Roland Barthes ironizzò sul termine “avanguardia” tratto dal linguaggio militare e usato dalle correnti artistiche. In effetti, considerate sotto il profilo culturale, le avanguardie si sono limitate ad azzerare tutto ciò che l’epistemologia artistica aveva maturato nel corso dei millenni. Tale processo è diretta conseguenza della in – cultura contemporanea che si affida prevalentemente a considerazioni apodittiche.
Ad esempio,il così detto relativismo morale è innanzi tutto relativismo logico in quanto dà per scontato che ogni persona, di qualunque livello culturale, sia in grado di capire perfettamente gli elementi della situazione in cui è chiamata ad agire, possa quindi decidere in modo razionale e corretto. Si pretende di cancellare i limiti della razionalità sottovalutando il naturale egoismo radicato in tutti gli esseri umani. Non dimentichiamo che, anche se “limitato”, il cervello dei rettili, è alla base evolutiva del nostro cervello, ancora oggi un mistero per la scienza e per l’evoluzione. Regola i sentimenti, come la rabbia, l’affettività, la felicità, il desiderio.
Maimonide sostiene essere errata l’opinione dei filosofi che confondono le loro opinioni con la verità.
E’ diffusa la pretesa di attribuire assoluta e generalizzata capacità di discernimento anche in merito ad argomenti che studiosi e filosofi hanno affrontato per secoli senza venire a capo di problemi che sono alla base della convivenza umana.
Cronaca e storia testimoniano la difficoltà di una tranquilla convivenza tra esseri umani. Infatti, una cosa è esaltare diritti e libertà, altro è rispettare i diritti degli altri, renderli effettivi tenendo a bada il diffuso darwinismo che condiziona gli individui della società contemporanea.
Nei millenni in cui si è dipanata la storia umana, vi sono stati importanti successi di scienza e tecnica, non vi stati invece significavi progressi nel migliorare la natura umana, non solo negli aspetti di relazione sociale, ma anche per ciò che riguarda la creatività e l’arte, anzi, adottando sofismi teorici,si sono giustificati comportamenti francamente discutibili e forme di creatività a dir poco negative.
Non vi è gran differenza nelle disposizioni morali fra il “barbaro” , descritto da Byron, l’antico navigante che schiacciò contro gli scogli suo figlio perché aveva lasciato cadere un paniere di ricci di mare, e la madre che partorisce due figli li uccide e li seppellisce nel giardino di casa. E’ ciò che accade oggi nelle nostre società nella quali si accetta il massacro dei 20000 bambini senza reagire pur avendo gli strumenti che consentirebbero di fermare tali comportamenti ignobili. Eppure continuiamo a considerare civile l’Occidente dove queste cose accadono.
Fotografia : Il cervello del serpente.