Nel dipanarsi del pensiero si attua il confronto con la realtà. La mente raziocinante attraverso l’esperienza accumula e articola la conoscenza. All’inizio della logica Hegel esamina le varie eccezioni del concetto di pensiero. La prima, la più comune, e anche la più pericolosa, è il pensiero come declinazione spirituale . Non esiste rappresentazione alcuna in cui non sia implicata la ragione che trasforma il pensiero in linguaggio o in arte. L’artista quando realizza un’opera non fa che socializzare il proprio sapere. La rappresentazione è sempre singola. Il passaggio dalla rappresentazione al concetto è quindi passaggio dalla singolarità all’unità espressiva. La pretesa di attribuire a un soggetto che si definisce “artista” la facoltà di affermare “questa è arte” , non stabilisce qualcosa, ma prende apoditticamente posizione su qualcosa, prescindendo dalla ragione. Kant esprime questa riflessione: “ La ragione è la facoltà dell’unità delle regole dell’intelletto sottoposte a principi”. I principi non sono altro che compendio della conoscenza. L’arte che si arena nella soggettività si sottrae alla condivisone critica, di conseguenza si banalizza in pleonasmi formali. Nella schiera dei sedicenti filosofi dell’arte, spicca per incongruenza logica George W. Bertram il quale, nel libro “L’arte come prassi umana” (Ed. cortina 2014), inanella una serie di anacoluti concettuali e truismi che per essere contestati richiederebbero ben altro spazio di questo breve scritto. Gli artisti moderni hanno eletto Ulisse come loro idolo, l’unico avventuriero a sopravvivere al proprio divenire. Per coerenza, quando hanno successo, dovrebbero voler uscire dai cataloghi e dalla storia dell’arte. Si usa spesso a sproposito la parola amore. L’espressione “amore dell’arte” si traduce amore di ciò che l’arte può dare. L’amore vero sconfina con la pazzia, e non si limita certa alla “fedeltà”, cioè rinuncia al sesso con altro soggetto per pura libidine. L’amore vero dell’arte è una sorta di coinvolgimento totale, una sorta di libidine mentale totalizzante. La storia registra alcuni eccessi, soprattutto femminili, nei trasporti amorosi declinanti anche in chiave religiosa. Sono noti gli eccessi di Santa Teresa d’Avila durante le sue crisi mistiche. Mistica deriva dal greco myein, ossia “chiudere gli occhi”, quindi sottrarsi alla realtà e alla ragione. La body art, è esattamente il contrario del misticismo, abbandonarsi al dominio del corpo, usarlo come strumento di espressione artistica. Gli esempi di amore vero sono rari nella storia. Abelardo e Eloisa, un amore che impose una rinuncia al sesso. Ma più significativo l’amore di Artemisia moglie di Mausolo re di Caria: la quale così perdutamente amò il marito , che il corpo di lui morto ridusse in polvere , e diluito nell’acqua lo bevve.
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