Il pensiero unico mette in primo piano femminismo,immigrati, omosessuali. Un Governo viene giudicato in base al numero di donne che include. La scena internazionale da mesi è occupata dalle denunce di molestie. Il Festiva di Cannes ha visto un’altra manifestazione di potere femminile. In questi giorni, cercavo informazioni su Art Basel , ho scoperto che tutti i referenti sono donne. Fame nel mondo, criminalità e uso di stupefacenti da parte dei minori abbandonati a se stessi, situazioni drammatiche di salute e povertà degli anziani, crollo delle nascite. Tutte questo è appena accennato dai media. In questo momento i tg e giornali italiani mettono in primo piano le condizioni di locazione “Della casa delle donne” di Roma. Che il mondo dell’arte sia ormai di dominio femminile è un dato di fatto sul quale ci siamo soffermati più volte. L’arte al femminile ha sempre il corpo come protagonista, una sorta di svilimento ulteriore della già tristissima situazione dell’arte contemporanea. Il femminismo vuole riscrivere la storia spesso senza conoscerla. E’ breve l’elenco delle filosofe prima che il femminismo irrompesse sulla scena dando spazio a tematiche di genere, quasi sempre con risvolti sessuali come avviene nell’arte. Platone parla di Diotima, l’amante di Pericle, Aspasia la compagna di Cratete, Ippacchia nel giardino di Epicuro. Ipazia d’Alessandria che non ha lasciato neppure un rigo scritto. Tutte queste donne parlavano la lingua della pura emozione che, tradotto, si riduce al solipsismo del corpo, ieri come oggi caratteristica saliente femminile. La cultura sociale europea ha trasferito in ambito giuridico le ambizioni femminili. I privilegi dell’aristocrazia medioevale femminile sono tradotti oggi in codice di famiglia e agevolazioni sul piano penale e civile. Gli impulsi sessuali spesso si sublimano in opere letterarie. Jumel de Barneville, baronessa d’Aulnoy, con la sua favole dell’uccello azzurro. Mme de la Guette che teorizzò l’economia libertina rappresentata meglio da Ninon de Lenclos, centrata sul valore dell’emotività contro la ragione. Libera all’interno del proprio potere sociale, la donna può giocare su molti tavoli. La seduzione come strumento di conquista del potere è diritto acquisito, a prescindere dalla non dichiarata inadeguatezza intellettiva. Il dominio femminile si realizza facendo strame, quando è necessario, di consuetudini e norme etiche. Rousseau è estremamente critico nei confronti delle donne che dominano i salotti nel ‘700, luoghi nei quali si esercita il potere. Mme de la Fayette, Mme de Sévigné, Mlle de Scudèry, le cosiddette Preziose, precorrono il femminismo. Mme de Lambert, scrive un saggio sull’amicizia. Nell’elaborazione teorica della specificità femminile si azzera il valore dell’etica, in favore di una libertà soprattutto sessuale. La prima donna che ebbe la cultura come guida era l’allieva prediletta di Montaigne, Marie de Gournay. Anche l’ambiziosa Mme du Chàtelet, modello di egoismo ed egocentrismo individuale conduce i suoi giochi di potere all’interno di una società nella quale la donna domina senza apparire. Mme de Staèl sviluppa la passione per la filosofia di Sophie de Groucy, moglie di Condorcet, si richiama a Rousseau come a un maestro migliore dell’ambiguo Voltaire. Ma non esiste solo la conquista del potere con mezzi soft, la storia è ricca di episodi nei quali emerge a tutto tondo la natura femminile. Troppo numerosi gli episodi perché sia possibile farne anche solo l’ elenco , alcuni davvero esecrabili. Nel 775 d.c. Costantino V, detto il Copronimo, muore, suo figlio Costantino VI è ancora un bambino , sua madre Irene diventa imperatrice reggente. Quando il figlio reclama il potere lei lo allontana e gli fa cavare gli occhi. Quando l’imperatore Teofilo il 21 gennaio 842 muore, la moglie, Teodora, diventa reggente del figlio Michele III, lo seduce per mantenere il potere. Il figlio riuscirà a ottenere il trono ma sarà un uomo distrutto, verrà ricordato come Michele l’Ubriacone. La filosofa Ipazia, oggi icona del femminismo, riceve profferte amorose da un suo discepolo, non trova di meglio che rispondere esibendo un assorbente igienico usato. La storia dimostra che non vi è mai stata una reale sottomissione della donna, il problema si riduce, oggi come ieri, alla condizione sociale e di potere. Già prima di Cleopatra, ex prostituta divenuta regina, è folta la schiera di donne che hanno occupato i vertici del potere quasi sempre attraverso espedienti o usando strumentalmente la sessualità, sono cose talmente note che solo la faziosità femminista ha l’ardire di negare. Oggi non è cambiato nulla, salvo forse una maggior dose di arroganza e menzogne dovute in parte a malafede, ma più spesso a ignoranza.
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