Ifi-Arredi Bar Gelaterie Pasticcerie, Isopak Adriatica Spa, Banca dell’Adriatico, gruppo Amici in Pescheria, gli sponsor tecnici Hotel Alexander Museum, Il Pesaro.it e Costantini.

Patrocinio del Club UNESCO – Ancona

Supporters: CAF Nazionale del Lavoro Spa – CE.NA.S.P.S.p.A Centro Nazionale Servizi ai professionisti – Apollo Europe s.r.l.

Allestimento – Estro

Sponsor tecnici: 2K Soft

Info
Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive
Corso XI Settembre, 184_Pesaro
inaugurazione _sabato 11 ottobre 2014 ore 18.30
durata mostra_12 ottobre-2 novembre 2014
orario_da martedì a venerdì 17.00-19.30
sabato, domenica e festivi 10.30-12.30/17.00-19.30
lunedì _ giorno di chiusura
ingresso gratuito
info_ 0721-387651/653
Facebook fan – Centro Arti Visive Pescheria Pesaro


Mostrami Srl Impresa Sociale scrive:

COMUNICATO STAMPA

Art for Women – Le donne nutrono il pianeta
Open call di Mostrami per artisti!

Mostrami e i suoi giovani artisti – pittori, scultori, street artist, videoartist e fotografi – a favore delle pari opportunità di genere e della valorizzazione della donna

Mostrami è lieta di annunciare l’apertura della Call artistica per l’VIII MostraEvento che dedicata alla donna e alla sua valorizzazione.

Perché parlare di donna e della sua valorizzazione nel 2014? Non è forse superfluo in un paese come l’Italia? Purtroppo no. Secondo “Stop al femminicidio”, ogni anno in Italia 120 persone vengono uccise solo perché donne, una ogni tre giorni. In Europa, secondo l’Agenzia per i diritti fondamentali dell’UE, una donna su tre con più di 15 anni è stata almeno una volta nella vita vittima di violenza. Le Nazioni Unite hanno dichiarato che 135 milioni di donne e bambine nel mondo subiscono mutilazioni genitali per credenze legate all’identità di genere (ad esempio, la pratica dell’infibulazione). Eppure le donne sono le nostre madri, le nostre confidenti o le nostre compagne di vita.

Mostrami vuole parlare del tema attraverso l’arte contemporanea per avvicinare un pubblico trasversale, suscitando riflessioni ed emozioni nuove. Un approccio emozionale che verrà integrato da workshop di esperti e da testimonianze sul tema.

L’evento dal titolo “Art for women – Le donne nutrono il pianeta” si terrà a fine novembre a Milano e non sarà una semplice mostra, ma prevederà diversi momenti artistico-laboratoriali e varie occasioni di approfondimento. La Call è rivolta ad artisti provenienti da tutta Italia e dagli altri paesi dell’Unione Europea. I dieci artisti che verranno invitati a partecipare al progetto saranno coinvolti in una cinque giorni in cui da un lato avranno modo di confrontarsi tra loro e dall’altro verranno stimolati sul tema. Tutto ciò porterà ad una produzione di opere collettive inedite che verrà effettuata sotto gli occhi degli spettatori. Lo spazio sarà un Art Factory: un luogo ibrido tra esposizione d’arte e centro di produzione artistica.

Mostrami torna quindi sull’importante tema della valorizzazione della donna, già affrontato nella VI MostraEvento questa volta focalizzandosi sul confronto di esperienze europee e identità culturali diverse.

Pertanto, Mostrami annuncia l’apertura della Call rivolta ad artisti contemporanei per la partecipazione all’Art Factory e alla mostra. Gli artisti che esporranno saranno, inoltre, gli stessi che prenderanno parte alla Art Factory.

Per partecipare, gli artisti, cittadini europei o domiciliati in Unione Europea, dovranno inviare le foto delle opere (da un minimo di 5 ad un massimo di 7, con peso massimo delle foto di 2MB), e una breve descrizione di come vogliano analizzare il tema proposto, nonché il curriculum personale e la scheda di partecipazione allegata al regolamento, disponibile sul sito web di Mostrami, entro e non oltre il 17 ottobre 2014.

Inoltre, tra i 10 artisti che parteciperanno alla mostra, quello più apprezzato dai visitatori riceverà un premio di 500 € in denaro o in natura.

L’evento è co-finanziato dalla Regione Lombardia, è patrocinato dal Comitato per l’imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Milano ed è coordinato da Mostrami Srl Impresa Sociale e Start up innovativa e realizzato in partnership con le Università di Granada e Rotterdam e il polo culturale BAAM di Milano. L’evento è supportato anche da LikeMi.

Per leggere il testo completo del bando:
http://www.mostra-mi.it/main/?p=8921

Mostrami Srl Impresa Sociale e Start Up innovativa si occupa della promozione della giovane arte contemporanea come driver di sviluppo sociale.
Il progetto nato nel 2010 conta un collettivo di oltre 610 giovani ed emergenti artisti e una community di oltre 23.000 appassionati d’arte contemporanea.

Per ulteriori informazioni:
Sandro Aglialoro
(Responsabile del progetto)
347 38 95 473
info@mostra-mi.it
http://www.mostra-mi.it


Rosa Manauzzi scrive:

Premio Comel 2015 per l’arte contemporanea: iscrizioni aperte per la IV edizione
Bando per gli artisti dell’Unione Europea

Il premio Comel per l’arte contemporanea ‘Vanna Migliorin’ è giunto alla quarta edizione ed è annoverato tra i premi d’arte contemporanea più significativi del momento. Possono partecipare gli artisti maggiorenni dell’Unione europea, creando un’opera in alluminio o anche adottando tecniche miste che comprendano in prevalenza l’alluminio.
E’ un appuntamento che riscuote sempre più interesse da parte di critica, pubblico e importanti Istituzioni internazionali (si ricorda, tra gli altri il recente endorsement dell’Arts Council of England), una sfida stimolante che mette in gioco nuove sintesi di materiali e progetti.
Il bando 2015 è in rete all’indirizzo: http://www.premiocomel.it
Questa nuova edizione è dedicata al tema della leggerezza. “Leggero come alluminio” è il titolo del bando in cui si legge: “La leggerezza dell’alluminio e delle sue leghe ha permesso all’uomo, come è noto, di intraprendere sfide epocali che hanno segnato la storia dell’umanità, e che ancora caratterizzano la società contemporanea: dai grandi viaggi intercontinentali con aerei e navi alle imprese che hanno visto l’uomo proiettarsi verso lo spazio.
La leggerezza d’altra parte non è solo una proprietà fisica, ha mille altre declinazioni, riflesse nella sfera emozionale e psichica dell’uomo e altresì nel suo universo metaforico e creativo. La leggerezza dell’alluminio ispira altre leggerezze, dell’essere e del sentire, nell’immaginazione e nella realtà.”
C’è tempo fino al 31 dicembre 2014 per iscriversi. Una giuria qualificata, presieduta dal critico d’arte Giorgio Agnisola, stabilirà chi saranno i tredici artisti che potranno partecipare alla mostra tematica dal 21 marzo al 18 aprile 2015. Possono partecipare opere edite o inedite, realizzate con qualsiasi tecnica: pittura, scultura, design, video, fotografia ed installazione. Tra le tredici opere esposte verrà scelta la vincitrice, a cui è destinato un premio in denaro (si veda il bando per dettagli).
L’artista Pino Deodato è stato il vincitore assoluto della scorsa edizione.


Andrea Barretta scrive:

Presentazione sabato 11 ottobre 2014 ore 18 nella Giornata del Contemporaneo alle ore 18 presso la Galleria ab/arte di Brescia (Vicolo San Nicola, 6)

“L’arte, la bellezza e il suo contrario”

Un saggio di Andrea Barretta sullo stato dell’arte contemporanea
Ed. ab/arte, 2014, pp. 176 (Collana Saggi)

Com’è possibile che in Italia, la patria della bellezza da sempre, si possa convivere con la bruttezza in un disinteresse collettivo? Qui troverai alcune risposte, ma se l’arte non ti dà né piacere né dispiacere, se non provi una vertigine in una cattedrale gotica e davanti a un dipinto di Rothko continui a credere che la “spiritualità” sia solo un’espressione religiosa, se per te conoscenza ed esistenza non hanno nulla in comune con l’estetica e senti indifferenza davanti alla “Pietà” di Michelangelo mentre ti diverte quella di Fabre, se hai solo certezze e nessun dubbio, se per te Duchamp è stato un furbetto del quartiere e Beuys l’esempio che tutti possono fare arte … non leggere questo libro, annota in prima pagina il giornalista e scrittore Andrea Barretta.

Poi in seguito Barretta spiega, rivolgendosi al lettore, che se decide di andare avanti, vorrà dire che non tutto è perduto, e che c’è quell’empatia con l’arte per assorbirne l’inconsistenza nella mancanza della “luce” che consegna il buio e occlude ogni via d’uscita. Poi, la scommessa di arrivare all’ultima pagina per allontanarsi da quella mimesi che uccide l’immateriale e non consente di salvarsi da brutti edifici e monumenti che assediano la nostra esistenza, dalle lordure che sovrastano in ogni dove, nelle strade, nelle piazze, nei giardini, costretti ogni giorno ad allontanare il lezzo dal vicolo dell’ignavia per tornare a casa a pane e acqua nel rimanere digiuni d’arte.

L’autore, dunque, si mostra dubbioso con il contemporaneo, e va per binomi, come etica ed estetica, immanente e trascendente, indecisione e scelta, arte e affari, tradizione e novità, arte e filosofia, e anzitutto arte e non arte. Con questo cerca di capire perché l’Italia, il paese della bellezza, abbia tradito un’eredità che ha reso la società nichilista sul piano formale, in una rincorsa esistenziale contaminata dal soggettivismo, ed è caustico con i dissacratori che disonorano la bellezza. L’analisi in questo saggio è per un’arte che ha creato un sistema dove non è più elemento centrale, in una generazione che stenografa idee altrui, né rinnovatori né pionieri ma epigoni: immagine che vuole convincerci di una metamorfosi dovuta, mentre è solo espressione mercantile della società che sembra non riconoscere più l’arte e la bellezza, ma il contrario. Attraverso dichiarazioni ferme e puntualizzazioni necessarie queste pagine sono dominate dalla visione critica verso il destino dell’artista, né trasgressore né provocatore, in una umanità distolta dal suo contesto ideale. Nello svelare la mistificazione, allora, Andrea Barretta argomenta la smitizzazione dell’arte in effetti caleidoscopici, caravanserraglio in cui tutto è possibile, anche la domanda: “Questo lo potevo fare anch’io, … ma è arte?”.

La mostra collaterale:
11/18 ottobre 2014 nelle sale della Galleria ab/arte

Una vernice nelle sale della Galleria ab/arte di Brescia con il coinvolgimento del pubblico che vedrà uno spazio-opera a cura di Riccardo Prevosti dal titolo del saggio dello scrittore e giornalista Andrea Barretta “L’arte, la bellezza e il suo contrario” che sarà presentato nell’occasione.
Alla base di tutto c’è la società livellata in una cultura decomposta, in una “sperimentazione” che non è più “esperienza” di un’arte autonoma ma di quella autoreferenziale, non più voce di consonanza con la bellezza ma intesa come allegoria da cui simula il distacco mentre lo acquisisce in soluzioni di cattivo gusto. Così nel tentare di rimuovere il passato non si riesce più a capire il presente, e paradossalmente si va a passo di gambero, tanto che molti indugiano nell’analisi di vuoti a perdere, come se ciò che adocchiamo qui e là sia sempre “arte”, solo perché in vetrina o solo perché recensita.
La mostra e il libro provano a filtrare risposte e commenti a molti interrogativi, con obiettività e con il codice culturale della concezione kantiana di bellezza aderente, per entrare nei meccanismi che hanno condizionato i valori dell’arte in laboratori “del dire” piuttosto che del “fare”.


Bellati Editore scrive:

Vestite d’armonia
gli abiti-scultura di Dania Zanotto by Bellati

Sede
GRANDE ALBERGO AUSONIA & HUNGARIA
Venezia Lido, Gran Viale S.M. Elisabetta, 28

Data
Giovedì 18 Settembre 2014, ore 17

Organizzazione e allestimento
Bellati Editore per DZ by Bellati

In collaborazione con

GRANDE ALBERGO AUSONIA & HUNGARIA
Venezia Lido, Gran Viale S.M. Elisabetta, 28

LANNA-GAIA
Wellness Intelligence
Venezia Lido, Via Doge Michiel, 17

Lord’
Venezia Lido, Gran Viale S. M. Elisabetta, 32 /C

MANNI ART GALLERY
Venezia Lido, Via A. Gallo, 97/A-B

INFORMAZIONI
Bellati Editore, info@bellatieditore.com, http://www.bellatieditore.com

Dania Zanotto è una persona dolcissima e i suoi lavori le somigliano. Nella propria fragilità ha trovato la forza di realizzare sculture imponenti e intrise di segreti millenari. Il terreno sul quale opera è quello della religiosità del creato. Poco importa dove gli uomini siano nati e come siano stati educati. Ciascuno di loro possiede con chiarezza le idee innate del bene e del male. Le vesti della scultrice-performer trevigiana sono imbibite della tenerezza che solo gli dei di qualunque epoca hanno dispensato ai loro figli. Si ammirano guardando in alto, questi lavori delicati e solenni, perché le preghiere volano verso l’infinito.

Dania Zanotto is the sweetest of persons and her work reflects just that. Perhaps its her vulnerability which has given her the strength to create awe-inspiring sculptures imbued with ancient secrets. Her work is centred around the religion of creation. Little rests on where a man was born or how he might be educated. Clearly each has his own innate ideas of good and evil. The sculptor/performer from Treviso’s robes are invested with an extraordinary tenderness which over the years only the Gods could have bestowed on their children. Enjoy them displayed up above, hugely delicate works with a solemnity, because prayers are taking off towards the infinite.

Biografia

Nata il 4/5/1975 a Treviso.
Diplomata in Pittura nel 1998 all’Accademia di Belle Arti di Venezia (diploma con lode), dove ha conseguito nel 2011 il Diploma di secondo livello in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo-Scultura (diploma con lode con discussione della tesi: Trascendenza, Psychè, Sogno).
Docente di discipline pittoriche, vive e lavora a Brescia.

Galleria: Bellati Eventi
info@bellatieditore.com http://www.bellatieditore.com


ADSUM artecontemporanea scrive:

GIOVANNI MORGESE
Iron&fire

A cura di Maria Vinella e Renato Brucoli
Sede espositiva: Galleria ARCA – Lecce
Vernissage sabato 6 settembre 2014 ore 18,30

Galleria ARCA
Via Palmieri, 28 – Lecce
visitabile dal 6 al 20 settembre 2014

orario apertura: 18,30 – 21,30 (chiuso i giorni festivi)
info: 329.1061703 – amicopassa@alice.it
247.5057209 – morgese.bonaduce.art@libero.it

Catalogo monografico disponibile in galleria.

La Galleria ARCA di Lecce, ospita la terza tappa della mostra “Ferro&fuoco” dopo la prima a Roma nella galleria “Arte Fuoricentro”e la seconda nella Pinacoteca Michele De Napoli a Terlizzi (Ba). Il progetto presenta il risultato della ricerca più recente dell’artista.
“ Dall’inizio del proprio lavoro, Morgese indaga specificità linguistiche e operative diverse, componendo e scomponendo pazientemente ogni elemento del linguaggio visivo…”. “ Nella serie di progetti messi a punto dopo il Duemila – cicli generati all’insegna del ferro e del fuoco – i metalli poveri si sommano ai materiali naturali e insieme affrontano combustioni, consunzioni, fusioni. Ne nascono sculture filiformi e spazi ermetici, figure drammatiche e silenti testimoni della condizione contemporanea. Nelle composizioni dedicate alla figura umana, eleganti forme femminili e corpi celesti asessuati appaiono forati da segni di stelle, di spirali generative, di falci di lune e di soli nascenti, mentre figurazioni di esseri immoti meditano o pregano con le braccia levate al cielo.””Nelle vuote sagome architettoniche circolari/quadrangolari/rettangolari, con frammenti di lettere e parole che bucano gli assemblaggi dei ferri, nei microuniversi di simboli primari nascosti tra le lamiere, lo scultore sospende i pesi dei pezzi ferrosi incastrandoli e saldandoli tra loro.” (Maria Vinella)
“La ricerca artistica di Giovanni Morgese è orientata da una spiritualità nuda, essenziale, francescana, radicale. Incarnata e svettante. “Pesante” e “leggera” insieme. Dolente e gioiosa. In sintesi: crocifissa e risorta. Segnata dalla materia povera (il legno e il ferro, in cui l’artista scava) e dal simbolo (in cui l’homo religiosus indaga). Arte e vita si tuffano nello stesso mare, inverate dalla testimonianza. E non richiedono molte parole per manifestarsi.” “Ecco, allora,che accostare le silhouette e le strutture metalliche di Morgese è come entrare fiduciosi in una cattedrale; anzi nell’umanità traviata e redenta, cattedrale di Dio: varcata la soglia del luogo sacro, viene naturale segnarsi e… abbeverarsi a quote di cielo, smaltita la polvere e le morchie del vissuto”. (Renato Brucoli)
Giovanni Morgese inizia la sua attività artistica nel 1980 con una personale alla galleria « Pino Pascali » di Polignano a mare (Ba). Subito notato dai critici d’arte per la sua originale ricerca segnico-simbolica, avvia un percorso di mostre che lo porterà in diverse città italiane. Farà parte de « La Cooperativa » di Mimmo Conenna (Bari 1983) con la quale sarà presente nelle mostre: « Laboratorio Puglia » ; « Una nuovissima generazione nell’arte italiana » (Siena 1985 a cura di E. Crispolti) ; « Linee parallele » (Taranto a cura di F. Sossi) . «Transit art » (Grecia a cura di A. D’Elia) ; « Via col vento » (Barletta 1988 a cura di M. Vinella) ; « Triennale internazionale di arte sacra » (Celano 1999 a cura di G. Di Genova) . Sarà presente nella « I^ Biennale d’arte d’italia » a cura di Politi (Trevi ‘Perugia’ 1998) ; « Festival mondiale dell’arte sulla carta » (Slovenia 2000). Altre sue mostre saranno in fiere come « Miart » a Milano, « Expo arte » a Bari e in diverse città italiane in spazi pubblici e privati. Fortemente legato alla sua terra, è tra i fondatori delle gallerie« Omphalos » di Terlizzi (1990) e di « ADSUM artecontemporanea (2005). Molto attivo nell’arte sacra con numerose opere pubbliche e private.


ADSUM artecontemporanea scrive:

LA CROCE NOSTRA SPERANZA
In esposizione le opere di: Maria Bonaduce e Giovanni Morgese

Vernissage giovedì 11 settembre 2014 ore 20,00

Riflessone di P. Massimiliano Carucci

Presso
Salone S. Francesco – Santuario del SS. Crocifisso Via san Francesco d’Assisi, 196 – Rutigliano (BA)
visitabile dall’ 11 al 15 settembre nei seguenti orari: giorno 12 e 13 ore 9 – 12; giorno 14 ore 9 – 12 e 17 – 20; giorno 15 ore 9 – 12.

In occasione della festa liturgica dell’Esaltazione della Croce, la comunità francescana del Santuario del SS. Crocifisso di Rutigliano in collaborazione con ADSUM arte contemporanea di Terlizzi ospita , nel salone S. Francesco, la mostra :” CROCE SICURA SPERANZA” curata da P. Massimiliano Carucci rettore del santuario.
In esposizione le opere di scultura e pittura dell’artista Giovanni Morgese e una video proiezione di circa duecento opere ad acquerello e pastello dell’artista Maria Bonaduce. Queste ultime hanno illustrato dal 1999 al 2014 il noto Almanacco cappuccino a diffusione nazionale. Un variegato itinerario sul sacro con una particolare attenzione al tema del dolore e della speranza .
Così scrive P. Carucci: ”La croce segno della nostra speranza
C’è una luce che illumina costantemente il buio della nostra esistenza umana e questa luce si chiama speranza.
La Speranza è attesa e fiducia che si realizzi quanto il nostro cuore desidera e quanto ci è stato promesso. La nostra vita è una promessa: promessa di felicità, promessa di eternità, promessa di realizzazione massima dell’esistenza. Tutte queste promesse incontrano, nella loro realizzazione, innumerevoli ostacoli a tal punto che molto spesso ci fermiamo e dubitiamo di poter raggiungere la meta.
Qui si rende indispensabile la Speranza da non confondere con l’ottimismo o con il pensiero positivo. Per noi cristiani la speranza coincide con l’ardente attesa della piena rivelazione di Gesù, del Figlio di Dio. Tale rivelazione si è in parte compiuta anche se ne attendiamo la sua piena realizzazione: Cristo crocifisso è la rivelazione ultima di Dio.
Il messaggio della croce, inoltre, non si può separare dalla risurrezione. All’inizio del suo vangelo Giovanni afferma: “abbiamo visto la sua gloria”. Dove Giovanni ha visto questa gloria? Non può essere che sotto la croce. La gloria di Dio consiste nell’averla nascosta per amarci fino alla fine.
La croce svela il peccato, l’ingiustizia e la menzogna e rivela, contemporaneamente, il più grande amore, la giustizia e verità di Dio.
La nostra libertà è stata comprata a caro prezzo (cfr 1Cor 6,30) ed è una liberazione integrale che abbraccia l’uomo in ogni sua dimensione. La totalità della liberazione si realizza con la risurrezione, la quale porta l’uomo al suo vero compimento di se, giacché la sua meta è la libertà in Dio e la piena comunione con lui e con il prossimo. La risurrezione di Gesù manifesta che l’oppressione non sconfigge Dio, ma anzi Dio la trasforma in possibilità di libertà.
Chi risuscitò fu il crocifisso; chi libera è il Servo sofferente e oppresso. La risurrezione ha mostrato che vivere per la verità e la giustizia non è senza senso; che all’oppresso e all’eliminato è riservata la Vita che si manifestò in Gesù Cristo.
E’ proprio per questo che la liturgia del venerdì santo esprime questo carattere liberante e vittorioso della passione di Gesù con una solenne processione in cui la croce viene portata davanti alla comunità e da essa venerata: Guardate la croce su cui è stato appeso il Signore, la Salvezza del mondo. Venite, adoriamo!”

Per info: Santuario SS. Crocifisso Via san Francesco d’Assisi, 196 – Rutigliano
P. Massimiliano Carucci cell. 333 4487482

ADSUM artecontemporanea
http://www.retearte.it adsum.arte@libero.it Tel. 3476502478 –


Casalmaggiore Contemporanea scrive:

Un progetto senza confini, straordinario per dimensione e numero di soggetti coinvolti, a cui Brunivo Buttarelli sta lavorando da tempo. Un progetto legato all’arte contemporanea che vedrà la compresenza, a Casalmaggiore(CR), di 66 artisti (67 con Brunivo, tanti quanti i suoi anni) artisti provenienti da tutto il mondo: dalla Germania come dalla Corea, dalla Serbia come dalla Grecia, dal Brasile agli Stati Uniti, e poi ancora Bosnia, Giappone, Egitto, Sudan, Kuwait. Pittori, scultori, performers, grafici. Artisti che hanno risposto positivamente all’invito dell’artista e che saranno presenti, con loro opere e fisicamente, dal 6 settembre al 5 ottobre. “Casalmaggiore contemporanea. Brunivo Buttarelli and Friends: l’arte, lo spazio, il tempo” è una rassegna di arte e cultura contemporanea che, attraverso il lavoro dello scultore Buttarelli e l’esplorazione dei motivi della sua ricerca, comprende una serie di mostre, installazioni, concerti e incontri di approfondimento sui temi del tempo e dello spazio.

Le opere saranno visitabili dal Martedì al Sabato dalle 15 alle 19 e la Domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. L’orario di apertura condiviso di tutte le sedi espositive sostituirà i normali orari di apertura di Museo del Bijou e del Museo Diotti. La visita di questi ultimi sarà possibile anche nella mattina dei giorni feriali solo per gruppi previo appuntamento. La visita alle opere e la partecipazione agli eventi collaterali sono gratuite.

Info: http://www.casalmaggiorecontemporanea.itbrunivobuttarelliandfriends@gmail.com – 366/1789131


Arte Communications scrive:

OPEN 17 – Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni

OPEN, Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni inaugura la sua diciassettesima edizione dal 28 agosto al 28 settembre 2014 parallelamente alla Mostra d’Arte Cinematografica.

Più di trenta artisti internazionali che si misureranno con interventi site specific presso le aree pubbliche di Venezia Lido e dell’Isola di San Servolo.

La mostra, ideata e curata da Paolo De Grandis, co-curata da Carlotta Scarpa è organizzata da PDG Arte Communications in collaborazione con la Municipalità di Lido Pellestrina ed è patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero degli Affari Esteri, Regione del Veneto, Provincia di Venezia.

In OPEN il binomio scultura-ambiente è un tema inesauribile e affascinante in virtù della forte matrice concettuale che si rinnova nell’intento di presentare i molteplici aspetti del discorso artistico. La necessaria controparte sono gli spazi urbani e le aree verdi di un territorio inteso nella complessità delle sue valenze antropologiche e culturali.

OPEN ha creato negli anni un genius loci forte delle innumerevoli presenze artistiche internazionali che hanno apportato culture e tradizioni diverse nell’isola ridefinendone il sostrato culturale. Si crea così ogni anno un ampio orizzonte di sperimentazione linguistica, le cui opzioni nel caso della scultura sono diventate sempre più sensibili alla scelta stessa dei materiali, sia che appartengano alla tradizione statuaria sia che siano riferibili alla produzione industriale fino alle installazioni suscettibili dei più sorprendenti processi di risemantizzazione.

Ad OPEN scultura, installazione e ambiente si misurano su un piano parallelo suscettibile alla visione personale dell’artista in un percorso ideativo e poetico capace di misurarsi con certi aspetti rituali e simbolici degli spazi pubblici. La ricerca di OPEN è pertanto scevra da modalità comunicative e linguistiche già date ed in qualche modo acquisite ma si sviluppa in fieri assumendosi il rischio dell’esito.

OPEN cerca allora di definire alcuni ambiti, alcuni contesti che arricchiscono questa fabbrica di arti declinati non solo nella forma canonica, ma anche in quelle zone di confine dove la creatività si confronta con la comunicazione, con i suoi meccanismi e con le sue finalità.

Tra le tante interpretazioni possibili c’è l’alternarsi continuo della sensibilità nell’immaginare l’arte contemporanea negli spazi pubblici, c’è il fil rouge delle collaborazioni tra artisti, curatori ed enti promotori complici in entusiasmanti sinergie artistiche. Si rinnova la collaborazione curatoriale con Chang Tsong-zung per la Cina, Ebadur Rahman per il Bangladesh e Yang Wen-i per la partecipazione Taiwanese. In particolare saranno presentati i giovani artisti provenienti dalla National Taiwan University of Arts parallelamente ad un progetto di didattica che si svolgerà con un workshop rivolto a bambini di età compresa tra i 4 e i 10 anni. Un’occasione di scambio tra bambini Taiwanesi e Veneziani per imparare e sperimentare le tecniche calligrafiche.

Racconterà della grande sfida di OPEN e del suo ideatore Paolo De Grandis il documentario curato e prodotto da Marco Agostinelli che sarà presentato in anteprima nel corso del finissage.

Nel corso dell’esposizione sarà indetta la quinta edizione del Premio Speciale Arte Laguna che sarà assegnato ad un giovane artista selezionato dalla giuria del Premio Arte Laguna. Tale premio offrirà al vincitore la possibilità di figurare tra i finalisti del Premio Arte Laguna 2015 ed esporre nell’ambito del circuito organizzato dalla stessa associazione.

OPEN rinnova l’osmosi fra differenti mondi culturali, si crea da sé all’aria aperta attraverso movimenti spontanei ed interattivi.

ARTISTI PARTECIPANTI
Austria – Gerhard Krammer
Bangladesh – Avi Shankar Ain
Germania – Irene Anton, Iris Brosch, Federico Schiaffino
Gran Bretagna – Mark Aspinall, Tim Ellis
Italia – Marco Agostinelli, CaCO3, Roberto Cambi, Luciano Chinese, Eracle Dartizio, Duilio Forte, Flavio Marzadro, Miresi, Fabio Ranzolin, Maria Teresa Sabatiello, Wolfgang Zingerle
Norvegia – Andrew Barton
Paesi Bassi – Erik Wijntjes
Perù – Ana Maria Reque
Russia – Sasha Frolova
Spagna – Manuel Marti Moreno, David Sánchez León
Ucraina – Victor Sydorenko
National Taiwan University of Arts – CHEN Ting-Chang, CHIU Fang-Yi, KOU Che-Yin, LAI Mei-Ju, LIN Yu-Chen, LU Ching-Chen, Tanes Naipanich


Spazio Open scrive:

New York o Mosca? prendo l’aereo o Google Maps?

Non sono domande insensate per l’artista Annalisa Casini, che in realtà all’aereo preferisce il pc e quindi, i suoi viaggi diventano virtuali, come i suoi ricordi che si trasformano poi in
innovativi collages.

Unordinarysetup Disassembled è il nome del suo progetto che raccoglie in se’ foto tratte da Google Maps, scatti reali presi dalla rete.
Unordinarysetup Disassembled è il titolo della personale di Annalisa Casini, che sarà inaugurata

lunedi 21 luglio alle ore 21.00
allo Spazio OPEN Bevacqua Panigai
in piazza Sant’Andrea 5 a Treviso.

Per la prima volta, Annalisa Casini, artista poliedrica delle arti visive e del design di riciclo, si occupa di fotografia e digital art.

Il progetto ha avuto inizio 4 anni, quando nell’estate del 2011 voleva andare a New York ma non aveva soldi per l’aereo e così ha deciso di visitare la Grande Mela virtualmente attraverso Google Maps. Questo nuovo mezzo si è dimostrato elemento fondante per i suoi creativi collages realizzati con le vedute da Street View e dal Satellite.
Nasce cosi Unordinarysetup Disassembled, una sorta di diario di un viaggio virtuale, durato un anno attraverso gli Stati Uniti d’America e poi intorno al mondo, composto da 33 collages innovativi dalle vedute bizzare ed ironiche e un libro, dove sono raccolti e completati con annotazioni personali.

La mostra rimarrà aperta fino al 28 luglio: dal mercoledì al venerdì ore 15 alle 19.00
sabato su appuntamento chiamando il 349-0952629


Celeste Network scrive:

Celeste Prize 2014, VI edizione
La deadline per aderire al Celeste Prize è stata posticipata al 30 luglio 2014; il premio internazionale di arte contemporanea che ogni anno accoglie artisti provenienti da tutto il mondo senza limiti di età o professione.
Maggiori info sul Prize:
http://www.premioceleste.it/celesteprize-it-2014/

In palio 20.500 euro di premi in denaro suddivisi nelle varie sezioni:
Premio Progetto 4.000 euro
Pittura & Disegno 4.000 euro
Fotografia & Grafica Digitale 4.000 euro
Video & Animazione 4.000 euro
Installazione, Scultura & Performance 4.000 euro
Premio del Pubblico 500 euro

La chief-curator del Celeste Prize 2014 è Elena Sorokina, curatrice indipendente che ha recentemente organizzato progetti espositivi per la Biennale di Mosca e per lo Stedelijk Museum, oltre ad aver pubblicato numerosi cataloghi e scritto articoli per riviste come Artforum, Flash Art ed il Manifesta Journal.


Internazionale d'arte lgbte scrive:

L’Internazionale d’Arte LGBTE (La Grande Battaglia Trova Esito) di Torino giunge alla sua settima edizione. I lavori degli artisti selezionati saranno esposti negli spazi post industriali dell’Ex Manifattura Tabacchi dall’8 settembre al 17 ottobre 2014.

L’Internazionale d’Arte LGBTE, promosso dall’Associazione Culturale Koinè, in collaborazione con la Fondazione Artévision, si presenta come mezzo di divulgazione di giovani artisti emergenti e di cultura. Svolgendosi in concomitanza delle immatricolazioni studentesche dell’Università di Torino, l’esposizione sarà occasione di totale coinvolgimento, abbracciando la Città a partire dai giovani.

IL TEMA DELL’EDIZIONE 2014: S.A.L.I.G.I.A – i 7 vizi capitali, una tematica che coinvolge l’uomo dalle sue più profonde radici fino a giungere ai tempi attuali. Superbia, Avarizia, Lussuria, Invidia, Gola, Ira, Avarizia: molteplici spunti di riflessione per gli artisti che desiderano partecipare alla mostra. I 7 vizi capitali, nel corso dei secoli, pur assumendo interpretazioni differenti, restano indissolubilmente legati alla società dell’uomo, alla sua vita e al suo vivere quotidiano. L’Internazionale d’Arte LGBTE vuole dare libera voce alle immagini degli artisti, con lo scopo di costruire una visione universale del tema, uno specchio in cui è possibile riflettere molteplici punti di vista.

IL PREMIO: Il miglior artista dell’edizione 2014 avrà la possibilità di esporre una propria personale in occasione dell’Internazionale d’Arte LGBTE 2015 a Venezia, che si svolgerà dal 6 maggio al 30 ottobre 2015 all’interno del Chiostro della Santissima Trinità dell’Ex Convento dei Frari, contemporaneamente alla Biennale d’Arte di Venezia 2015

PER PARTECIPARE ALL’INTERNAZIONALE D’ARTE LGBTE:
Collegandosi al sito http://www.lgbtearts.com/come-partecipare/ e compilando gli appositi spazi, sarà possibile ricevere l’application form per partecipare all’Internazionale d’Arte LGBTE.


Luca Curci scrive:

My Cities, Your Identities
International video-art and photography festival
July 18-24, 2014

International ArtExpo, in collaboration with BigCi – Bilpin international ground for Creative initiatives, is proud to announce the opening of My Cities, Your Identities, international art festival of photography and video art, which will be held at BigCi – Bilpin international ground for Creative initiatives artist residency on the edge of Wollemi National Park, Australia, from the 18th to the 24th of July 2014.

The opening party of the event will be on July 19, 2014 at BigCi, starting from 2 PM to 4 PM (free entry).

organizer: International ArtExpo
curator: Luca Curci
press office: It’s LIQUID
venue: BigCi – Bilpin international ground for Creative initiatives, Bilpin, NSW, Australia.
RSVP for address to sculptor@raebolotin.com
opening: July 18, 2014 from 11.00 AM; opening party Saturday, July 19, 2014 from 2 PM to 4 PM
dates: from the 18 to the 24 of July 2014; from 11 AM to 4 PM, free entry

Among all the selected artists for the exhibition, has been selected the winner of an art residency stay in BigCi, from the 14th to the 27th of July 2014: Shaun Wilson. Congratulations!

My Cities, Your Identities explores the parallel relationship between cities’ transformations and identities’ evolution: modern metropolis are often the result of the compound of different cities and cultures, as it is for contemporary identities. During this borderless time we have the possibility to live and experience a constant hybridization among cities, bodies, societies, cultures and new technologies, which shapes and regenerates our individualities. Our whole being evolves as well as contemporary cultures and modern cities do.
The exhibition is curated by Arch. Luca Curci (Founder of LUCA CURCI ARCHITECTS and It’s LIQUID Group).

BigCi (www.bigci.org) is an independent, artist run, not for profit micro artist residency program with a focus on supporting serious artists by facilitating their projects. BigCi provides a ground for the professional development of artists from various fields, such as the Visual Arts, Performing Arts, Literature, Music, Photography, Film, and Hybrid Arts. Painters, sculptors, multimedia artists, performance artists, writers, musicians, filmmakers and other creative souls are invited to apply for the residency. In addition to the artist residency program, BigCi is available for a variety of events, performances, workshops, installations and exhibitions.

.video art
Gabriella Parisi . Italy | Mario F. Londoño Muñoz . Argentina | Nia Maria Moilanen & Chad Cogdill . Finland | Gregory Steel . USA | Lucia Flego . Italy | Debbie Davies . USA | Laurence Gartel . USA | Peter Trukenbrod & Barbara Ekström . Sweden | Pilar G. Calero . Spain | Christine Istad . Norway | Fred L’Epee . Switzerland| Candaş Şişman . Turkey | Kate MacDonald . Canada | Toni Simò . Spain | Shaun Wilson . Australia | Susan Yeung & Russell Morton . Singapore
.photography
Tatjana Leuzzi . Germany | Tobias D. Oggenfuss . USA | Malgorzata Basinska . Norway | Ivana Russo . Italy

International ArtExpo is an art organization that provides a significant forum for cultural dialogue between all artists from different cultures and countries. ArtExpo is grateful to all of the institutions, corporations, and individuals who support our artistic projects. We work with a number of national and international galleries as well as publishers, museums, curators and critics from all over the world. We help artists through solo and group exhibitions, gallery representation, magazine reviews and advertisements, press releases, internet promotion, as well as various curatorial projects.

International ArtExpo
Corso Vittorio Emanuele II, 33
70122 Bari (Italy)
+39.0805234018
+39.3387574098
lucacurci@lucacurci.com
http://www.lucacurci.com/artexpo


Celeste Network scrive:

La deadline per aderire al Celeste Prize è il 15 luglio 2014, il premio internazionale di arte contemporanea che ogni anno accoglie artisti provenienti da tutto il mondo senza limiti di età o professione.
Maggiori info sul Prize:
http://www.premioceleste.it/celesteprize-it-2014/

In palio 20.500 euro di premi in denaro suddivisi nelle varie sezioni:
Premio Progetto 4.000 euro
Pittura & Disegno 4.000 euro
Fotografia & Grafica Digitale 4.000 euro
Video & Animazione 4.000 euro
Installazione, Scultura & Performance 4.000 euro
Premio del Pubblico 500 euro

La chief-curator del Celeste Prize 2014 è Elena Sorokina, curatrice indipendente che ha recentemente organizzato progetti espositivi per la Biennale di Mosca e per lo Stedelijk Museum, oltre ad aver pubblicato numerosi cataloghi e scritto articoli per riviste come Artforum, Flash Art ed il Manifesta Journal.

I componenti della giuria internazionale sono:
Antonia Alampi – Curator, Beirut Art Centre, Cairo, Egitto
Natasa Petresin Bachelez – Chief-Editor Manifesta Journal, Amsterdam, Paesi Bassi
Daniele Balit – Independent curator and critic, Francia
Daria de Beauvais – Curator al Palais de Tokyo, Paris, Francia
Jelle Bouwhuis – Curator allo Stedelijk Museum, Amsterdam, Paesi Bassi
Andrea Bruciati – Independent curator e critic, Italy
Katerina Chuchalina – Curator al V-A-C Foundation, Moscow, Russia
Jonathan Lahey Dronsfield – Independent curator e filosofo, Regno Unito
N’Goné Fall – Independent curator e founder di Gaw-Lab, Senegal
Andrew Hunt – Director di Spacex, Exeter, Regno Unito
Mélanie Mermod – Independent curator, Svizzera
Solvej Helweg Ovesen – Artistic Director al Grosses Treffen, Berlin, Germania
Oscar Roldàn-Alzarte – Curator, Museum of Modern Art Medellin, Colombia
Pedro Vélez – Independent curator, Chicago, USA

La mostra finale e la premiazione si terranno presso l’Assab One di Milano, dal 15 al 23 novembre 2014.

La quota di adesione per partecipare con un’opera singola è di 50 euro, per un progetto 90 euro.

Celeste Network conta oltre 60.000 iscritti tra artisti e professionisti del settore (galleristi, critici, curatori, giornalisti); un luogo dinamico dove si possono scambiare opinioni, mostrare i propri lavori e ricercare contatti nel mondo dell’arte


ADSUM artecontemporanea scrive:

SPARSA ANIMAE FRAGMENTA RECOLLIGAM
(Raccoglierò i frammenti sparsi dell’anima)

opere di MARIA BONADUCE

Patrocinio del Comune di Terlizzi

Vernissage domenica 20 luglio 2014 ore 20,00

Interverranno il Dott. Ninni Gemmato sindaco di Terlizzi e il dott. Vito Bernardi

Presso
ADSUM artecontemporanea
v. Marconi 5 (Palazzo della Meridiana) Terlizzi (BA)

visitabile dal 20 luglio al 11 ottobre 2014

orario:
dal lunedì al sabato dalle ore 10.00-12.30 19.00- 20.30 chiusura giovedì pomeriggio e festivi
http://www.retearte.itadsum.arte@libero.it Tel. 3476502478
Questa mostra raccoglie il lavoro di ricerca degli ultimi cinque anni dell’artista. Il titolo:” Sparsa animae fragmenta recolligam” in evidente riferimento al Petrarca, indica una tappa inevitabile nel metaforico viaggio della nostra vita: il momento in cui, in conseguenza di un avvenimento traumatico, il nostro antico mondo va in pezzi e siamo chiamati a raccogliere i frammenti di ciò che resta come il frettoloso viandante che porta con sé solo l’essenziale, per proseguire il cammino con un fardello più lieve. La ricerca ha inizio tra lo smarrimento che frantuma anche i ricordi e il bisogno di un lento e paziente recupero delle macerie, una ricostruzione attraverso i “frammenti sparsi dell’anima” per ricomporre in modo nuovo, con un processo di sintesi , i luoghi della mente. Nuovi “Paesaggi” senza alcun riferimento a luoghi vissuti benché strutturalmente simili. Sono pensieri, sensazioni, a volte solo intuizioni. Il mezzo è sempre lo stesso: acqua pura e pigmento: l’essenziale.
Maria Bonaduce nasce a Terlizzi (Ba) nel 1955 dove lavora dal 1973, anno in cui ha terminato gli studi artistici. Da allora ha esposto in varie mostre, in Italia (Roma, Milano, Torino, Matera, Napoli, Messina, Verona, Venezia, Sondrio, Como, Piacenza, Cremona, Pisa, Bari, Siena, Reggio Emilia, Bolzano, Massa) e all’estero (Canada, Messico, Ungheria, Francia, Stati Uniti, Emirati Arabi, Bulgaria, Israele, Romania, Inghilterra). Predilige la tecnica dell’acquerello ricevendo importanti consensi internazionali. Notevole ritrattista e paesaggista, da diversi anni si dedica all’Arte Sacra con dipinti e vetrate istoriate.
Ha realizzato numerose opere pubbliche a Cascia (PR); Bari; Scutari (ALBANIA); Capurso; Bitetto (BA); Depressa (LE); Gubbio (PR); Ostuni (BR); Terlizzi (BA); Ruvo Di Puglia; Molfetta (BA); Tricase (LE). Dal 2000 al 2014 autrice delle pergamene del prestigioso: “Riconoscimento internazionale S. Rita da Cascia”. E’ tra i fondatori nel 2007 di ADSUM artecontemporanea.
Opere dell’artista sono esposte in permanenza presso i Musei Diocesani di Jesi (An) e Molfetta; nelle Civiche gallerie di Tolentino, Cupra Montana e Bitonto (Ba).

ADSUM artecontemporanea
Ufficio stampa : Nicolò Marino Ceci – marketing: Francesco Parisi
Progetto grafico: Patrizia Ricco
sito internet: Giuseppe Marella – foto: Salvatore Simonetti


dario ciferri scrive:

Martedì 8 luglio alle 18.00 all’interno della Sala Polivalente di Cupra Marittima sarà presentata la mostra collettiva Altra consuetudine: di Venere e di Marte…
La mostra, organizzata dalla Galleria Marconi, dall’Associazione Marche Centro d’Arte, dal Comune di Cupra Marittima e dalla Pro Loco di Cupra Marittima, in collaborazione con L’Associazione Alta Fedeltà, presenta le opere di Giovanni Alfano, Attinia, Luca Bidoli, Giuseppe Biguzzi, Nicola Caredda, Roberto Cicchinè, Rocco Dubbini, Francesca Gentili, Elena Giustozzi, Ping Li, Giovanni Manunta Pastorello, Giorgio Pignotti, Solidea Ruggiero, Josephine Sassu, Gabriele Silvi, Rita Soccio, Rita Vitali Rosati, Zino.
La collettiva è a cura di Dario Ciferri, coadiuvato nella parte testuale dalle critiche Nikla Cingolani, Rebecca Delmenico, Alessandra Morelli, Loretta Morelli, Maria Letizia Paiato, Cristina Petrelli.
La Sala Polivalente si trova in viale Giuseppe Romita n° 2, sul Lungomare di Cupra Marittima.

Il progetto della mostra collettiva è nato su iniziativa della Pro Loco di Cupra Marittima e del presidente Pino Neroni per fare proseguire la collaborazione e l’esperienza positiva scaturita dalla sezione cuprense dell’Expo di arte contemporanea di Marche Centro d’Arte.

La Galleria Marconi e Marche Centro d’Arte continuano nella loro attività di promozione dell’arte nel territorio, secondo l’idea che l’arte e i suoi riti possono diventare un fattore di aggregazione nel territorio. Concluso l’Expo di arte contemporanea, che ha occupato i mesi di giugno e luglio, l’attività espositiva riprende con la collettiva Altra consuetudine: di Venere e di Marte…, che vuole essere idealmente un momento di riflessione su quanto fatto e un ponte verso le nuove attività che riprenderanno a settembre.

“Arriva l’Estate e l’Arte si sposta in riva al mare.
Adattamento, mutazione, ripensamento, installazione, le mostre si pensano e modellano in funzione dello spazio, non ne esistono di strettamente vocati all’arte, e il dialogo tra arte e luogo è una sfida costante e ogni volta avvincente. Sono stato chiamato a interpretare questo spazio e ho deciso di raccontare le due realtà artistiche forse più vive nel nostro territorio due realtà che si intrecciano e hanno intrapreso un percorso di cammino comune anche perché hanno come punto di contatto la figura del gallerista e direttore artistico Franco Marconi, che al paese di Cupra Marittima è fortemente legato e ha dedicato energie e idee. Altra consuetudine: di Venere e di Marte… è l’idea della possibilità di far convivere storie diverse e di poter creare nuove tradizioni che si stacchino dal comune modo di vedere, superando preconcetti e credenze a volte ridicoli. Sempre in tale chiave si è deciso di superare il tradizionale passaggio del curatore-autore dei testi per passare a una chiave critica di tipo collettivo, ho così chiesto alle critiche (Nikla Cingolani, Rebecca Delmenico, Alessandra Morelli, Loretta Morelli, Maria Letizia Paiato, Cristina Petrelli) che quest’anno hanno curato l’Expo di arte contemporanea Marche Centro d’Arte di collaborare a questa esposizione, che racconta delle storie, offre molti spunti di riflessioni ma che vuole prima di tutto e soprattutto parlare di arte e mostrare arte.” (Dario Ciferri)

Scheda tecnica

curatore: Dario Ciferri
testi critici: Dario Ciferri, Nikla Cingolani, Rebecca Delmenico, Alessandra Morelli, Loretta Morelli, Maria Letizia Paiato, Cristina Petrelli.

fotografia: Stefano Capocasa
riprese video: Stefano Abbadini
allestimenti: Andrea Fontana

dall’8 luglio al 22 luglio
orario: lunedì – sabato dalle 21.30 alle 23.30
domenica dalle 18 alle 20 – dalle 21.30 alle 23.30

spazi:
Sala Polivalente
Viale Giuseppe Romita, 2
63064 Cupra Marittima (AP)

Con il supporto di Ostello degli Artisti: http://www.appartamenti-cupramarittima.com

Info

Pro Loco Cupra Marittima
Piazza della Libertà 11
tel-fax 0735-779193
web: http://prolococupram.altervista.org/joomla/it/
Facebook: https://www.facebook.com/groups/339830792717223/

Galleria Marconi di Franco Marconi
C.so Vittorio Emanuele, 70
63064 Cupra Marittima (AP)
tel 0735778703

e-mail galleriamarconi@vodafone.it
blog http://galleriamarconicupra.blogspot.com/
Facebook http://www.facebook.com/galleriamarconi
twitter https://twitter.com/GalleriaMarconi

Ass. Marche Centro d’Arte
web: http://mcda.cocalosclub.it/
Facebook: https://www.facebook.com/marchecentrodarte
Twitter: https://twitter.com/mcdarte
email mcda@cocalosclub.it


Flavio scrive:

“Fragments, signs, words. Art for waste. Rolling dustbins at the Metamuseum.”

From Calvino’s invisible cities to the thousand ideas that can be experienced at a visible Metamuseum. Till the end of July, the Travelling Metamuseum of Emilia-Romagna, housed in the prestigious Palazzo Albertini in the main square of Forlì, will continue to offer extraordinary events to play with creativity though a rich series of manual workshops, guided tours, and artistic performances.

The July programme will start with the presentation of the children’s book Bip Calamita ed altre star da favola (edited by Homeless Book), followed by the exhibition “Seeing and observing” by the Catalan artist Anton Roca. On Tuesday and Saturday afternoon, the Metamuseum will offer manual workshops for children and their parents (admission by donation), including Natural and naturalized, materials and landscape (by La Còcla environmental education centre), and Dragon-Butterfly. Flights of multicoloured butterflies and dark nocturnal birds (by Fantariciclando association). On Saturday afternoon, the Metamuseum will give you the opportunity to take part in a free guided tour in French (by Marie-Line Zucchiatti, professor), Greek (by Angeliki Drossaki, artist), and German (by Walburga Mueller, art maker). All activities are free but booking is required (metamuseogirovago@gmail.com). On Wednesday night, the programme includes special artistic performances, such as “Rolling dustbins”, an hip-hop performance by Black out together with Eddy & Artur, “Unusual records: Habana 57” by the Dj Tito Valdez, and “Sounds that do not turn into words” by the Argentine anthropologist Ruben Andrès Costanzo.

The Metamuseum will be open in June and July, from Tuesday to Saturday from 4 pm to 7 pm. Free admission. The project is carried out by the Fantariciclando association together with other partners, with the support of the Emilia-Romagna region – 2011/2013 Environmental Action Plan for a sustainable future, and the backing of the Municipality of Forlì.


Antonietta scrive:

Food Culture & Slow Art
L’arte che rappresenta il gusto

Si inaugura venerdì 4 luglio 2014 Food Culture & Slow Art | L’arte che rappresenta il gusto. Con la collaborazione degli artisti invitati a partecipare, sarà affrontato il tema dell’alimentazione, sarà nella sua essenza, un viaggio attraverso le sensazioni create dai “segni visivi” e dal “gusto”, riconosciuti quali patrimonio culturale e creativo.

Si parlerà del “nutrimento” non solo dal punto di vista organico, ma anche dal punto di vista etico, sociale ed intellettuale: l’educazione al cibo ed alle risorse
alimentari, mutuata dalla rappresentazione artistica.

L’evento si articolerà in due giornate venerdì 4 e sabato 5 luglio. In programma dibattiti e conferenze sul tema del cibo ed una mostra di arti visive ad essi collegata curata da Antonietta Campilongo.

Mostra e Conferenze si terranno presso gli spazi dell’Ex-Cartiera Latina, nel parco Regionale dell’Appia Antica (Via Appia antica 42, Roma).

Scheda tecnica

Titolo della manifestazione:

Food Culture & Slow Art
L’arte che rappresenta il gusto
A cura di Antonietta Campilongo
Con il Patrocinio di:
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Regione Lazio
Parco Regionale Appia Antica
Roma Capitale Municipio Roma VIII
CNA Roma
Genere: Arte contemporanea – Arti Visive | Performance | Video | Poesia
A cura: Antonietta Campilongo
Testi in catalogo: Giovanni Argan, Andrea Catarci, Luigi Straffi. Antonella Catini Lucente, Bart Verlinde, Collettivo Neworld
Catalogo: Neworld Edizioni
Progetto e organizzazione:
Associazione Neworld – ecologia e sociale – NWart
Ufficio Stampa: NWart
Periodo esposizione: dal 4 al 5 luglio 2014
Sede: Ex cartiera Latina – Sala Appia – Sala conferenze – Parco Regionale dell’Appia Antica
Indirizzo: via Appia Antica, 42 Roma
Opening: venerdì 4 e 5 luglio ore 18.30 – 23.00
Ingresso : libero
Programma venerdì 4 luglio
Ore 18.30 Intervento del Presidente Andrea Catarci e delll’ Assessore alla Cultura Claudio Marotta del Municipio VIII – Sala Conferenze
Ore 19.30 Performance Take Away Words & Voices – Intervento Corale Performativo di Giorgio Fiume
Ore 21.30 Proiezione film breve BELLY BUTTON BROTH (Brodo di ombelico) La favola del pastaio che inventò il tortellino Regia di Giuseppe Gagliardi – Sala Conferenze
Ore 22.00 Performance slow motion di due giorni ed installazione degli artisti § innocenti
SOMETIMES I FooD VERY VERY SLOW [ mangiar bene, mangiar tutti (non gli altri)
carta musica ]
Programma sabato 5 luglio
Ore 18.30 Il Feng shui del cibo e della cucina – a cura di Pasquale Fonte e Luigi Straffi – Sala Conferenze
Ore 20.30 Performance slow motion di due giorni ed installazione degli a r t i s t i § i n n o c e n t i – SOMETIMES I FooD VERY VERY SLOW [ mangiar bene, mangiar tutti (non gli altri) carta musica ]
Ore 21.00 Associazione di promozione sociale Spazio etico Pasta madre, amore e fantasia – Dimostrazione e degustazione
Ore 21.30 Performance Flussi | Performers: Canto lunare Awisha Carolina Gentile, Suono lunare Pasquale Di Resta, Poesie lunari Lara Ferrara, Suoni lunari Roberto Scippa, Video onda bianca e maury, Portatori di lune.

Special Guest di onda bianca dal titolo Il ritmo delle 13 lune piene | un calendario lunare per l’armonia alla luce del sole

Artisti:
Artisti Innocenti – Rosella Barretta – Rossana Bartolozzi – Giulia Bonora – Fabio Cameli – Antonietta Campilongo – Antonella Catini – Antonella Catini Lucente – Federica Cecchi – Christian Ciampoli – Sergio Coppi – Simona Cristofari – Simonetta De Santis -Silvano De Bernardi – Easypop – Giorgio Fiume – Daniela Foschi – Catia Ghinelli – Gruppo Sinetetico – Ombretta Iardino – IoSpazio e Laura Bacchetti – Luciano Lombardi – Pompeo Massaro – Sante Muro – Albino Palamara – Leonardo Pappone – Loredana Raciti – Luca Rossini e Maura Manfredi – Paolo Russo – Angela Scappaticci – Barbara Uderzo – Bart Verlinde – Marco Veronese – Paolo Vignini – Michele Welke.

Info:
http://www.nwart.it
http://www.neworldproject.it
anto.camp@fastwebnet.it
Tel. 339 4394399

Food Culture & Slow Art
L’arte che rappresenta il gusto

Tramite questo evento d’arte, si intende raccontare quella cultura del cibo associata ai cibi genuini e al mangiare bene.
Lento mangiare, lento camminare, lento vivere, che recuperano una rinnovata attenzione verso gesti e valori travolti dai tempi iperattivi della società dei consumi. E volendo propagare questi valori, dove poteva mai essere rappresentata una simile filosofia di vita, se non in un territorio come il Lazio, dove notoriamente questa vocazione non ha mai cessato di esistere?
Dunque grazie anche alla location individuata nell’ Ottavo Municipio di Roma , Food Culture & Slow Art | L’arte che rappresenta il gusto, sarà nella sua essenza, un viaggio attraverso le sensazioni create dai “segni visivi” e dal “gusto”, riconosciuti quali patrimonio culturale e creativo.
Con la collaborazione degli artisti invitati a partecipare, sarà affrontato il tema dell’alimentazione; si parlerà del “nutrimento” non solo dal punto di vista organico, ma anche dal punto di vista etico, sociale ed intellettuale: l’educazione al cibo ed alle risorse alimentari, mutuata dalla rappresentazione artistica.

La scelta di intervenire nel dibattito di sensibilizzazione sui temi dell’alimentazione viene dall’analisi dell’ampio spettro di contenuti che abbiamo affrontato e che affronteremo in futuro, siamo convinti che un’azione artistica possa contribuire ad accrescere la conoscenza e la consapevolezza di questa emergenza, da affrontare a livello di una presa di coscienza globale.

Le urgenze in tema di alimentazione e nutrizione devono avere un posto di primo piano nelle scelte dei governi, delle istituzioni internazionali, e non ultimo a livello di comunità locali. In questi ultimi anni il dibattito intorno al cibo ha raggiunto un notevole grado di coinvolgimento del pubblico. E anche il mondo dell’arte, che sempre registra e spesso anticipa le tendenze estetiche e culturali, ha dedicato grande attenzione al mondo dell’alimentazione, mostrando creatività, curiosità e grande capacità propositiva.

L’atto del mangiare in una comunità umana evoluta non soddisfa solo il bisogno biologico di sfamarsi e nutrirsi, acquista piuttosto anche un significato culturale: mangiare, selezionare e moderare i consumi, nel rispetto del pianeta e delle sue risorse.

Muovendo dalla riflessione artistica si arriva ad indagare una dimensione concreta che si illumina di aspetti antropologici, come realtà dell’uomo in quanto tale, come fatto che chei riguarda tutti, ma proprio tutti.

Collettivo Neworld


Luca Curci scrive:

Pixels of Identities – Istanbul
International video-art, photography, installation and performing art festival
Opening: July 01, 2014

International ArtExpo, in collaboration with MIXER, is proud to announce the opening of Pixels of Identities – Istanbul, international art festival of photography, video art, installation and performing art, which will be held at MIXER gallery in Istanbul, from the 1st to the 10th of July 2014.

The opening of the event will be on July 01, 2014 at MIXER gallery, starting from 07.00 PM (free entry).

organizer: International ArtExpo
curator: Luca Curci
press office: It’s LIQUID

venue: MIXER, Boğazkesen Cad. No:45 Bodrum Kat, Tophane/İstanbul, Turkey
opening: July 01, 2014 starting from 07.00 PM
dates: from the 01 to the 10 of July 2014, from 11.00 AM to 07.00 PM, free entry

Pixels of Identities explores all the different facets of social, physical and cultural identities of our contemporary societies. Everyday we deal with a multitude of different identities and roles: we face the public life creating and adapting our social identities; our body and aesthetic tastes modify and are modified by our physical and sexual identities; our whole being evolves as well as contemporary cultures and modern cities do. Differences create new compounds and exchange possibilities.

The exhibition is curated by Arch. Luca Curci (Founder of LUCA CURCI ARCHITECTS and It’s LIQUID Group).

MIXER is an art platform that brings a different interpretation to the idea of modern art space, whilst discovering emerging artists and making unique artworks accessible to all. Mixer especially aims to target independent artists, those passionate about art and any bourgeoning collectors looking to start up a collection of their own.

.video art
C. Ryder Cooley & Bart Woodstrup . USA | Allison Kotzig . USA | Mar Garrido . Spain | Maggie Van Der Toorn . Italy | Blanca Giménez . Spain | Nina Athanasiou . Germany | Toni Simò . Spain | Jesús Segura . Spain | Kate MacDonald . Canada | Mario F. Londoño . Argentina | George Rosolymos & Maria Papadaki . Greece | Celia Wickham . UK | Eva Marathaki . Greece | Jean-René Leblanc . Canada | Kübra Isikli . Turkey | Zach Zecha . USA | Meng-Chin Huang . Taiwan | Giacomo Cardoni . Italy | Laurence Gartel . USA | Collective Another Thought . The Netherlands | Filippo Martelli . Italy | Ester Eva Damen & Suzan Tunca . Holland | Alessio de Girolamo . Italy | Miklos Veszpremi . UK | Santiago Escobar-Jaramillo . Colombia | Shaun Wilson . Australia | Larissa Araz . Turkey
.photography
Ali Berrada . Morocco | Sofia Venturini del Greco . Italy | Elodie Abergel . France | Maryam Rezaei . USA | Malgorzata Basinska . Norway | Maher Kouraytem . Lebanon | Gizem Karayavuz . Turkey | Julia Moral . Spain | Fabien Jakob . Switzerland | Neslihan Koyuncu . Turkey | Nancy Oliveri . USA | Enrico Prenna . Italy | Walter Brovia . Argentina | Ante Kustre . Croatia | Larissa Araz . Turkey
.performing art
Marizelda S. Eggertsson . USA | AslieMK . Turkey | Hilan Bensusan & Aharon . UK | Carla Paiolo . Italy

Visitors information: invite your friends and art lovers to the show. PIXELS EXHIBITION IS FREE ENTRY.

International ArtExpo
Corso Vittorio Emanuele II, 33
70122 Bari (Italy)
+39.0805234018
+39.3387574098
lucacurci@lucacurci.com
http://www.lucacurci.com/artexpo
press office
It’s LIQUID Group


Anna Orsi - PressArt scrive:

GIOVANNI FATTORI 6 FRIENDS – 15 capolavori in vendita
Butterfly Institute Fine Art – Lugano 8-26 luglio 2014

Giovanni Fattori, L’Incontro, olio su tela, cm74x106


Anna Orsi - PressArt scrive:

8-26 luglio 2014
Continuando il percorso di grandi rassegne e mostre monografiche Butterfly Institute Fine Art presenta una mostra che è l’una e l’altra: Giovanni Fattori & Friends, curata da Tiziano Panconi, premio Foedus alla carriera 2013, notissimo in ambito internazionale e considerato tra i più autorevoli esperti e critici della pittura italiana dell’Ottocento.
Dal 8 al 26 luglio 2014, difatti, la galleria luganese espone dieci importanti opere di Giovanni Fattori che possono essere considerate a tutti gli effetti una monografica d’eccellenza, cui fanno da corona altre opere di artisti toscani dell’epoca, quali i Macchiaioli Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca e Ludovico Tommasi, poi Ruggero Panerai e Luigi Bechi, che in aperto dialogo con le opere del maestro livornese diventano una rassegna tematica di uno dei massimi capitoli della pittura italiana dell’Ottocento: La Macchia.
In mostra anche opere di Mario Puccini – allievo di Fattori all’Accademia, del postmacchiaiolo Oscar Ghiglia e di Giovanni Boldini.
In prima battuta la mostra indaga l’opera di del padre dei Macchiaioli il quale, nonostante temi e soggetti diversi, è rimasto sempre fedele alle sue più intime inclinazioni e alla remota formazione mentale, nondimeno andando oltre la macchia per abbracciare il respiro più ampio del Naturalismo europeo. In seconda istanza, inserire il corpus monografico in una visione più ampia da vita ad un percorso destinato ad soddisfare l’interesse del mondo collezionistico internazionale.
Interesse sicuramente accresciuto anche dall’ulteriore duplice valenza di questa mostra che coniuga il rigore e la documentazione storico-critica di una mostra culturale – della quale offre anche la godibilità – con il mercato, dando forma a un evento di assoluta rilevanza, perché mai negli ultimi cinquant’anni un nucleo così cospicuo e importante di opere di Fattori è stato posto in vendita in un’unica occasione.
Ne risulta una mostra dalla formula innovativa, unione delle diverse competenze di Butterfly Institute Fine Art, che vanno dai servizi di consulenza e advisoring alla compravendita di opere di grandi maestri, dall’esposizione permanete dei medesimi, all’organizzazione di mostre ed eventi di rilevanza internazionale, anche per conto di Istituzioni e Musei pubblici e privati.
Immagine simbolo della mostra è Pattuglia di cavalleria, un olio su tela da annoverare tra i capisaldi del suo catalogo pittorico, datato a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.
E’ una tela di piccole dimensioni in cui la profondità prospettica suggerita dallo sterrato e dall’esercito che s’allontana è messa in risalto dalle due possenti figure dei militari in primo piano a definire un cono visuale che porta all’orizzonte e restituisce il senso della vastità degli spazi maremmani.
All’interno di questa natura l’esercito assume il significato simbolico della supremazia dell’uomo sulla natura ma, in contrasto, evidenzia come questi soldati siano parte integrante della natura.
Nel catalogo pittorico di Fattori il tema militare occupa una parte importante, al suo interno il soggetto rappresentato in uno degli altri dipinti esposti, L’incontro, è con certezza uno dei più frequenti.
Come in tutte le tele realizzate negli anni della maturità, Fattori rende attraverso una forte caratterizzazione l’onere d’esser soldato che in quest’opera evidenzia nell’incontro tra i due militi in diversa divisa, dietro ai quali si apre la vastità di una terra aspra e dura.
Come nelle opere coeve si percepisce una visione della vita nostalgica, sopraffatta da un sentimento di inquietudine mosso da una realtà diversa da quella immaginata negli anni giovanili dei fervori patriottici, ma anche disillusa dallo scorrere del quotidiano e dalla coscienza delle tristi condizioni dei diseredati siano essi uomini o animali come in Cavallo morto o Mandriana…
Una rassegna, dunque, che a buon titolo s’inserisce come un evento importante nell’articolato e ricco programma espositivo della città di Lugano dove il Maestro della Macchia ritorna a molti anni dall’ultima presenza al Museo Cantonale d’Arte, per altro allora dedicata alla sua opera d’incisore.


N.I.P. New Ideal Photography part. #2 scrive:

N.I.P. New Ideal Photography part. #2

A cura di Sabrina Raffaghello

Vernice: 24 giugno 2014 h. 20
Data: dal 24 giugno al 31 luglio 2014

Sede: Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea
Via Gorani 7 Milano
Info: mob. +39 3450064190
Orari: mar. – ven. h.11 – 19 e sabato su appuntamento

Ufficio stampa
SR Press Martina Bertoncini press@sabrinaraffaghello.com

Artisti: Nik Barte, Gianluca Beccari, Gianluca Chiodi, Massimo Festi, Marco Giovani, Pina Inferrera, Barbara La Ragione, Giancarlo Marcali, Rosetta Messori, Oriella Montin, Ivan Piano, Edoardo Romagnoli, Mirko Rotondi, Nicola Vinci e Grace Zanotto.

Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea ha festeggiato gli 11 anni di attività con l’apertura di una nuova sede nel cuore di Milano in via Gorani 7, con il progetto N.I.P. New Ideal Photography che riunisce in una collettiva in due puntate una selezione degli artisti con cui Sabrina Raffaghello ha costruito il suo percorso nella storia e nel mercato della fotografia. Questa seconda parte espone Nik Barte, Gianluca Beccari, Gianluca Chiodi, Massimo Festi, Marco Giovani, Pina Inferrera, Barbara La Ragione, Giancarlo Marcali, Rosetta Messori, Oriella Montin, Ivan Piano, Edoardo Romagnoli, Mirko Rotondi, Nicola Vinci e Grace Zanotto che raccontano un percorso di fotografia di sperimentazione e installazione sdoganando il linguaggio fotografico dal concetto di immagine rappresentativa. La fotografia diventa contemporanea e a pieno titolo mezzo per esprimere la contemporaneità. Il progetto New Ideal Photography racconta 11 anni in cui la fotografia è cresciuta nel sistema dell’arte contemporanea diventando un elemento importante per il collezionismo e per le istituzioni, anni in cui la galleria è cresciuta insieme ad artisti, collezionisti e curatori promuovendo e ideando eventi come la Biennale di Video Fotografia e partecipando attivamente alla scena culturale. Sabrina Raffaghello unisce conoscenza e passione per rendere la fotografia un linguaggio contemporaneo, accessibile e condivisibile. La definizione che meglio illustra la scelta di specializzarsi in un linguaggio che porta la rappresentazione e la sperimentazione in una dimensione di multi medialità e contemporaneità è quella affidata alle parole di Tiziano Terzani “Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea”. In quest’ottica New Ideal Photography vuole illustrare come gli artisti riescono a rappresentare nella ricerca di un ideale canone di bellezza un’idea.

FOCUS: GRACE ZANOTTO
IL GIRO DEL MONDO IN BURKA – BURKA WORLD TOUR
Oltre le trincee ideologiche l’arte si pone a difesa dei diritti umani.
Grace Zanotto, interessata al Burka come massima icona della sottomissione umana, lo assume e lo ricostruisce con coraggiosa autoironia.
Allo scopo di portare nell’unica strada che attraversa il mondo, il valore del dialogo e del rispetto, si assume il compito di animare un gruppo di lavoro intercontinentale che collabora a costruire e documentare fotograficamente il percorso delle SuperBurkaGirl.
Ai margini dei margini, FAMIGLIA MARGINI lavora sulla linea di confine, promuovendo una forma positiva di devianza alla ricerca di una possibilità di salvezza del genere umano.


Ylenia scrive:

SYNC
a cura di Gestalt Gallery

Sabato 16 luglio ore 18.30 – Gestalt Gallery presenta “Sync”, una doppia personale di Zsuzsanna Korodi & György Gáspár

La Gestalt Gallery continua la sua ricerca sull’arte astratta e geometrica con la seconda tappa di un percorso di scoperta dei più importanti artisti contemporanei ungheresi e presenta dal 16 Luglio al 12 Agosto Sync, la seconda mostra dell’estate 2016 continuando a stupire. Se pensate che il vetro sia un materiale inanimato allora non conoscete questi artisti. Si tratta di György Gáspár e Zsuzsanna Korodi, marito e moglie, dopo aver esposto individualmente a Berlino, Parigi, Budapest e molte altre città del mondo, esporranno insieme a Pietrasanta le loro creazioni d’influenza Geo-pop.
I due hanno fatto del vetro e della sua purezza la loro cifra stilistica per eccellenza. Dai colori forti e dalle molteplici combinazioni la loro arte rende vivo l’ambiente e non stanca l’occhio che, in sincronia con l’opera, entra in una simbiosi che lascia senza fiato. Facile per lo sguardo allenato del collezionista scovare riferimenti trasversali nella storia dell’arte… dai nostri artisti cinetici ed ottici fino ai maestri magiari a loro più vicini geograficamente come Victor Vasarely e László Moholy-Nagy.
I due artisti regalano a chi guarda un’esperienza unica e indimenticabile che si rinnova nei riflessi e nei giochi di luce delle loro opere, sempre ammiccanti, sempre diverse ad ogni successiva contemplazione. Zsusanna Korodi, esperta di design e mente brillante, utilizza le caratteristiche intrinseche del vetro per creare opere dal gusto cinetico che mostrano ciò che lei vuole e ciò che gli altri vogliono vedere, semplicemente spostandosi. Fortemente ispirata dall’assuefazione agli schermi che la società moderna accusa passivamente, ne ha fatto un soggetto ricorrente nelle sue opere dando il via a importanti sperimentazioni di effetti visivi-cromatici. Questa è la sincronia perfetta tra la sua arte e il suo pubblico. György Gáspár, invece, ha come base portante del suo stile il decostruttivismo, formatosi presso “The Craft and Design University” di Budapest ha continuato il proprio studio del vetro dando al suo lavoro una forte impronta filosofica che scopone l’io dello spettatore grazie ad un gioco di colori contrastanti sincronizzati a riflessi e fogli a specchio. La sincronia dei due artisti è chiara all’apparenza, profonda nella materia, permettendo allo spettatore di giocare ed emozionarsi con le sue opere, un’alchimia che si innesca già al primo sguardo.
Anche questa volta la Gestalt Gallery lascia spazio ad emozioni forti ed intense creando un equilibrio imperturbabile di forme e colori che si mescolano alle potenzialità del nuovo.

Titolo: Sync
Artisti: Zsuzsanna Korodi & György Gáspár
Date: 16 luglio – 12 agosto 2016
Catalogo: Gestalt Gallery
Luogo: Gestalt Gallery – via Stagi 28, Pietrasanta (LU)


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