Brevi cenni sull’origine dei fumetti.  0

 

Fu l’umorista e disegnatore ginevrino Rodolphe Topffer  con il suo pamphlet  sulle espressioni fisionomiche pubblicato nel 1845, a dare inizio ai disegni satirici, progenitori dei cartoni animati e fumetti ai quali Disney avrebbe dato lo sviluppo che conosciamo. In realtà il termine e l’uso della caricatura risale al Cinquecento. Gli inventori del genere furono artisti raffinati come i fratelli  Carracci.   Spetta Comunque a Topffer il merito, se vogliamo chiamarlo così, ad avere per primo utilizzatoil racconto a figure, o fumetto. Le storie comiche di Topffer, la prima delle quali ebbe l’ammirazione di Goethe, che  incoraggiò l’artista a pubblicarle. Sono gli antenati degli odierni cartoon fabbricati in serie. Un altro precursore tra i disegnatori comici fu Wilhelm Busch in Germania. Come spesso accade nella storia dell’arte, anche in questo caso un fattore personale e uno tecnico sono all’origine dell’invenzione. Topffer era figlio di un pittore paesaggista, divenne egli stesso pittore seguendo la scuola del padre. Ma una malattia agl’occhi gli impedì di proseguire l’attività e lo indusse a dedicarsi alla scrittura. Divenne noto pubblicando brevi racconti che vennero annoverati tra le gemme della letteratura svizzera. Tuttavia, benché i suoi occhi non gli consentissero di applicare una tecnica meticolosa, egli era attratto dal disegno  e sentì l’impulso di dedicarsi all’arte figurativa. L’invenzione di nuove tecniche grafiche gli fornirono l’occasione propizia. La litografia gli permise di disegnare senza impaccio e poter far riprodurre a poco prezzo i suoi disegni. Egli scrisse anche un breve trattato sull’espressione fisionomica che, alla luce dei successivi sviluppi, appare profetico. Hogarth utlizzo le indicazione di Topffer in una sequenza di immagini intitolata “Marriage à la Mode”. L’invenzione del ritratto caricaturale fu reso possibile dalla scoperta teorica della differenza tra verosimiglianza ed equivalenza. Vi  è ampia documentazione che anche il Bernini conosceva alla perfezione l’arte di trasformare le fisionomie. Divenne celebre la caricatura di Luigi Filippo che Philipon, l’editore di Daumier,  trasformò in una pera. Per questo denunciato e condannato, primo di una lunga serie di disegnatore satirici che subirono la stessa sorte.     aaaaaaaaaaaaaa-Superman

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