Natura e contro natura.  0

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Per Democrito e manifesto per chiunque,  ciò che l’uomo è lo è riguardo al suo aspetto,poiché non vi è alcun dubbio che egli ci sia noto e familiare in base al suo colore alla sua figura.  Aristotele però obietta: “anche il cadavere di un uomo e pur sempre lo stesso aspetto la stessa figura non di meno non è un uomo”.

 

L’arte celebra i morti, essa sembra essere stata creata con la principale funzione di celebrare l’umanità in svariati modi.

 

Nietzsche in “ Crepuscolo degli idoli” scrive: “ Nel bello l’umano pone se stesso come norma della perfezione e adora se stesso”.Attraverso il cervello l’essere umano prende contatto con la realtà e la modifica a proprio uso, così preso di se, da esaltarsi di più di fronte un paesaggio o un immagine dipinta che di fronte alla realtà.

 

L’opera d’arte nasce dal raccordo mano- mente, azione-pensiero. Anche se per Platone, l’artista, creando un opera realizza una  doppia illusione. L’oggetto dell’Opera non è l’idea, ma la forma, ma per Platone è l’idea l’unica realtà, non la cosa. L’opera è imitazione della cosa, non la cosa stessa.

 

La nostra civiltà, molto più delle civiltà che ci hanno preceduto, abbonda di cose, scarseggia di idee, ovvero secondo l’ottica di Platone vive lontana dalla realtà, nell’illusione delle cose.

L’uomo è  uomo in quanto ha la capacità e il potere di realizzare se stesso, di programmare e realizzare la propria vita. Privato di queste capacità e possibilità, l’uomo cambia natura diventa per così dire più animale, oggi è un animale tecnologico che trova appagamento sempre più lontano dalla natura, di conseguenza la sua visione del mondo e di se stesso muta radicalmente.

 

La rinuncia ai valori, che erano prerogativa dell’uomo reale,ad esempio l’etica,diventano quasi automaticamente inutili, in quanto non  più necessari, la ragione è che l’etica è legata alla natura dalla quale l’umanità si è gradatamente allontanata,creando un mondo artificiale e artificioso. In questo contesto, diventa opinabile anche il genere sessuale che in natura caratterizza ogni specie animale.

 

La filosofia naturale fiorì per un periodo breve. Socrate distolse lo studio dalla ricerca della natura e l’orientò al problema dell’etica. Fu quindi  responsabile di trasformare la filosofia  in un ambiziosa ricerca di nuove opinioni che inevitabilmente finirono esprimersi  avverse all’etica. La natura non fu più guida, la filosofia nemmeno.

 

Noi non sappiamo valutare le conseguenze della massiccia presenza della tecnologia nella nostra esistenza. La facilità con la quale si  reperisce ogni informazione tramite i motori di ricerca finisce per scoraggiare,se non annullare, l’uso della memoria. La realtà artificiale ha modificata quella che per Francesco Bacone era una qualità importassimo per l’uomo: l’immaginazione. Questo percorso finirà per renderci non solo più dipendenti dalla tecnologia, ma ridurrà la nostra i autonomia mentale. Per Paracelso l’arte è “l’uomo aggiunto alla natura”, venuta meno la natura è venuta meno l’arte, anche se ancora non ne siamo consapevoli.

 

L’aver affermato l’eterogeneità fra natura e arte ha condotto la filosofia a concepire l’arte come una mera aggiunta alla realtà e ha privato gli uomini della speranza di poter fruire di tutte le potenzialità che il rapporto arte e natura può comunicare.la morte e la lussuria

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