La logica è un prodotto della filosofia  0

La logica è un prodotto della filosofia scolastica ellenistica, una teoria che si richiama all’indagine filosofica del passato. Quando  ci affanniamo a definire logico un determinato argomento spesso confondiamo logica con ciò che è stato accettato, con quello che per noi è un pensiero abitudinario. Per questo resta vago il concetto di intuizione. Cosa significa intuizione? Un concetto  che presume qualcosa di cui manca la definizione semantica,  intuisco qualcosa non su basi logiche. Kant lo dice con estrema chiarezza nell’introduzione alla logica. In ogni conoscenza bisogna distinguere materia e forma, solo in questo modo conosciamo l’oggetto. Essere significa essere definito, significa cioè una limitazione di quello che i Heidegger definisce l’Ente. La definizione offre una rappresentanza, che è compresa nel fondamento della possibilità affinché io sappia da dove proviene. La definizione in senso proprio è ciò che noi consideriamo reale. Nel Medioevo questa definizione reale si riferiva a delle questioni di carattere anche metafisico oggi ciò non è più condiviso, appartiene alla trascurata cultura del passato. Ciò che caratterizza e contraddistinguono ogni definizione, non  gli unici, appartengono ad elementi che marcano la differenza specifica, tali  elementi guidano la formazione del concetto che diviene praticabile. Porfirio, nella sua introduzione ad Aristotele, sostiene che la definizione attiene a cosa conosciuta, nel senso che l’uso del linguaggio non può non seguire un percorso di conoscenza acquisita. Boezio ha affrontato il tema in un libro diventato un testo canonico del Medioevo sulle questioni logiche, egli ha aperto la cosiddetta disputa sugli universali. Noi oggi procediamo utilizzando vecchi criteri adattandoli al presente però in modo estremamente improprio, trascurando origine e  tradizione. Nel gergo scolastico  i concetti sono nozioni, intenzioni, la nozione è il concetto che implica una determinata dimestichezza con la cosa che s’intende, con la quale abbiamo familiarità. L’intenzione implica di mirare a qualcosa, intendere qualcosa, volere qualcosa, esprimere qualcosa. La struttura essenziale del concetto è il termine che si manifesta nell’intenzione, quindi il concetto della cosa è inteso,  in maniera tale che ciò che vi è in essa sia compreso e raccolto. Questo ovviamente non sempre avviene perché il nostro procedere per stereotipi linguistici spesso risulta deviante ai fini di una corretta manifestazione di un’idea, basta vedere ciò che avviene nell’arte. In assenza di una conoscenza che dovrebbe essere propedeutica all’arte stessa. Quando imparo qualcosa dispongo di qualcosa che è già dato, non invento nulla, mi approprio di un dato noto. Posso al più approfondire qualcosa che già esiste,  già conosciuto. Moltissimi intellettuali sembrano avere la pretesa di inventare, in realtà procedono per rimasticature e luoghi comuni. Così  per gli artisti,  non inventano nulla non creano nulla, la cosiddetta  l’intuizione è semplicemente ciò che lega i nessi di un sapere che già ha una forma concettuale e si  manifesta, si  mostra e ci mostra il senso di ciò che  sappiamo, di ciò che riteniamo di avere capito.

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